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4 maggio 2024 - Anno XXVIII
Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
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ASSEMBLEA ANNUALE DELLA

CONFEDERAZIONE ITALIANA ARMATORI

Roma, 7 - 8 maggio 1997

Intervento del Presidente uscente, Aldo Grimaldi



Aldo Grimaldi Signor Ministro, onorevoli Parlamentari, Signor Presidente di Confindustria, Signore, Colleghi, Amici,

ringrazio tutti voi per una presenza così consistente e qualificata che fa onore alla nostra Confederazione Armatori.

E' questa un'assemblea particolarmente importante che vede l'avvicendamento alla Presidenza ed il rinnovo di tutte le nostre cariche istituzionali.

Desidero portare a Vostra conoscenza che ieri abbiamo avuto la nostra Assemblea interna ed è stato eletto all'unanimità il nostro amico e collega Paolo Clerici.

Un particolare grazie al Ministro Burlando per la sensibilità dimostrata per i problemi dei trasporti e la sua ricerca continua per portarli a soluzione.

Gentilmente il Ministro mi ha consegnato un disegno di legge per il Registro internazionale che deve ora seguire l'iter parlamentare.

Aveva fatto all'inizio dell'anno la sua promessa e l'ha mantenuta e questo è importante perché molto spesso le parole si dicono ma i fatti poi non arrivano. Invece, in questo caso, c'è stata una conferma e questo fa piacere a tutti noi.

Un grazie al Presidente Fossa per la sua instancabile opera intesa a tutelare i giusti interessi di tutta la classe imprenditoriale che sono poi gli interessi stessi del nostro Paese.

Un grazie di cuore ai miei colleghi armatori per la stima e la fiducia nei miei confronti per avermi voluto al vertice del sistema confederale.

SCENARIO MONDIALE

Il mondo industrializzato non ha brillato nel 1996, ma al contrario ha evidenziato una riduzione generalizzata del prodotto interno lordo.

La crescita del commercio mondiale nel 1996 è stata del 4% contro quella dell'8% del 1995. Questa frenata è stata causata soprattutto dai paesi dell'Estremo Oriente.

Solo gli Stati Uniti hanno dimostrato una resistenza di fondo con una ininterrotta crescita che dura ormai da ben dieci anni. Il prodotto interno lordo nel 1996 è aumentato del 2.44% e la disoccupazione è scesa molto prossima al 5%, livello tra i più bassi di questi ultimi decenni.

Ciò è la risultanza di una grossa flessibilità del sistema del lavoro che non trova purtroppo riscontro negli altri paesi industrializzati.

Questo ritmo continuo di crescita può innescare alla lunga un processo inflattivo con la conseguente necessità di una stretta finanziaria.

I mercati così sensibili ai fondamentali economici l'avvertono in anticipo e la conseguente discesa di Wall Street ne è la conferma.

SCENARIO EUROPA

L'Europa ed in particolare i paesi dell'Unione Europea sono tormentati dal raggiungimento dei parametri di Maastricht. Si tratta di una vera e propria corsa a ostacoli di tutti i paesi per raggiungere i parametri fissati e poter entrare di diritto per primi a gennaio del 1999 nell'Unione Monetaria Europea.

Le misure adottate sono talvolta brutali, perché incidono profondamente in senso negativo nel tessuto economico delle famiglie, mettendone a dura prova la stessa sopravvivenza.

Basti dire che il Paese più diligente, la Germania, che una volta aveva carenza di mano d'opera, ha adesso un tasso di disoccupazione superiore al 12%. Inoltre, sia la Germania che la Francia hanno un disavanzo superiore al 3% del PIL.

Costi quello che costi si pretende il rispetto di termini fissati molti anni addietro, senza voler tenere conto di un nuovo e diverso quadro di riferimento.

I parametri di Maastricht sono intoccabili, d'accordo, perché diversamente vi sarebbero partners in posizione disuguale: ma chi e che cosa vieta il rinvio di un anno dell'Unione Monetaria Europea e cioè al gennaio 2000, alle soglie del terzo millennio!

Saremmo tutti più robusti, con la quasi certezza di rendere meno difficile il percorso dei partners negli anni successivi.

Questo è il pensiero di molti economisti, che condivido pienamente.

SCENARIO ITALIANO

Maastricht ed i suoi parametri sono diventati per l'Italia una vera ossessione. Il giusto desiderio di poter entrare con i primi nel sistema monetario europeo, e quindi con i paesi più forti come Germania e Francia, ci sta portando ad un livello di parossismo collettivo.

Tutti i nostri atteggiamenti, tutte le nostre azioni, tutte le nostre misure economiche sono mirate a questo scopo. La nostra economia è però più fragile di quella della Germania e della Francia, e quindi le misure da prendere per il nostro Paese sono ancora più drastiche.

Basta una qualsiasi affermazione anche solo di un funzionario della Bundesbank o di un ministro tedesco per destabilizzare la moneta.

La tassazione è salita ad un livello insopportabile. La disoccupazione in alcune aree dell'Italia non si discosta da quella dei paesi del terzo mondo.

Abbiamo punte nel Sud che superano il 20% e una disoccupazione giovanile che rasenta in alcune zone il 50%. Quindi, su due giovani uno lavora e l'altro cerca lavoro, il che è molto grave.

Infatti, i provvedimenti del Governo si sono per ora diretti soprattutto a misure tampone ed all'incremento del prelievo fiscale.

Conseguentemente l'incremento del PIL è sceso allo 0.77%: valore più basso di tutti i paesi dell'Unione Europea.

Il Governo si accinge ora a mettere mano a riforme strutturali, che avranno riflessi duraturi nel tempo, toccando anche lo stato sociale in maniera corretta (come tutti noi vogliamo), eliminando anche le incongruenze del passato sulle pensioni di anzianità, proprio per una maggiore giustizia sociale e per difendere i salari dei giovani di domani.

Il Governo dovrà anche preoccuparsi di contenere la spesa pubblica e di aumentare la produttività delle Aziende.

Dovrà perciò privatizzare - privatizzare - privatizzare- non ponendo paletti con la Golden share o cedendo partecipazioni di minoranza, perché sarebbe questa una vera e propria finzione. Il privato dovrà essere libero di gestire l'azienda al maglio: le uniche condizioni saranno costituite dalle leggi del libero mercato.

Il sistema bancario una volta liberatosi dal pesante fardello che l'affligge riportandosi a livelli di grande efficienza, dovrà aiutare le aziende a crescere mettendo a disposizione prodotti finanziari a condizioni competitive con quelle degli altri paesi dell'Unione Europea.

Il Governo deve incentivare gli investimenti anziché penalizzare il mondo produttivo, perché solo così il nostro Paese potrà crescere e si potrà contenere il grave problema della disoccupazione, generando altresì una spirale virtuosa che vedrà aumentare l'esercito dei contribuenti riducendo quello degli assistiti.

Amiamo profondamente questo nostro Paese e ci auguriamo perciò che il Governo e le forze parlamentari e sociali agiscano rapidamente e nella giusta direzione.

I MERCATI MARITTIMI MONDIALI

L'interscambio marittimo di merci ha visto nel 1996, un'espansione del 2,2%, raggiungendo i 4.790 milioni di tonnellate. Si tratta di un ritmo di crescita dimezzato rispetto all'anno precedente. Inoltre, la riduzione della distanza media percorsa in navigazione dai carichi petroliferi ha fatto sì che la domanda di servizi di trasporto marittimo, espressa dal prodotto tra le tonnellate trasportate e le miglia percorse, sia cresciuto soltanto dell'1%.

Sul piano politico internazionale l'anno passato è fortunatamente risultato piuttosto tranquillo, con uno sforzo generale per mantenere sotto controllo i conflitti regionali.

L'andamento dei traffici marittimi, così, ha finito per risultare influenzato soprattutto dalla situazione climatica. Un inizio di anno particolarmente rigido nell'emisfero settentrionale ha stimolato i consumi petroliferi e la domanda di navi cisterna; contemporaneamente però, a causa del rallentamento dell'attività edilizia e della connessa richiesta di acciaio, nonché del peggioramento dei raccolti di granaglie, ciò ha penalizzato il trasporto di carichi secchi.

D'altra parte, il tasso di crescita della produzione industriale nei paesi OCSE ha rallentato in modo significativo: dal 3,3% del 1995 all'1,7% del 1996, con flessioni disuguali: lieve negli Stati Uniti (dal 3,3 al 3,1%), più significativa in Giappone (dal 3,5 al 2,2%), molto pronunciata in Europa (dal 3,6 al 0,6%).

Il rallentamento generale dell'economia mondiale ha avuto riflessi sul trasporto marittimo, non solo di materie prime ma anche di carichi generali, per i quali si sono registrati tassi si sviluppo inferiori al più recente passato.

Il risultato di questi andamenti della domanda, accoppiati ad una nuova crescita della flotta mondiale , che ha raggiunto i 712 milioni di tonnellate di portata, ha determinato un andamento dei noli marittimi molto disuguale, con incrementi del 15-25% per le navi-cisterna adibite al trasporto del greggio, e riduzioni del 33% in media d'anno per le bulk-carrier, nonostante una inversione di tendenza a fine periodo abbia riportato gli indici per questi noli ad un livello inferiore solo dell'8% al corrispondente livello di fine anno 1995.

Anche le navi porta-container hanno visto ridursi le rate di nolo in maniera rilevante.

Il 1996 è stato invece un anno sicuramente molto positivo per la navigazione di crociera, grazie alla crescita costante dei nuovi mercati in Europa e Asia ed una ripresa, con tassi pari al 7% del fondamentale mercato nordamericano. dove sono concentrati ben 4,6 dei 6 milioni di croceristi.

LA MARINA MERCANTILE ITALIANA

In questo quadro generale, la marina mercantile italiana ha sostanzialmente mantenuto le sue posizioni sui mercati internazionali.

Le dimensioni complessive della flotta hanno visto una buona tenuta in termini di tonnellaggio ed un lieve calo in termini di numeri di unità; al 31 dicembre 1996, la navi di proprietà italiana superiori alle 100 t.s.l. ammontavano a 1400, per un tonnellaggio di stazza lorda, pari a 8,8 milioni di tonnellate.

Va sottolineato che la tenuta della nostra flotta è stata resa possibile dall'ampliato ricorso al regime delle navi a scafo nudo all'estero: una forma limitata e temporanea di gestione internazionalizzata, la cui applicazione è concertata con le Organizzazioni Sindacali ed ha consentito negli ultimi anni di mantenere entro l'ordinamento italiano la componente di naviglio più esposta alla concorrenza internazionale. Alla fine del 1996 navigavano sotto questo regime 93 navi italiane per circa 2,2 milioni di tonnellate cioè un quarto del tonnellaggio nazionale: una quota ancora molto lontana dalla media dei paesi industrializzati, che gestiscono sotto regime internazionale oltre la metà del loro naviglio, con punte che raggiungono e superano l'80%.

Questo in buona parte spiega perché ci poniamo oggi al sedicesimo posto tra le flotte del mondo ed al sesto posto tra quelle d'Europa: una posizione del tutto inadeguata alle dimensioni della nostra economia e del nostro commercio internazionale.

L'Italia occupa tuttavia il terzo posto tra le flotte del mondo quanto a navi passeggeri, ed in proposito ho già avuto modo di osservare come i grandi successi della nostra eccellente cantieristica in questo particolare settore dipendono forse anche dal dinamismo e dalla capacità di investimento degli armatori italiani.

Del resto, anche se sottodimensionata rispetto al rango dell'Italia come potenza commerciale, la nostra flotta si distingue per la dotazione di naviglio giovane e tecnologicamente avanzato. Il 54% del nostro naviglio ha un'età inferiore ai 10 anni; il 39% è entrato in servizio dopo il 1990: si tratta di ben 440 navi di diversa tipologia consegnate negli ultimi anni. Per altre 95 unità i lavori risultano già avviati.

L'impegno finanziario complessivo è stato finora di oltre 8.500 miliardi; investimenti per altri 7.500 miliardi sono in via di realizzazione entro il 2000.

Non ci dimentichiamo, a questo riguardo, che nell'ordine delle commesse alla cantieristica europea, l'Italia è molto vicina alla Germania e con circa 2, 5 milioni di tonnellate si pone al quinto posto tra i principali costruttori mondiali dopo i tre paesi dell'Estremo Oriente.

UNA NUOVA POLITICA MARINARA

Un intervento di fine mandato non può che essere, insieme, bilancio delle questioni risolte o avviate a soluzione e indicazione delle questioni ancora aperte.

Se un risultato è stato ottenuto, se un cambiamento si nota nel panorama della politica marittima nazionale, di cui per anni abbiamo lamentato la frammentarietà, quando non l'inconsistenza, è la progressiva presa di coscienza di quanto conti per l'Italia la navigazione mercantile, di come essa costituisca una grande opportunità di sviluppo per la nazione.

Certo: era noto tra gli addetti ai lavori -ma restava ignoto ai più- che la navigazione serve circa i due terzi del nostri interscambio con l'estero, assicurando pressoche totalmente l'approvvigionamento della nostra industria manifatturiera e portandone nel mondo oltre la metà della produzione; che nel trasporto cabotiero nazionale la navigazione, pur coprendo solo un quinto del mercato, rappresenta tuttavia il secondo sistema di trasporto delle merci, secondo soltanto alla strada; che gli introiti valutari della navigazione marittima già oggi consentono all'Italia, nonostante la ridotta competitività internazionale del nostro ordinamento marittimo, di dimezzare il forte fabbisogno di valuta per servizi di trasporto, determinato dalla necessità della nostra economia di approvvigionarsi di materie prime all'estero.

Oggi questa realtà inizia ad essere più chiaramente percepita da tutti, anche grazie all'iniziativa -nata soprattutto sotto la spinta dell'Armamento- di definire con precisione e autorevolezza scientifica le dimensioni della navigazione marittima ed il suo impatto economico e sociale.

Il rapporto che la Fondazione Censis ha elaborato nel corso del 1996 per incarico della Federazione del Mare presentato in novembre al Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro, ha valutato che la produzione di servizi di navigazione mercantile abbia raggiunto i 17.000 miliardi di lire e che, considerando altresì il valore della produzione cantieristica e dei servizi ausiliari -in primis servizi di terminal portuale e di agenzia e brokeraggio- in totale la produzione di beni e servizi connessi alla navigazione mercantile raggiunga il ragguardevole valore annuo di 25.000 miliardi di lire: oltrepassi cioè il valore della produzione nazionale di mezzi di trasporto. Sul piano dell'occupazione, gli addetti all produzione di beni e servizi più direttamente legati alla navigazione mercantile raggiungono le 80.000 unità di cui 30.000 nell'industria armatoriale.

Se poi si allarga un po' il campo di osservazione e si considerano anche le attività economiche legate alla navigazione peschereccia e a quella sportiva e da diporto, il P.I.L. complessivo delle attività di impresa marittima risulta pari ad oltre 42.000 miliardi di lire, con un'occupazione diretta di 120.000 addetti ed una indiretta di oltre 190.000 unità.

Si tratta di cifre ragguardevoli, che devono farci pensare e pensare profondamente a valorizzare questo nostro settore come immagine nei confronti della gente, del pubblico, delle amministrazioni, del potere politico e del Governo.

Da sottolineare, inoltre, come l'andamento della navigazione mercantile si ripercuota con forte amplificazione sull'insieme dell' economia nazione, con coefficienti moltiplicatori del prodotto lordo e dell'occupazione che raggiungono rispettivamente i valori di 3,1 e 2,7.

Il significato di queste grandezze è che, per ogni miliardo di lire in più derivante alla navigazione dall'immissione in servizio di nuove navi, ovvero da incrementi di competitività della flotta, che ne consolidano la posizione di mercato, in forza nel meccanismo di trasferimento di tale variazione nei settori economici a monte, si determina una crescita del reddito nazionale di 3.1 miliardi di lire. Analogamente ogni mille posti di lavoro recuperati nella flotta, se ne determinano nel complesso dell'economia nazionale 2.700.

Come già ho avuto modo di sottolineare ciò significa che, applicando il valore moltiplicatore del reddito all'ammontare complessivo degli investimenti realizzati e avviati in questo decennio, pari a 16.000 miliardi di lire, nell'arco degli anni '90 l'Armamento avrà attivato risorse nel complesso dell'economia nazionale per ben 50.000 miliardi di lire.

Il diffondersi di questa più chiara percezione del ruolo della navigazione marittima e degli importanti riflessi che quest'attività economica ha sulla vita economica nazionale -un obbiettivo perseguito con tenacia dall'Armamento, a partire dalla presidenza d'Amico- contribuisce a spiegare la maggiore attenzione che la Nazione, attraverso le sue forze più rappresentative, sembra rivolgere, da qualche tempo, a questo settore ed ai problemi del suo sviluppo.

E' degli inizi dell'anno corrente l'elaborazione, da parte di Confindustria di un documento strategico sulla politica dei trasporti, che pone in giusta evidenza il rilievo della navigazione marittima e mette in risalto come questione nazionale la necessità di assicurare alla nostra flotta condizioni operative che le consentano di competere alla pari sui mercati internazionali.

Ha trovato piena rispondenza di interesse nel mondo bancario italiano la proposta di organizzare incontri tra Armamento e sistema creditizio, che consentano di mettere in evidenza le particolarità operative e le problematiche tipiche dell'attività industriale di esercizio della navigazione marittima, da un lato, e dell'attività creditizia riferita alle imprese armatoriali, dall'altro, allo scopo di rendere più agevoli e fruttuosi i rapporti tra banche nazionali ed armatori, in vista della profonda evoluzione che i due settori di impresa sono in procinto di affrontare sotto la spinta della concorrenza internazionale.

E' di poche settimane fa l'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del Disegno di Legge di riforma del nostro ordinamento in materia di navigazione internazionale, proposto dal Ministro dei trasporti e della navigazione Burlando.

Quest'ultimo avvenimento, in particolare, segna un profondo mutamento nell'atteggiamento dello stato e delle forze politiche che costituiscono l'attuale maggioranza.

Di fronte agli effetti dirompenti della globalizzazione sul mercato dei servizi internazionali di navigazione ed alla conseguente prospettiva di un progressivo ma rapido forzato trasferimento delle navi italiane ad essi adibite verso ordinamenti più favorevoli, che consentano di reggere le dure condizioni del trasporto internazionale, non si è intervenuti con misure tampone, ma si è scelto di incidere con misure profondamente riformatrici, che adeguano la nostra legislazione a quella degli Stati europei più evoluti in campo marittimo, raccogliendo così la sfida di una concorrenza mondiale, che si gioca soprattutto tra gli ordinamenti nazionali ed i relativi riflessi sui costi d'impresa. Merito anche di un atteggiamento modernamente consapevole delle Organizzazioni Sindacali, che hanno saputo accettare una strategia di contenimento dei livelli di occupazione sul mare, puntando piuttosto sullo sviluppo dell'occupazione indotta a terra, nella produzione dei beni e dei servizi necessari al funzionamento di una cospicua flotta internazionale, qual è quella che la rinnovata politica della navigazione si propone come obiettivo.

La politica marittima dell'Italia vede quindi un nuovo avvio per rilanciare la navigazione marittima in sintonia con le nuove strategie che per il settore si vanno delineando in sede europea.

In questa ottica occorre però definire anche una nuova linea strategica in materia di formazione e certificazione degli equipaggi marittimi nazionali.

C'è urgente necessità di avviare un circolo virtuoso di azioni non più prorogabili, ripensare gli schemi dell'organizzazione del lavoro a bordo, conoscere con precisione i fabbisogni di figure professionali, programmare gli interventi formativi; modernizzare il sistema di certificazione nazionale.

Oggi la tecnologia corre, corre, corre. Mi è caro un pensiero: io dico che la tecnologia cammina a 100 Km/h, la nostra gente fa fatica a seguire e va a 50 Km/h. A noi spetta il dovere di portare anche la nostra gente a pari velocità. Noi mettiamo nelle mani della nostra gente dei capitali enormi, sono centinaia di miliardi e quindi dobbiamo avere la tranquillità che la gente sia valida professionalmente, sia efficiente, sia capace e sia in grado, quindi, di gestire tutto in sostituzione dei nostri Uffici Tecnici e dell'Armatore, perché quando sono in mare la nave è affidata a loro e loro sono gli unici e diretti responsabili.

Con una siffatta organizzazione del lavoro in mente ed in base alle previsioni di crescita del tonnellaggio, resa possibile dalla riforma della navigazione internazionale si dovranno stimare con maggiore precisione i fabbisogni di figure professionali. Solo con questa stima, infatti, la macchina della formazione della gente di mare, mossa oggi da tanti congegni mal sincronizzati tra loro, potrà essere dotata di un "motore" affidabile, che assicuri costantemente prestazioni adeguate.

Infine, è richiesto uno sforzo eccezionale all'Amministrazione, per modernizzare il nostro sistema di certificazione e qualificazione; esso dovrà trovare collegamento con la realtà produttiva e, soprattutto, con gli aggiornamenti alla convenzione internazionale che stabilisce gli standard di riferimento.

Sul piano del sostegno agli investimenti, se è vero che dalla riforma del regime della flotta potranno derivare, quale risultato delle maggiori capacità competitive, più ampi margini da destinare al loro finanziamento, occorrerà anche porre mano agli attuali strumenti di agevolazione finanziaria, poiché, rapportandosi a norme internazionali che risalgono a ben 15 anni fa, risultano a questo punto palesemente inadeguati. Non mancano del resto in Europa gli esempi di misure di natura finanziaria e fiscale che possono agevolare l'investimento navale, sia da parte delle imprese che del risparmiatore.

E' comunque da mantenere in sede comunitaria un quadro di sostegno all'industria navalmeccanica degli Stati membri, che consenta ad essi di intervenire a tutela della competitività dei propri cantieri, di fronte alla mancata entrata in vigore delle misure contro la concorrenza sleale previste dall'Accordo OCSE del 1994, non ancora ratificato dagli Stati Uniti.

Non dimentichiamo che i paesi dell'Estremo Oriente monopolizzano il 70% del potenziale della cantieristica mondiale.

L'impostazione di una nuova politica della navigazione non può, poi, prescindere da una ridefinizione del ruolo dello Stato-armatore, dando applicazione alle linee guida in materia di aiuti di Stato alle imprese di navigazione che la Commissione Europea ha in corso di elaborazione.

I nostri giusti e ripetuti interventi hanno fatto comprendere ai responsabili quanto assurda fosse la contrapposizione tra armamento pubblico e privato e quanto poco strategica fosse la sua presenza sul mercato. Vi è stata così una prima cessione delle navi nel settore di massa del carico secco e liquido e ci auguriamo che al più presto si faccia altrettanto nel settore di linea in armonia con quanto previsto dallo stesso piano di riordino Finmare.

Oggi tutti concordano sul rilancio del mercato, ma è vano sperare nel mercato senza quella imprenditorialità, quello spirito di sacrificio che permisero la ricostruzione del nostro Paese e poi del miracolo economico.

Libero mercato non significa facili guadagni, bensì una dura competizione, una ardua lotta, per la quale si richiede una mentalità ben diversa da quella dello Stato assistenziale.

Per quanto concerne il cabotaggio riconosciamo al servizio pubblico una valenza sociale, ma soltanto parziale e per alcuni specifici servizi. Questi dovranno essere assegnati dallo Stato a chi, sia pubblico o privato, garantirà di poterli gestire in maniera appropriata ed a costi inferiori per la comunità.

Sono soldi di tutti noi e quindi come tali debbono essere ben utilizzati.

Vi sono poi servizi che non hanno alcuna valenza sociale e che vengono saggiamente ed efficientemente gestiti dai privati senza alcuna sovvenzione dello Stato.

In questi casi il pubblico ha una ben chiara alternativa: abbandonare il servizio o mantenerlo in assoluta libertà di mercato e senza ricorrere alla sovvenzione statale.

Diversamente assisteremo al perpetrarsi di una concorrenza sleale non accettabile dai principi fondamentali del libero mercato, non accettabile da parte della nostra Autorità garante della concorrenza e del mercato, non accettabile da parte dell'Unione Europea.

La Grecia, Paese marinaro per eccellenza, ha ottenuto in sede comunitaria di mantenere la riserva di cabotaggio del proprio Paese sino a tutto il 2003. Ciò significa che, mentre gli armatori italiani non potranno svolgere traffico di cabotaggio in Grecia prima di tale data, i nostri colleghi greci potranno invece venire in Italia dal 1° gennaio 1999.

Si tratta di una decisione iniqua che non trova riscontro ne' nel diritto ne' nella logica.

Il concetto della reciprocità è l'unico valido perché in armonia con il rispetto delle parti.

L'Italia, unitamente agli altri paesi dell'Unione Europea, dovrà rivedere tale importante argomento, perché tutti i paesi partecipanti godano dello stesso trattamento e degli stessi diritti così come si conviene in qualsiasi comunità civile.

A questo riguardo mi è d'obbligo chiedere alle nostre autorità di governo una maggiore attenzione alle problematiche della nostra marina mercantile ed a una difesa più decisa degli interessi nazionali in sede europea per compensare la disattenzione delle precedenti legislature.

Il Ministro Burlando ebbe a confidarci l'anno passato che, in quei due mesi circa, in cui aveva preso le redini della Presidenza come Ministro dei Trasporti in sede europea, il solo fatto di essersi recato quasi settimanalmente a Bruxelles, è stato apprezzato in maniera determinante, perché poche volte avevano visto un Ministro dei Trasporti italiano, a parte naturalmente il contenuto delle istanze importanti che ha portato avanti. Questo significa che con l'essere presenti e chiedere, poi si finisce per ottenere.

Resta però anche da sottolineare l'importanza che la battaglia per il riconoscimento di pari condizioni con lo Stato-armatore, sui mercati marittimi del cabotaggio, non sia combattuta soltanto in sede politica o facendo ricorso alla fondatezza delle argomentazioni giuridiche, ma vada impegnata direttamente sul mare e debba costituire il banco di prova delle capacità di investimento ed operativa degli armatori, della loro determinazione e della loro intraprendenza di imprenditori.

L'affermazione di una nuova logica amministrativa, pronta a raccogliere le sfide del mercato rinunciando ad affidarsi a chimere protezioniste, la cui efficacia è ormai illusoria, ha iniziato a dare i suoi frutti nelle attività portuali e l'importanza dei risultati raggiunti conferma la corretta impostazione di chi da anni chiedeva una svolta in senso privatistico della gestione delle banchine.

Fino a pochi anni fa, infatti, la portualità italiana è stata sinonimo di inefficienza, frutto di una sclerosi del suo assetto pubblicistico e dell'arretratezza delle condizioni operative che ne derivava. Questa situazione ha progressivamente allontanato dai nostri scali i traffici internazionali, ha frenato lo sviluppo delle imprese di navigazione, particolarmente nel settore dei servizi di linea, ed ha precluso per molto tempo un'efficace evoluzione in senso multimodale del sistema nazionale dei trasporti, che altrove era già stata realizzata con i benefici di rilievo per la competitività complessiva dell'intero sistema produttivo.

Con la privatizzazione delle banchine c'è stata una grande svolta nella produttività e nell'immagine internazionale della portualità italiana. In quasi tutti i porti oramai abbiamo raggiunto dei record: Genova, La Spezia, Livorno, l'Adriatico, Trieste. Il porto è tornato ad essere un fattore di sviluppo per la navigazione mercantile e ciò significa, non soltanto crescita economica per le nostre città portuali, ma una più elevata capacità di penetrazione del nostro sistema industriale nei mercati mondiali.

Sono indispensabili investimenti massicci per il rinnovo delle strutture e infrastrutture portuali, per aumentare la produttività e rendere i nostri porti competitivi con quelli del Nord Europa.

Solo così le nostre merci possono rimanere patrimonio dei porti italiani e non avviarsi a quelli del Nord Europa.

SALUTO

Signor Ministro, illustri Amici,

Nei due anni del mio mandato importanti novità sono giunte a maturazione nella politica marittima nazionale, novità che hanno trovato fondamento nell'attiva opera di chi mi ha preceduto, e che mi auguro, e ne sono sicuro, costituiranno la base per ulteriori progressi della nostra marineria sotto il prossimo presidente nella conduzione della Confederazione degli Armatori.

Il grande Hemingway, nella sua attività di scrittore, diceva di applicare il "principio dell'iceberg": solo un ottavo della massa di conoscenza e di idee di cui disponeva emergeva nella pagina scritta, ma questo ottavo fondava la sua stabilità nei sette ottavi che restavano invisibili, immersi nella sua coscienza.

La mia speranza è che la lunga opera di sedimentazione di una nuova coscienza marinara nella cultura nazionale sia ormai giunta a compimento e che l'Italia torni a vedere stabilmente nella sua marineria una importante componente di sviluppo.

L'autunno scorso, intervenendo al Cnel per la presentazione del rapporto sull'Economia del Mare, concludevo volendo testimoniare da uomo innamorato del mare - tanto da averne fatto il centro della propria vita di imprenditore - la soddisfazione di chi vedeva finalmente condiviso il suo entusiasmo, compreso il significato economico e sociale della sua attività, apprezzata la rilevanza di essa per l'intera collettività nazionale.

Non trovo tuttora parole più adatte per passare il testimone al nuovo presidente degli Armatori.

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La proposta, del valore di circa 653 milioni di euro, è stata accettata dal Board della compagnia norvegese e dai suoi principali azionisti
Nel cantiere Fincantieri di Marghera il varo della nave da crociera Norwegian Aqua
Nel cantiere Fincantieri di Marghera il varo della nave da crociera Norwegian Aqua
Trieste/Miami
È lunga 322 metri e ha una stazza lorda di 156.300 tonnellate
Paolo Guidi è stato nominato general manager di CMA CGM Italy
Marsiglia
HHLA acquisirà il 51% del capitale della società austriaca di trasporto intermodale Roland Spedition
HHLA acquisirà il 51% del capitale della società austriaca di trasporto intermodale Roland Spedition
Amburgo
Il suo network connette i porti di Amburgo, Anversa, Bremerhaven, Koper, Rotterdam e Trieste
Prosegue il trend di flessione delle performance economiche di Kuehne + Nagel
Prosegue il trend di flessione delle performance economiche di Kuehne + Nagel
Schindellegi
In crescita la movimentazione di volumi di spedizioni marittime e aeree
ESPO indica le questioni da affrontare per consentire ai porti europei di affrontare le prossime sfide
Bruxelles
Memorandum in vista delle elezioni europee di giugno
Il porto di Barcellona ha stabilito nuovi record storici di traffico mensile e trimestrale dei container
Il porto di Barcellona ha stabilito nuovi record storici di traffico mensile e trimestrale dei container
Barcellona
A marzo 2024 sono stati movimentati 348mila teu (+34,3%), di cui 154mila in trasbordo (+63,9%) e 194mila in import-export (+17,4%)
Fincantieri ha consegnato la nuova nave da crociera Queen Anne alla Cunard
Monfalcone
Concordata con Princess Cruises il rinvio della consegna della “Star Princess”
Le associazioni internazionali dello shipping chiedono aiuto all'Onu per proteggere il trasporto marittimo
Londra
Sollecitati una maggiore presenza militare, missioni e pattugliamenti. Il mondo - scrivono in una lettera a Guterres - sarebbe indignato se quattro aerei di linea venissero sequestrati
A febbraio il traffico navale nel canale di Suez è diminuito del -42,8%
A febbraio il traffico navale nel canale di Suez è diminuito del -42,8%
Il Cairo
Tonnellaggio netto del naviglio in calo del -59,8%. Drastica riduzione del -53% del valore dei diritti di transito
Il World Shipping Council indica all'UE la strada per sostenere l'economia e i commerci
Bruxelles
Butler: esortiamo l'Unione a collaborare con noi per salvaguardare un settore marittimo sostenibile, competitivo e sicuro
In Norvegia la costruzione dei due più grandi traghetti al mondo alimentati ad idrogeno
In Norvegia la costruzione dei due più grandi traghetti al mondo alimentati ad idrogeno
Brønnøysund/Gursken
Ordine della compagnia Torghatten al cantiere navale Myklebust
In calo del -1,4% il traffico delle merci nel porto di Rotterdam nel primo trimestre. Rialzo dei container
In calo del -1,4% il traffico delle merci nel porto di Rotterdam nel primo trimestre. Rialzo dei container
Rotterdam
Forte aumento (+29,0%) delle navi feeder in partenza dallo scalo olandese verso i porti del Mediterraneo
Nei primi tre mesi del 2024 il traffico delle merci nei porti russi è calato del -3,3%
San Pietroburgo
Drastica riduzione del traffico dei passeggeri negli scali portuali della Crimea
Nei primi tre mesi del 2024 il traffico delle merci nei porti russi è calato del -3,3%
Tytgat (SEA Europe): è urgentemente necessaria una strategia industriale marittima europea
Bruxelles
Tavola rotonda con rappresentanti delle istituzioni dell'Unione Europea
Joe Kramek sarà il prossimo presidente e CEO del World Shipping Council
Joe Kramek sarà il prossimo presidente e CEO del World Shipping Council
Washington/Bruxelles/Londra/Singapore
Subentrerà a fine luglio a Butler quando quest'ultimo andrà in pensione
Accelerare i tempi per fare del porto della Spezia e del suo retroporto la prima ZFD
La Spezia
Lo chiedono agenti marittimi, doganalisti e spedizionieri
Affidato il servizio di instradamento veicoli e passeggeri nei porti di Olbia e Golfo Aranci
Cagliari
Sarà gestito dalla romana Italpol Servizi Fiduciari
Deciso calo del -15,1% delle merci nel porto di Taranto nel primo trimestre
Taranto
I carichi allo sbarco sono diminuiti del -21,0% e quelli all'imbarco del -8,7%
Quest'anno il forum nazionale per il trasporto ferroviario delle merci Mercintreno si terrà a Padova
Padova
Si svolgerà nell'ambito di Green Logistics Expo
Inaugurata a Safaga, in Egitto, una fabbrica per la costruzione di rimorchiatori
Safaga
Dieci unità navali saranno realizzate per la Suez Canal Authority
PROSSIME PARTENZE
Visual Sailing List
Porto di partenza
Porto di destinazione:
- per ordine alfabetico
- per nazione
- per zona geografica
Nuovo servizio Italia-Libia-Egitto di Tarros e Messina
La Spezia/Genova
Sarà inaugurato a metà giugno e realizzato con due navi
Domani PSA Venice aprirà il terminal veneziano alla comunità portuale e alla città
Venezia
Hannibal programma l'attivazione di un collegamento ferroviario tra Italia, Ungheria e Romania
Melzo
Entro la fine del 2024 saranno inaugurate due rotazioni settimanali
Approvato il bilancio consuntivo 2023 dell'AdSP del Tirreno Centrale
Napoli
Annunziata: i prossimi anni , fondamentali per ultimare gli investimenti europei del PNRR
Sensibile aumento della produzione e vendita dei dry box della CIMC
Hong Kong
L'azienda cinese risponde ad una crescita della domanda
Approvato il bilancio consuntivo 2023 dell'AdSP dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio
Gioia Tauro
Il 6 maggio riunione al MIT sul futuro della Gioia Tauro Port Agency
Il bilancio 2023 dell'AdSP del Mar Ligure Orientale mostra un avanzo primario di sei milioni
La Spezia
Nell'anno nuovi investimenti per circa 17 milioni di euro
Utile netto trimestrale della Cargotec a 81,2 milioni (+11,8%)
Helsinki
Nei primi tre mesi del 2024 i ricavi sono diminuiti del -1,7%
Prosegue, meno marcato, il trend negativo delle performance economiche della ONE
Prosegue, meno marcato, il trend negativo delle performance economiche della ONE
Singapore
Nei primi tre mesi del 2024 le merci in container trasportate dalla flotta sono aumentate del +15,6%
La genovese Messina ha preso in consegna la nave più grande della sua flotta
Genova
La “Jolly Verde” è una portacontainer da 6.300 teu
Definitiva l'inclusione del porto di Civitavecchia nella rete Core del network TEN-T
Civitavecchia
Mercoledì l'ok del Parlamento europeo
Nel 2023 le merci trasportate da Rail Cargo Group sono diminuite del -11%
Vienna
Ricavi in flessione del -1,8%
Sostenuta crescita trimestrale dei nuovi ordini acquisiti da Wärtsilä
Helsinki
Nei primi tre mesi di quest'anno i ricavi del gruppo sono diminuiti del -9,8%
DIS ordina altre due nuove navi cisterna LR1
Lussamburgo
Nuova commessa al cantiere Jiangsu New Yangzi Shipbuilding Co.
Una portacontainer della MSC bersagliata con missili e droni nel Golfo di Aden
San'a'/Portsmouth
Nessun danno alla nave e all'equipaggio
Approvato il bilancio consuntivo 2023 dell'AdSP dell'Adriatico Centrale
Ancona
Nel primo trimestre del 2024 gli ordini di mezzi portuali prodotti da Konecranes sono calati del -51,6%
Hyvinkää
Grimaldi ha preso in consegna la ro-ro multipurpose Great Abidjan
Napoli
È la quarta di sei navi di classe “G5”
Baltimora attribuisce a proprietario e gestore della nave Dali la colpa del crollo del ponte Key Bridge
Baltimora
Sarebbero state accertate disfunzioni all'alimentazione elettrica a bordo che avrebbero causato un blackout
Grimaldi e IMAT hanno rinnovato l'accordo quinquennale per la formazione degli equipaggi
Castel Volturno
Focus sulle nuove tecnologie installate a bordo delle navi
Ancora in calo le performance economiche trimestrali di DSV
Hedehusene
Nel primo trimestre di quest'anno il valore dell'utile netto è diminuito del -27,2%
Approvato il bilancio consuntivo 2023 dell'AdSP del Mare di Sardegna
Cagliari
Avanzo di amministrazione di 530 milioni di euro, di cui oltre 475 vincolati per opere in corso
Durante la pandemia l'import-export americano di merci pericolose è stato penalizzato
Washington
Indagine del Government Accountability Office
Nel 2023 CEPIM - Interporto di Parma ha registrato una crescita del +6,8% del valore della produzione
Bianconese di Fontevivo
Utile netto di788mila euro (+223,2%)
PORTI
Porti italiani:
Ancona Genova Ravenna
Augusta Gioia Tauro Salerno
Bari La Spezia Savona
Brindisi Livorno Taranto
Cagliari Napoli Trapani
Carrara Palermo Trieste
Civitavecchia Piombino Venezia
Interporti italiani: elenco Porti del mondo: mappa
BANCA DATI
ArmatoriRiparatori e costruttori navali
SpedizionieriProvveditori e appaltatori navali
Agenzie marittimeAutotrasportatori
MEETINGS
Domani a Livorno un convegno sulla storia del porto cittadino
Livorno
Si parlerà di architettura, commercio e politica tra il XVI e il XX secolo
L'11 aprile partirà la sesta edizione degli “Italian Port Days”
Roma
Anche quest'anno il progetto è stato diviso in due sessioni: la prima in primavera e la seconda dal 20 settembre al 20 ottobre
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RASSEGNA STAMPA
Iran says MSC Aries vessel seized for 'violating maritime laws'
(Reuters)
Le transport maritime national navigue à vue
(Aujourd'hui Le Maroc)
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FORUM dello Shipping
e della Logistica
Relazione del presidente Mario Mattioli
Roma, 27 ottobre 2023
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Nel primo trimestre del 2024 i ricavi del gruppo UPS sono diminuiti del -5,3%
Atlanta
Utile netto in calo del -41,3%
Grendi ha perfezionato l'acquisto della nave Wedellsborg
Milano
Sarà ribattezzata con il nome di “Grendi Futura”
Grimaldi consolida la propria presenza in Cina con la nuova sede di Shanghai
Napoli/Shanghai
Inaugurati gli uffici della Grimaldi Shipping Agency Shanghai
Approvato il bilancio consuntivo 2023 dell'AdSP del Mar Ligure Occidentale
Genova
La nuova dotazione della pianta organica dell'ente prevede 50 assunzioni, incluse tre posizioni dirigenziali
Primo impianto per la distribuzione di GNL e GNC ai veicoli nel porto di La Spezia
La Spezia
È stato installato in località Stagnoni
Accordo tra MSC, MSC Foundation e Mercy Ships per la costruzione di una nuova nave ospedale
Ginevra/Lindale
Domani a Livorno un convegno sulla storia del porto cittadino
Livorno
Si parlerà di architettura, commercio e politica tra il XVI e il XX secolo
Accordo Assarmatori - ITS Academy G. Caboto per la formazione nei settori marittimo, portuale e logistico
Roma
Nel primo trimestre del 2024 il porto di Algeciras ha movimentato 1,2 milioni di container (+8,1%)
Algeciras
Il traffico delle merci complessivo è aumentato del +3,3%
Nei primi tre mesi di quest'anno a Valencia il traffico portuale dei container è cresciuto del +12,1%
Valencia
A marzo l'incremento è stato del +15,7%
La Spezia e Carrara provano ad abbattere i campanili e sollecitano collaborazione ai porti di Genova e Savona
La Spezia
Sommariva: è necessario presentarsi sul mercato come un sistema coordinato
In calo l'interscambio commerciale fra Svizzera e Italia
Berna
Nei primi tre mesi del 2024 flessione delle esportazioni elvetiche. Stabili le importazioni
Porto di Napoli, urto del traghetto veloce Isola di Procida contro una banchina
Napoli
Circa trenta feriti lievi tra i passeggeri
Convocato per il 23 aprile un incontro al MIT sui lavoratori portuali ex TCT
Taranto
I sindacati avevano sollecitati chiarimenti sul futuro dei 330 iscritti alla Taranto Port Workers Agency
Il molo di Levante esterno del porto di Arbatax è tornato pienamente operativo
Cagliari
Nell'agosto 2020 era stato urtato dal traghetto “Bithia”
Il porto di Los Angeles ha chiuso il primo trimestre con una crescita del +29,6% del traffico dei container
Los Angeles
Prevista una prosecuzione del trend positivo
Stabile il valore dei ricavi di ABB nel primo trimestre
Zurigo
I nuovi ordini sono calti del -5,0%. A fine luglio Rosengren lascerà la carica di CEO a Wierod
La crisi della Cooperativa Unica Lavoratori del Porto Flavio Gioia ufficializzata alle istituzioni e ai sindacati
Salerno
USB Mare e Porti, quello che sta succedendo nel porto di Salerno è frutto delle pressioni degli armatori
Euronav vende la propria società di ship management alla Anglo-Eastern
Anversa/Hong Kong
Gestisce la flotta di navi cisterna della compagnia di Anversa
Genova Industrie Navali ha acquisito una chiatta sommergibile della capacità di carico di 14.000 tonnellate
Genova
Può essere impiegata anche come bacino galleggiante per il varo di manufatti fino a 9.800 tonnellate
Venice Cold Stores & Logistics ottiene la qualifica di deposito fiscale per vini e spumanti
Venezia
Ampliamento dei servizi offerti alle imprese del settore vitivinicolo
Gasparato sollecita ad esentare gli immobili degli interporti dal pagamento dell'Imu
Nola
Il presidente dell'Unione Interporti Riuniti ha avvertito che con i cantieri PNRR l'intermodalità ferroviaria è a rischio
Hapag-Lloyd programma futuri investimenti per espandere l'attività nei settori dei terminal e dell'intermodalità
Amburgo
Tra i mercati, la compagnia incentra l'attenzione su Africa, India, sud-est asiatico e Pacifico
Istituito un consorzio per decarbonizzare i trasporti sulla rotta del Pacifico settentrionale
Vancouver
È formato da nove imprese ed enti ed è aperto ad altri partner
Nel primo trimestre di quest'anno il traffico dei container nel porto di Long Beach è aumentato del +16,4%
Long Beach
A marzo l'incremento è stato del +8,3%
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
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