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Merlo (AP Genova): lo studio di Eurostat sulla portualità europea è datato e clamorosamente sbagliato
Nel 2012 - ha sottolineato - Genova ha ottenuto il suo record storico con oltre due milioni di container mentre gliene vengono attribuiti solo 1,5 un milioni
19 marzo 2014
Una decisa lamentela per la rappresentazione dei porti italiani che scaturirebbe dal rapporto statistico diffuso ieri da Eurostat sulla portualità europea è giunta anche dal presidente dell'Autorità Portuale di Genova, Luigi Merlo, che a metà dello scorso anno ha consegnato il testimone della guida di Assoporti a Pasqualino Monti sulla base di un'alternanza alla presidenza dell'Associazione dei Porti Italiani decisa tra le iniziative per tenere unita la rappresentanza delle Autorità Portuali nazionali ( del 5 luglio 2012).
«Sono sconcertato - ha dichiarato Merlo - dal quadro che emerge dal rapporto Eurostat frutto di presupposti totalmente sbagliati. Condivido - ha aggiunto - quanto espresso da Assoporti, ma aggiungo che vorrei sapere quanto costa e da chi viene pagato uno studio che oltre essere datato è clamorosamente sbagliato. Basti pensare al porto di Genova che nel 2012 ha ottenuto il suo record storico nella movimentazione dei container superando i due milioni mentre gliene vengono attribuiti solo un milione e 500mila. C'è da domandarsi quale attendibilità possano avere realtà che commettano errori cosi clamorosi. È evidente che ci si attende un' immediata correzione del clamoroso errore mentre verificherò il modo migliorare per tutelare il porto di Genova in tutte le sedi».
«Una tale superficialità e una analisi compiuta su dati sbagliati che può avere effetti sul mercato - ha denunciato ancora il presidente dell'Autorità Portuale di Genova - non può essere sottaciuta e ignorata. Mi auguro che anche il governo assuma una posizione netta e forte e di censura nei confronti di chi ha elaborato lo studio. È necessario comunque - ha concluso Merlo - procedere celermente con la legge di riforma e aumentare la forza e l'autorevolezza in sede comunitaria con forti politiche di settore. Il rinvio dell'approvazione del regolamento europeo è stato un pessimo segnale».
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