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Hessenatie pone fine ad un esperimento di lavoro notturno nel container terminal di Anversa durato sei mesi
Serviva per decongestionare il lavoro in banchina e il traffico degli automezzi, oltre a sperimentare un nuovo tipo di mobilità dei lavoratori. Ma non tutti gli operatori portuali che dovevano dare il loro contributo hanno partecipato allo svolgimento del lavoro tra le 22:00 e le 06:00
7 marzo 2000
La società terminalistica Hessenatie di Anversa ha dovuto suo malgrado porre termine ad un'esperienza di lavoro notturno che, se avesse dato risultati accettabili, avrebbe potuto costituire un esempio per una nuova organizzazione lavorativa anche nei container terminal di altri porti.
L'esperimento è durato sei mesi, nel corso dei quali sono stati messi in atto tutti i mezzi per contribuire alla sua riuscita.
Il piano era stato predisposto anche per decongestionare il container terminal che si trova sul fiume Schelda, per alleggerire l'intenso traffico diurno degli automezzi e per sperimentare nuove forme di mobilità dei lavoratori. Il terminal era dunque operativo anche dalle 22:00 alle 06:00, ma dopo un avvio promettente il movimento degli automezzi, che nel primo periodo dell'esperimento era stato di circa 120 il giorno, è via via calato e si è dimezzato, rendendo inutile e troppo costoso rispetto ai risultati mantenere in efficienza uno schema di lavoro e un'organizzazione amministrativa che ha impegnato anche la dogana.
I camionisti hanno dichiarato di voler cooperare con la Hessenatie, ma di notte gli spedizionieri, gli agenti marittimi e i responsabili dei depositi ubicati nel retroterra, parti di un'organizzazione che deve funzionare con la partecipazione corale di tutte le categorie coinvolte, non lavorano. E dopo sei mesi di tentativi la Hessenatie ha dovuto concludere l'esperimento.
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