Ascoltata la serie di testimonianze susseguitesi nel corso dell'audizione pubblica che si è svolta ieri alla Commissione per la Politica regionale, i Trasporti e il Turismo del Parlamento europeo sulla vicenda dell'affondamento della petroliera
Prestige, avvenuto di fronte alla Galizia (
inforMARE del
19 novembre 2002), sembra che l'unica via per decidere se la vicenda è stata gestita in modo corretto sia quella di valutare se la scelta delle autorità spagnole di allontanare la nave dalla costa è stata saggia o scellerata.
Ieri alcuni attacchi verbali dei parlamentari si sono concentrati sul segretario di Stato spagnolo Adolfo Menéndez Menéndez, impegnato a motivare le decisioni assunte dal governo e dalle autorità spagnole in occasione dell'incidente. Menéndez Menéndez ha affermato che è stato fatto tutto il possibile per evitare l'affondamento e per salvare le vite dei marittimi imbarcati sulla petroliera. L'asserzione non ha convinto i membri della Commissione, che hanno biasimato la scelta spagnola di non concedere alla
Prestige la possibilità di trovare riparo in un porto o in un'area costiera protetta dai marosi.
Anche il comandante della nave, Apostolos Mangouras, è convinto che la decisione degli spagnoli sia stata un errore. Non essendosi potuto presentare di fronte alla Commissione parlamentare perché, dopo 85 giorni di detenzione, i giudici spagnoli hanno deciso il suo rilascio a condizione che non lasci la Galizia, in una testimonianza scritta Mangouras ha affermato che, se la
Prestige fosse stata accolta in un porto spagnolo, la sua petroliera si sarebbe salvata e non si sarebbero verificati inquinamenti.
La tesi del comandante della nave è analoga a quella di Hans van Rooij, amministratore delegato della SMIT Salvage, la società di salvataggio olandese incaricata di assistere la petroliera in difficoltà. Van Rooij ha detto che le autorità spagnole hanno assunto la loro decisione non ascoltando le raccomandazioni degli esperti della SMIT, che chiedevano di poter rimorchiare la
Prestige nel porto di La Coruña. Inoltre il manager ha approvato l'operato del comandante e del direttore di macchina della petroliera, che ' ha sottolineato ' hanno agito con professionalità.
Invece il comandante del porto di La Coruña, Serafin Diaz Requiro, ha difeso le decisioni delle autorità spagnole, spiegando che portare la nave in alto mare era l'unica possibilità per salvaguardare la costa.
Robert Sommerville dell'American Bureau of Shipping (ABS) ha confermato ciò che era stato già dichiarato dalla società di classificazione statunitense, e cioè che la nave era in grado di operare e che sono tuttora sconosciute le cause che hanno determinato l'incidente (
inforMARE del
5 marzo 2003). Sommerville ha confermato inoltre che la nave non aveva scampo, visto che le autorità le avevano vietato di riparare in un porto.
Illustrando le informazioni raccolte dalla Commissione Europea sull'affondamento della petroliera, il vicepresidente dell'esecutivo europeo, Loyola de Palacio, ha dichiarato che la decisione delle autorità competenti di dirigere la nave in alto mare è stata presa «sulla base delle informazioni disponibili e data, da una parte, la mancanza di porti di rifugio e, dall'altra, le difficoltà tecniche connesse all'avvicinamento della nave alla costa».
B.B.