Federpesca, in occasione del seminario sul tema dell'efficienza energetica in mare in corso oggi e domani a Bruxelles su iniziativa della Commissione Europea, ha sottolineato la necessità di «pervenire con urgenza a forme di riequilibrio dei redditi delle imprese di pesca». Secondo la federazione italiana, bisogna agire «nel breve termine apprestando interventi di emergenza da parte della Commissione Europea o quanto meno autorizzati da Bruxelles; nel medio-lungo termine, attuando forme di risparmio energetico significative».
Sottolineando come si sia di fronte ad «una congiuntura molto difficile che sta comportando disagi gravissimi a carico delle imprese per effetto del caro-gasolio», Federpesca ha annunciato di aver lanciato un progetto pilota, proposto sulla ricerca svolta dal Dipartimento di Ingegneria Elettrica dell'Università di Bologna ed introdotto al ministero delle Politiche agricole e forestali da parte di un partenariato costituito dalla stessa università, dal Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto di Ricerche Pesca Marittima, dal Registro Italiano Navale, dall'associazione dei costruttori di motori marini ASCOMAC-UNIMOT e dalla stessa Federpesca.
Il progetto mira all'applicazione di un sistema di propulsione ibrida diesel-elettrica a bordo delle navi da pesca, mutuando una tecnologia già sperimentata sulle navi da crociera di ultima generazione e sulle navi militari. «Dai primi esiti della ricerca - ha spiegato Federpesca - appare verosimile conseguire risparmi energetici nell'ordine del 35% ed oltre rispetto al sistema tradizionale di propulsione diesel. Una prospettiva interessante ed incoraggiante, a fronte di investimenti non particolarmente elevati, che si auspica poter essere presto confermata dall'azione pilota nella sua realizzabilità concreta e nella sua applicabilità già sui pescherecci esistenti».