- «Speriamo che questo sia l'ultimo convegno sul terzo valico». Ci associamo a questo auspicio formulato stasera dall'assessore alle Infrastrutture, trasporti, porti e logistica della Regione Liguria, Luigi Merlo, nel corso del convegno “Terzo valico e dintorni” svoltosi a Palazzo Tursi, sede dell'amministrazione comunale di Genova, e organizzato dal Centro Internazionale di Cultura per lo Sviluppo dei Popoli La Maona.
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- Un auspicio che è stato fatto proprio da alcuni degli intervenuti. Come si dice: non se ne può più. Troppe le chiacchiere e pochi i fatti. Sarebbe ora - ha precisato Merlo - che si passasse alla fase operativa. Un'esortazione condivisa dal collega Daniele Borioli, assessore ai Trasporti e alle infrastrutture della Regione Piemonte.
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- Lo ammettiamo: noi siamo prevenuti. Ma perché non dovremmo esserlo? Del progetto del terzo valico ferroviario Genova-Milano si parla da decenni. Schiere di politici succedutisi alla guida delle amministrazioni locali genovesi hanno via via assicurato il loro impegno per concretizzare il progetto. Per anni hanno ripetuto: «siamo ad un passo dall'avvio dei lavori». Questo passo non è mai stato compiuto.
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- Anzi: ora questo passo sembra essere più lungo della gamba. Infatti mancano i soldi. Un passo impegnativo, visto che sono necessari circa cinque miliardi di euro. Certo, mettere d'accordo le comunità interessate dal tracciato non è stato un compito facile. Neppure mettere d'accordo istituzioni e parti politiche è stato agevole, tanto che tuttora c'è chi (i Verdi) il terzo valico proprio non lo vuole.
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- Non ci fidiamo neppure dei propositi dei politici di turno. Ci dovremmo fidare perché a parlarcene è il nuovo sindaco di Genova, Marta Vincenzi, già presidente della Provincia di Genova? Ci dovremmo fidare perché l'ente regionale ligure guidato da Claudio Burlando, già ministro dei Trasporti, crede fermamente nella necessità dell'opera? Dobbiamo essere ottimisti perché a ribadire la loro convinzione dell'indispensabilità del progetto sono i senatori Luigi Grillo (Forza Italia) e Graziano Mazzarello (Ulivo), che negli ultimi anni si sono adoperati per il successo dell'iniziativa?
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- Riteniamo di avere tutte le ragioni per essere prevenuti. Non sarà certo un convegno in più sul terzo valico a farci cambiare idea. Ora c'è bisogno di fatti. Ad ora gli unici sono: l'opera ha un progetto definitivo e nei giorni scorsi è stata inserita dal governo nel documento di programmazione finanziaria.
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- Tuttavia continuiamo ad essere scettici.
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- C'è chi si dichiara ottimista, come il professor Maurizio Maresca, consulente della civica amministrazione. «Un anno fa - ha sostenuto - del terzo valico non si parlava». Ci chiediamo dove fosse il professore dodici mesi or sono.
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- Nei giorni scorsi Maresca e il sindaco Vincenzi hanno presentato una proposta che prevede il varo di una legge regionale che individui un gestore pubblico per il terzo valico formato da tutti gli enti interessati, primo fra tutti il Comune, e fissi le garanzie economiche per l'ammortizzazione del costo dell'opera nel caso i proventi dei traffici non fossero sufficienti a coprire la somma. Per quanto riguarda i contributi da erogare in caso di carenza di traffici, sono state individuate tre possibilità: l'utilizzo di parte dell'accresciuto gettito fiscale del porto di Genova, la creazione di una sorta di tassa di scopo, applicata fin da ora come tariffa sulla tratta interessata dall'opera, l'istituzione da parte dell'Autorità Portuale di una tassa su sbarco e imbarco.
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- Gli esponenti dello schieramento di centrosinistra non credono nel possibile coinvolgimento della finanza e delle imprese. Secondo il deputato Mario Lovelli (Ulivo), che evidentemente non confida nell'ipotesi del ricorso al project financing, «il ritorno finanziario di questo investimento non ci sarà mai». Del medesimo avviso il senatore Mazzarello. Il precedente governo di centrodestra aveva puntato invece proprio sul project financing, e questa - ha ribadito il senatore Grillo - può ancora essere una strada da percorrere.
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- Lovelli ha ricordato che il prossimo 23 luglio il governo presenterà all'Unione Europea il dossier sui progetti ferroviari della Torino-Lione, del Brennero e del Corridoio 24 (che include il terzo valico). In gioco ci sono i finanziamenti comunitari che potrebbero coprire il 10% dei costi per la realizzazione del terzo valico, anche se - ha precisato Grillo - nell'ottobre 2006 il commissario europeo Barrot disse che le risorse a disposizione sarebbero state inferiori alle previsioni.
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- Luigi Merlo intravvede difficoltà nel reperire risorse attraverso il gettito fiscale del porto di Genova. C'è - ha detto l'assessore regionale - qualcuno che si oppone. Il vice ministro all'Economia e alle Finanze, «Vincenzo Visco - ha precisato - impedisce l'applicazione del comma 990», quello che dovrebbe portare a compimento il processo di autonomia finanziaria delle Autorità Portuali.
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- Il presidente di Assindustria Genova, Marco Bisagno, ha sottolineato l'urgenza di definire un progetto di sviluppo delle infrastrutture logistiche genovesi, mentre il presidente della Camera di Commercio di Genova, Paolo Odone, ha ricordato la costanza con cui l'ente ha sostenuto il progetto, anche quando pochi ci credevano.
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- Secondo il sindaco Marta Vincenzi siamo ad un punto di svolta. «Non si tratta di un convegno - ha rilevato - ma della conclusione di un percorso». Ora - ha concluso - «o il governo presenta il progetto di candidatura all'UE entro il 23 luglio oppure non succede niente».
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- Da parte nostra avevamo deciso di non scrivere alcunché sul terzo valico, a meno che non fossero intervenute rilevanti novità. Stasera non ce ne sono state e abbiamo contravvenuto ai nostri propositi. Ci perdonerete, speriamo, se non altro perché la notizia non riferisce del prossimo avvio dei lavori per la realizzazione del terzo valico. Questa - come ben sapete - non sarebbe una notizia, ma una bufala vecchia di decenni.
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Bruno Bellio
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