- In occasione della “Conferenza Mondiale sull'Amianto 2009”, in svolgimento a Taormina, l'Istituto di Previdenza per il Settore Marittimo (Ipsema), a cui spetta l'istruttoria e il riconoscimento per l'esposizione all'amianto dei lavoratori marittimi per la concessione dei benefici previdenziali, ha evidenziato come la direttiva ministeriale sull'amianto dello scorso luglio, per ottenere la quale negli ultimi tre anni l'istituto si è impegnato ripetutamente con il ministero del Lavoro, è un significativo passo avanti, ma non effettivamente del tutto soddisfacente.
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- «Non è moralmente più possibile - ha rilevato il presidente dell'Ipsema, Antonio Parlato - prolungare la attesa di quei marittimi che fondatamente pretendessero il riconoscimento. Ho disposto che entro la fine dell'anno si avviino l'esame delle pratiche ed i primi riconoscimenti, pur allo stato della insoddisfacente normativa vigente, che a questo punto si ignora se mai verrà migliorata».
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- Per rendere il processo di riconoscimento il più possibile obiettivo, l'Ipsema ha deciso di affidare ad istituzioni scientifiche e di ricerca la stesura di due studi appositamente indirizzati a migliorare le sue conoscenze sull'esposizione all'amianto. Gli studi, che sono stati presentati a Taormina, sono stati realizzati dalle Facoltà di Medicina dell'Università di Tor Vergata, dell'Università del Sacro Cuore e dall'INSEAN, ente di ricerca tecnica sulla progettazione navale. I risultati delle analisi - ha precisato l'Ipsema - saranno alla base della formulazione delle linee guida che individueranno i criteri univoci per la valutazione delle circa 30mila domande presentate dai marittimi all'istituto.
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- Inoltre l'Ipsema ha sottolineato il rischio di escludere dalle applicazioni di questi studi i militari della Marina, per i quali l'accertamento è stato affidato all'Inail. «Il legislatore - ha osservato il presidente del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell'Ipsema, Giovanni Guerisoli - da una parte riconosce la peculiarità della attività di navigazione e la conseguente specialità del lavoro marittimo delegando l'Ipsema all'accertamento dell'esposizione all'amianto per la gente di mare dall'altra, sottrae inspiegabilmente all'istituto, per attribuirla all'Inail, la competenza sulle navi militari. È un controsenso: l'ambiente di lavoro è lo stesso, la materia è la stessa e sarebbe opportuno che fosse un solo organismo ad occuparsi dell'accertamento dell'esposizione alle fibre di amianto sia per i militari che per i civili».
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