- Nel primo semestre del 2009 i cantieri navali tedeschi sono riusciti ad ottenere solamente cinque nuovi contratti per un valore 113 milioni di euro rispetto ai nuovi ordini per oltre due miliardi di euro totalizzati nella prima metà dello scorso anno. In particolare, sono scesi a zero gli ordini per la costruzione di navi portacontainer. Lo ha reso noto il sottosegretario di Stato tedesco all'Economia e alla tecnologia, Dagmar Wöhrl, sottolineando come tale crollo degli ordinativi caratterizzi l'intero comparto mondiale della navalmeccanica, che nei primi sei mesi del 2009 nel segmento delle portacontainer ha incamerato complessivamente nuovi ordini per la costruzione di sole cinque navi.
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- Nella prima metà di quest'anno i cantieri tedeschi hanno consegnato 26 nuove navi per un totale di circa 340.000 tonnellate di stazza lorda compensata ed un valore di circa 1,14 miliardi di euro.
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- Il portafoglio ordini dei cantieri a fine giugno 2009 includeva ancora 129 navi per 2,35 milioni di tonnellate di stazza lorda compensata del valore complessivo di 11,1 miliardi di euro.
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- Il sottosegretario ha reso noto che, oltre alla difficoltà di reperire nuovi ordini, nei primi sei mesi di quest'anno i cantieri tedeschi si sono visti annullare 25 contratti per un valore di 1,21 miliardi di euro.
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- Tali difficoltà - ha precisato Dagmar Wöhrl - si riflettono anche sull'occupazione: secondo recenti indagini da parte dell'Istituto per l'Economia marittima e la Logistica di Brema - ha spiegato - attualmente nei cantieri ci sono circa 17.500 posti di lavoro diretti, cioè circa 3.100 posti o poco più del 15% in meno rispetto ad un anno fa.
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- Secondo il sottosegretario, «il futuro della cantieristica navale tedesca risiede nella costruzione di navi specializzate». «Nonostante la perdita di posti di lavoro - ha dichiarato - ritengo che nel settore cantieristico possano essere evitate sia altre procedure fallimentari che la perdita di altri posti di lavoro. I cantieri devono riesaminare il loro concetto di business al fine di garantire la competitività e la sostenibilità anche dopo la crisi. Ritengo che ciò sia assolutamente necessario. Con la loro esperienza, la loro elevata qualità tecnica e tecnologica e la loro flessibilità, hanno buone opportunità di mantenere la loro posizione e di espandersi. Vi sono opportunità di mercato, in particolare per i traghetti, per le navi da crociera, gli yacht e le navi specializzate per il settore offshore. Qui la Germania ha già una quota di mercato del 10%. Rispetto a prima, deve essere posta costantemente l'attenzione su navi avanzate, sicure, sostenibili, innovative e specializzate. Ritengo che la costruzione navale - nonostante l'attuale crisi finanziaria ed economica e le conseguenti difficoltà - continui ad essere un settore promettente dall'elevata rilevanza economica complessiva».
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