Per garantire la stabilità e l'affidabilità del
trasporto combinato sull'asse nord-sud nel transito transalpino
attraverso la Svizzera è necessario ampliare le linee
ferroviarie attraverso la Francia. Lo ha evidenziato l'operatore
intermodale elvetico Hupac sulla scorta dei buoni risultati ottenuti
dal treno shuttle diesel sulla riva sinistra del Reno attraverso
l'Alsazia che è stato realizzato in collaborazione con DB
InfraGO e SNCF Réseau, SBB Cargo International e Captrain
France per rispondere alla chiusura dal 9 al 30 agosto scorsi della
ferrovia della Valle del Reno nei pressi di Rastatt, in Germania,
per l'effettuazione di lavori sulla linea. Il collegamento
alternativo è stato realizzato con locomotive diesel sulla
linea non elettrificata Wörth-Lauterbourg-Strasburgo-Offenburg.
L'amministratore delegato di Hupac, Michail Stahlhut, ha
sottolineato che il servizio alternativo attraverso l'Alsazia è
stata «un'idea pionieristica che ha superato numerosi ostacoli
tecnici e amministrativi grazie a un'intensa collaborazione
franco-tedesco-svizzera. Grazie a questa iniziativa - ha spiegato -
è stato possibile evitare un collasso della filiera
industriale, come purtroppo avevamo dovuto sperimentare con
l'incidente di Rastatt nel 2017»
(
del 21
agosto, 1
e 4
settembre 2017).
Secondo Hupac, il risultato del servizio alternativo via Francia
per far fronte alle tre settimane di chiusura della linea della
Valle del Reno è stato positivo anche se non sono mancati
problemi: «il volume di traffico, relativamente basso a causa
del periodo vacanziero - ha spiegato l'azienda svizzera - è
stato gestito in gran parte attraverso il corridoio di quattro metri
in Alsazia e attraverso la Gäubahn con un profilo ridotto. Il
punto debole della deviazione attraverso la Francia - ha precisato
la società - è stata la scarsa capacità di
stazionamento nei punti di trasferimento che ha causato problemi di
congestione in caso di irregolarità del traffico. Inoltre,
verso la fine del mese, il percorso di deviazione ha raggiunto il
suo limite di capacità a causa dell'aumento dei volumi».
«Ora - ha esortato il presidente di Hupac, Hans-Jörg
Bertschi - dobbiamo partire da questo risultato pionieristico e
includere le linee d'accesso francesi ad Alptransit nella politica
svizzera di trasferimento modale. L'adeguamento della linea
Belgio-Metz-Strasburgo-Basilea al profilo di quattro metri è
una priorità assoluta». Per Hupac, infatti, «un
ulteriore trasferimento modale nel transito alpino è
possibile solo con un corridoio di quattro metri sulla riva sinistra
del Reno». Ricordando che il trasferimento del traffico
transalpino su rotaia è stagnante da diversi anni, Bertschi
ha specificato che «le capacità limitate della rete
ferroviaria tedesca sono responsabili di questa situazione di stallo
nella politica di trasferimento modale della Svizzera. È
questo il collo di bottiglia dell'attuale sistema Alptransit».
Inoltre Bertschi ha avvisato che il rinnovo dei corridoi ferroviari
in Germania, con chiusura delle linee principali per diversi mesi,
aggraverà la situazione fino a dopo il 2030.
Bertschi ha osservato che, con l'adeguamento ai quattro metri
del corridoio Belgio-Metz-Strasburgo-Basilea sulla riva sinistra del
Reno, il traffico dal Belgio e dall'Olanda meridionale, che
attualmente viene instradato attraverso la Germania, potrebbe essere
gestito sul percorso più breve di 110 chilometri attraverso
la Francia. «In considerazione del ritardo di decenni
nell'ampliamento dell'asse ferroviario sulla riva destra del Reno -
ha spiegato - va aumentato il traffico attraverso la Francia come
unica opzione per evitare una stagnazione o addirittura una
regressione nella politica di trasferimento modale. È
nell'interesse della politica dei trasporti svizzera stimolare
l'ampliamento dei profili dei tunnel attraverso i Monti Vosgi con
sovvenzioni mirate in Francia, come è stato fatto con
successo in Italia».
Bertschi ha ricordato che una mozione in tal senso della
Commissione Trasporti del Consiglio Nazionale è stata
approvata dal Consiglio Nazionale nel giugno scorso e sarà
discussa dal Consiglio degli Stati nel corso del corrente mese.
Intanto Hupac ha reso noto che, dopo l'andamento negativo dello
scorso anno, i volumi di traffico nella rete del gruppo Hupac si
sono stabilizzati e nei primi sei mesi del 2024 è stato
registrato un leggero aumento del +0,4% del traffico transalpino
attraverso la Svizzera. Complessivamente nella prima metà di
quest'anno i servizi del gruppo hanno movimentato un traffico pari a
494.000 spedizioni stradali, con un calo del -2,8% rispetto ai primi
sei mesi del 2023. L'azienda ha specificato che il traffico
marittimo verso l'entroterra in Germania e il traffico transalpino
attraverso l'Austria e la Francia hanno evidenziato un andamento
negativo.