Il ministro dei Trasporti e della Navigazione, Claudio Burlando, nell'imminenza del termine (31 dicembre) entro il quale deve scomparire il regime di deroga al divieto di fornitura di manodopera in ambito portuale a favore delle Compagnie (e quindi dovrebbe sparire il monopolio del lavoro nei porti detenuto dalle Compagnie) aveva predisposto il testo di un emendamento al decreto legge 535: le autorità portuali, ove esistano, o le autorità marittime altrove - stabilisce l'emendamento - promuoveranno la costituzione di un Consorzio volontario di lavoratori, aperto a tutte le imprese abilitate al lavoro di sbarco e imbarco, ai terminalisti e alle Compagnie portuali; il Consorzio servirà per far fronte ai momenti di forte traffico e conseguente richiesta d'impiego di personale.. "L'autorizzazione può essere concessa solamente a imprese dotate di adeguato personale e risorse proprie, con specifica caratterizzazione di professionalità nell'esecuzione delle operazioni portuali. In caso non si raggiunga l'accordo sul Consorzio volontario, le autorità costituiranno un'Agenzia per l'erogazione delle sole prestazioni di lavoro".
Il disegno di legge che contiene il decreto (il decreto era stato reiterato ben 24 volte in oltre due anni e non era più reiterabile, quindi tutti i provvedimenti che conteneva riguardanti i porti sarebbero decaduti facendo piombare la portualità italiana nel caos) è stato approvato in extremis, il 21 dicembre, sia dalla Camera che dal Senato. Tuttavia un'ora prima dell'approvazione cinque deputati del Partito della Sinistra, quindi dello stesso partito del ministro dei Trasporti, hanno introdotto nel ddl cinque subemendamenti che restituiscono alle Compagnie portuali il monopolio delle prestazioni di lavoro, rendendolo in pratica perpetuo. Infatti alla norma scritta dal ministro che attribuisce la formazione dei consorzi di lavoro ad imprese consorziate adeguate per professionalità, è stata aggiunto un subemendamento in cui si obbliga a tener conto "delle eccedenze risultate dal processo di razionalizzazione e trasformazione produttiva indotte dalla presente legge". E alla disposizione che prevede l'eventuale creazione di Agenzie per l'erogazione di prestazioni di lavoro è stato aggiunto un subemendamento che stabilisce: "in fase di costituzione e sino a quando esistano esuberi, il personale da avviare quotidianamente in regime di temporanea prestazione di manodopera è fornito dalle imprese di cui all'articolo 21 della stessa legge". (Si tratta delle imprese generate dalle Compagnie portuali che, non esistendo più il divieto di assunzione di manodopera, potranno prolungare in eterno le eccedenze di lavoratori).
Secondo il Comitato di Coordinamento degli Utenti e degli Operatori Portuali il disegno di legge appena approvato pone l'Italia ancor più fuori dal contesto europeo violando apertamente i principi comunitari in materia di libera concorrenza. L'emendamento governativo predisposto dal ministro dei Trasporti che recepiva i contenuti dell'accordo fra le parti sociali è stato completamente stravolto: la soluzione legislativa approvata prevede infatti la costituzione di consorzi volontari fra imprese per forniture di prestazioni lavorative al cui interno le ex Compagnie portuali assumono una posizione di predominio. "Inoltre - afferma il comitato dell'utenza - per quanto concerne la disciplina degli appalti di servizi ad alto contenuto di manodopera è stata prevista l'esclusiva assegnazione alle ex Compagnie portuali di tale settore, ricreando così un regime di monopolio del lavoro portuale ancora più esteso di quello previsto nel testo originale della legge di riforma 84/94 che, sotto tale profilo, era da tempo oggetto d'indagine da parte della Commissione Europea. Quanto avvenuto, se da un lato sconcerta il Comitato degli Utenti e degli Operatori Portuali, dall'altro induce lo stesso ad assumere con urgenza tutte le iniziative necessarie a ripristinare la conformità della legislazione nazionale ai principi comunitari".
Il Comitato, ricordando inoltre al ministro Burlando gli impegni da lui assunti in sede comunitaria, lo invita a sospendere ogni ulteriore aiuto economico o agevolazione alle ex Compagnie portuali.
S.B. |
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