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Renaissance Cruises verso il fallimento. Le compagnie crocieristiche cambiano i loro programmi
Ieri la società di Fort Lauderdale ha cessato improvvisamente la sua attività, sbarcando passeggeri ed equipaggi dalle sue navi
26 settembre 2001
Il settore delle crociere, così sensibile agli effetti delle crisi internazionali, sta iniziando ad accusare le ripercussioni dell'attacco terroristico negli USA e della minaccia di guerra che incombe sulle zone calde del Medio Oriente e dell'Asia meridionale.
La compagnia crocieristica Renaissance Cruises di Fort Lauderdale, che ha una flotta di 10 unità che opera in tutto il mondo, ha cessato improvvisamente ieri la sua attività, sbarcando i passeggeri e gli equipaggi presenti sulle sue navi e annunciando il prossimo fallimento.
La statunitense Royal Caribbean ha intanto comunicato una variazione dei propri programmi crocieristici che prevede il trasferimento di due delle quattro navi destinate originariamente al mercato europeo a quello nordamericano. Si tratta delle unità Rhapsody of the Seas e Grandeur of the Seas. «Riteniamo che l'Europa sia ancora un mercato molto vitale per il turismo - ha detto il presidente di Royal Caribbean International, Jack Williams - e vi porteremo la nostra nuova nave (la Brilliance of the Seas, ndr) nell'estate del 2002. Tuttavia, considerata l'impossibilità di valutare l'attuale situazione del mercato turistico, pensiamo che sia prudente riposizionare alcune delle nostre navi. Il nostro impegno a lungo termine nel mercato europeo rimane invariato». La compagnia ha detto che i passeggeri che avevano prenotato crociere che sono state cancellate o che sono state spostate saranno rimborsati.
Anche la britannica P&O Princess Cruises ha modificato i propri programmi a causa - ha affermato la compagnia - «della prevista flessione della domanda da parte dei passeggeri nordamericani di crociere nelle regioni dell'Oceano Indiano, del Medio Oriente e dell'Africa».
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