Nel porto di Singapore è diventata operativa la Container Security Initiative (CSI), il programma statunitense per la sicurezza del traffico containerizzato che è già in atto nei porti europei di Rotterdam, Le Havre, Amburgo, Bremerhaven, Anversa e in quelli canadesi di Vancouver, Montreal e Halifax. Attualmente 18 tra i primi 20 porti mondiali per traffico container diretto negli USA hanno aderito alla CSI; si tratta dei porti di Algeciras, Anversa, Amburgo, Bremerhaven, Felixstowe, Genova, La Spezia, Hong Kong, Kobe, Le Havre, Nagoya, Pusan, Rotterdam, Shanghai, Singapore, Tokyo, Yantian e Yokohama.
Singapore - ha ricordato ieri il commissario dell'U.S. Customs Service, Robert C. Bonner - è il principale porto mondiale di trasbordo di container destinati agli Stati Uniti. Nel 2002 circa 330.000 container provenienti da Singapore sono arrivati nei porti americani. «La CSI - ha detto - è vitale per assicurare i traffici contro il loro utilizzo da parte dei terroristi. La copertura di sicurezza della CSI si sta ora ampliando e rafforzando visto che comprende il porto di Singapore, il primo porto in Asia ed uno dei più grandi porti del mondo».
A Singapore cinque ispettori delle dogane statunitensi collaborano con le autorità locali al controllo dei container diretti negli USA.