- Il ricordo dell'impatto negativo sull'attività del porto di Genova di una lunga serie disfunzioni delle attività doganali è vivo e scottante negli operatori che lavorano con lo scalo e per molti di questi non si tratta di un ricordo, ma di attualità. D'altronde basta tornare indietro solo di pochi mesi al blocco del sistema informatico dell'Agenzia delle Dogane, una vicenda definita «incredibile» dal presidente dell'Autorità Portuale di Genova, Luigi Merlo (inforMARE del 16 gennaio 2009).
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- Da allora alcuni passi avanti sono stati compiuti. Lo sostiene lo stesso Merlo. O meglio, lo ha affermato con convinzione nelle fasi finali della conferenza stampa odierna sulla presentazione telematica del manifesto doganale delle merci in partenza dal porto di Genova, dopo che si è tornati a discutere dei ritardi delle procedure doganali.
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- Che il discorso finisse lì era inevitabile. Quando metti attorno allo stesso tavolo i rappresentanti dell'amministrazione doganale e i loro diretti e quotidiani interlocutori, cioè gli spedizionieri, non può venire a galla altro che l'annoso problema della lentezza delle operazioni doganali. Lentezza (oppure rapidità, se si vuol guardare al bicchiere mezzo pieno) che a Genova - secondo il direttore dell'Agenzia delle Dogane, Giuseppe Peleggi - è ad un livello analogo a quello degli altri porti italiani. Per il presidente della commissione portuale e doganale di Spediporto, Domingo Valle, invece, a Genova il tempo medio è superiore ed arriva a dieci, quindici giorni. Manco a parlarne - ha ribattuto (con fraseologia più elegante) Peleggi: anche nel capoluogo ligure la media è assestata su un periodo decisamente più breve.
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- Se avesse intuito che si sarebbe giunti a questo punto - presumiamo - Merlo avrebbe scelto altre parole per introdurre l'incontro e certamente non avrebbe rilevato che «quella odierna è un'occasione anche per superare quelle difficoltà in procedure che nella realtà genovese non sono così solerti». Avrebbe forse osservato, come ha fatto in conclusione, che ora con le Dogane «il rapporto è diventato di collaborazione e non, come era prima, di negoziazione».
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- In effetti l'incontro odierno a Palazzo San Giorgio era stato programmato con l'intento di presentare un'iniziativa innovativa sul piano nazionale che - ha sottolineato Peleggi - rappresenta un'anticipazione rispetto alla nuova normativa comunitaria sulle dogane che entrerà in vigore tra un anno. La presentazione telematica del manifesto doganale delle merci all'imbarco, appunto.
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- Tuttavia: vuoi la difficoltà di spiegare l'iniziativa; vuoi che parlare agli spedizionieri di iniziative in anticipo sui tempi mentre ancora non sono stati risolti i problemi immediati è come parlare agli imbufaliti pendolari ferroviari di treni a levitazione magnetica. Chissà. Si finisce così di perdere di vista il tema dell'incontro e al cronista non viene neppure in mente di formulare la più elementare delle domande: quando verrà attivata la nuova procedura?
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- Se fosse per l'Agenzia delle Dogane - visto che non glielo abbiamo domandato - non lo sapremmo. Ci assiste però una nota consegnataci dall'Autorità Portuale, che prevede l'avvio «a giorni» della nuova funzionalità telematica.
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- Qualunque sia la data, gli spedizionieri, come i pendolari ferroviari, sanno che per arrivare per tempo in un luogo in una determinata ora di un certo giorno c'è sempre un'alternativa. Per i primi è la carta. Per i secondi l'automobile.
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Bruno Bellio
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