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Le imprese portuali muovono le prime critiche al nuovo governo federale tedesco
UVHH indignata per il mancato apporto alla progettazione del collegamento ferroviario tra Amburgo, Brema e Hannover. ZDS: «il nuovo governo si attenga alle politiche della strategia nazionale per i porti e alla loro attuazione in tempi brevi»
19 novembre 2009
Oggi l'UVHH (Unternehmensverband Hafen Hamburg) ha aspramente criticato il governo federale tedesco per la decisione di non contribuire alla progettazione del collegamento ferroviario Y-Trasse che l'associazione delle imprese del porto di Amburgo ritiene indispensabile per lo sviluppo dell'economia portuale.
«È notizia di ieri - ha spiegato UVHH - che l'esecutivo federale intende ritirare la sua partecipazione ai costi di pianificazione del collegamento ferroviario tra Amburgo, Brema e Hannover», che insieme con la sistemazione del corso dell'Elba - ha sottolineato il presidente dell'associazione, Klaus-Dieter Peters - «è uno dei più importanti progetti infrastrutturali per il porto di Amburgo» e riveste «un grande interesse nazionale» nel quadro delle azioni per rendere «i porti tedeschi “porte d'accesso al mondo”».
In particolare, l'associazione ha sottolineato l'importanza della linea ferroviaria per separare i flussi di traffico passeggeri dal traffico delle merci: «è evidente - ha spiegato UVHH - che il comparto del trasporto ferroviario delle merci continuerà a svilupparsi in modo dinamico una volta che l'economia tornerà a crescere; pertanto lo sviluppo di infrastrutture efficienti è essenziale».
La forte critica al governo federale da parte di UVHH giunge poche ore dopo il cauto apprezzamento rivolto nei confronti dell'esecutivo dalla Zentralverbandes der deutschen Seehafenbetriebe e. V. (ZDS), la federazione delle imprese marittime e portuali tedesche, per il fatto che «il nuovo governo ha inserito nel suo accordo di coalizione la necessità di garantire la competitività dei porti tedeschi con la rapita ottimizzazione degli accessi al mare e attraverso lo sviluppo mirato dei collegamenti con l'entroterra».
ZDS si riferisce ai progetti di collegamento tra i porti e l'hinterland (incluso il progetto Y-Trasse) sostenuti dall'ex ministro federale dei Trasporti, Wolfgang Tiefensee, il socialdemocratico che faceva parte del primo governo di Angela Merkel a cui è subentrato dallo scorso 28 ottobre il cristiano-sociale Peter Ramsauer, e - in particolare - al piano per i porti nazionali (Nationales Hafenkonzept) adottato dal precedente governo federale lo scorso 17 giugno con l'obiettivo di migliorare la competitività dei porti marittimi e dei porti interni della Germania.
Infatti l'auspicio della ZDS è che «il nuovo governo si attenga alle politiche della strategia nazionale per i porti e alla loro attuazione in tempi brevi».
Nel corso dell'assemblea della federazione, svoltasi ieri ad Amburgo, il presidente della ZDS, Detthold Aden, ha ribadito che l'attuale pausa della crescita del traffico nei porti, determinata dalla crisi economica mondiale, dovrebbe essere utilizzata proprio per potenziare i collegamenti con i porti. La Germania - ha aggiunto - è il polo logistico dell'Europa e, se vuole mantenere tale ruolo, ha bisogno di efficaci accessi dal mare e di collegamenti con l'entroterra.
La ZDS ritiene infatti che il traffico nei porti tedeschi riprenderà a crescere già nel 2010. Quest'anno, a causa della crisi finanziaria ed economica mondiale - ha detto Aden - il traffico nei porti nazionali registrerà un calo del 16% circa a 265 milioni di tonnellate, mentre il prossimo anno dovrebbe tornare in lieve crescita (+3%) salendo a 273 milioni di tonnellate.
Aden ha ricordato che, dopo un decennio di crescita costante, nel 2008 i porti tedeschi hanno totalizzato un traffico complessivo record di 318 milioni di tonnellate di merci e che questa tendenza è stata bruscamente interrotta dalla crisi. Il trasporto marittimo e i porti - ha sottolineato - sono tra i settori che più hanno beneficiato della globalizzazione, mentre ora soffrono il calo della domanda e degli scambi mondiali.
Tuttavia il presidente di ZDS ha rilevato che nel medio e lungo termine il traffico nei porti tedeschi continuerà a crescere, in quanto le condizioni base per un'ulteriore crescita del traffico marittimo non sono cambiate. La globalizzazione, con la sua divisione globale del lavoro, proseguirà - ha concluso Aden - e il 95% degli scambi intercontinentali continuerà ad essere trasportato via mare.
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