
Commentando il via libera di ieri del Comitato Interministeriale
	per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile (CIPESS)
	al finanziamento di 206,9 milioni di euro per la fase 1 della
	costruzione del futuro Molo VIII del porto di Trieste, il
	commissario straordinario dell'Autorità di Sistema Portuale
	del Mare Adriatico Orientale, Vittorio Torbianelli, ha sottolineato
	che si tratta di «un passaggio di grande valore per il nostro
	porto» e di «un progetto che, dopo quelli del PNC/PNRR,
	vede il nostro sistema portuale ulteriormente riconosciuto da parte
	del governo come area strategica per lo sviluppo del ruolo
	dell'Italia nel contesto della portualità europea,
	valorizzando il modello Trieste basato sui concetti di
	collaborazione fra pubblico e privato, di piena integrazione
	sostenibile fra mare e sistema ferroviario/intermodale».
	
	A luglio 2023 la società di costruzioni I.CO.P., la
	società terminalista HHLA PLT Italy, che è partecipata
	dalla tedesca HHLA e dalle italiane Francesco Parisi, I.CO.P. e
	Interporto Bologna, e la sua filiale Logistica Giuliana avevano
	inviato all'Autorità di Sistema Portuale una proposta di
	partenariato pubblico privato per la realizzazione di un container
	terminal della capacità di 1,6 milioni di teu al Molo VIII
	dello scalo giuliano, richiedendo, al contempo, una dichiarazione di
	interesse pubblico per l'opera. Il PPP presuppone la stipula di un
	contratto a lungo termine che assume un costo dell'intervento di 315
	milioni di euro, di cui 206,9 milioni coperti dalla parte pubblica e
	la quota rimanente dalla parte privata.
	
	Nella riunione di ieri il CIPESS ha espresso il proprio parere
	circa la convenienza e fattibilità del ricorso al PPP (ex
	art. 175, comma 3, del d.lgs. n. 36/2023). Tale parere è
	propedeutico al decreto di finanziamento della parte pubblica
	dell'opera da parte del Ministero Infrastrutture e Trasporti, che
	emanerà un apposito decreto in tal senso.