
La Filt Cgil ha lanciato un appello a «chi amministra i
porti, chi gestisce i terminal, le imprese che negli scali lavorano»
affinché «mostrino il coraggio che la situazione
drammatica internazionale richiede e agiscano anche loro per
impedire che i porti italiani diventino la piattaforma logistica del
massacro del popolo palestinese». Evidenziando che «i
portuali rappresentano certamente una punta avanzata del movimento
che in questi ultimi mesi si è mobilitato e ha scioperato
contro il genocidio in Palestina», in una nota
l'organizzazione sindacale, specificando di essere «al fianco
dei portuali in questa lotta», ha specificato che, tuttavia,
«questo carico però non può essere solo sulle
loro spalle».