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PORTI
Accordo ponte GNV-Portitalia sulle operazioni di rizzaggio nei porti di Palermo e Termini Imerese
Determinante - spiegano Filt, Fit e Uilt - l'intervento diretto del commissario dell'AdSP Tardino
Palermo
29 settembre 2025
La compagnia di navigazione GNV del gruppo MSC e Portitalia, la
società terminalista attiva nei traffici di merci varie nei
porti di Palermo e Termini Imerese, hanno posto termine ad un
contenzioso sulle operazioni di rizzaggio degli automezzi a bordo
delle navi della compagnia. Evidenziando che l'accordo “ponte”
raggiunto, che rappresenta un'intesa transitoria in attesa che i
prossimi incontri del 2026 permettano una definizione strutturale e
duratura del rapporto tra le parti, consente e garantisce maggiore
sicurezza e tutela l'occupazione nei due porti siciliani, i
sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno espresso
soddisfazione per l'accordo che - hanno specificato - «è
stato possibile grazie all'intervento diretto del commissario
dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia
Occidentale Annalisa Tardino, che ha svolto un ruolo centrale di
mediazione, riportando al tavolo le parti dopo mesi di tensioni e
contrapposizioni che avevano avuto gravi ripercussioni sulla
sicurezza delle operazioni a bordo e sui livelli occupazionali dei
due scali».
«Ci siamo impegnati - ha spiegato la stessa Annalisa
Tardino, commissario straordinario dell'AdSP - con tangibili
iniziative a sostegno degli investimenti infrastrutturali in ambito
portuale da parte dei privati, e di incentivazione dei traffici,
anche per tutelare i lavoratori portuali. Uno sforzo attivo e un
impegno concreto che chiudono una fase delicata, ponendo solide basi
per una collaborazione costruttiva che possa coniugare efficienza
operativa e rispetto delle condizioni di lavoro».
«L'accordo ponte raggiunto all'esito di un lungo e
difficile confronto - ha commentato il presidente di Portitalia
Giuseppe Todaro - rappresenta sicuramente un piccolo passo in
avanti. Non possiamo non apprezzare questo importante segnale di
apertura e anche l'impegno nella mediazione del commissario
dell'Autorità Portuale Annalisa Tardino, ma invitiamo
fortemente tutte le parti a utilizzare ogni giorno di questi sei
mesi per ridurre le distanze e trovare l'accordo migliore per tutti
gli attori coinvolti. Il porto è un sistema complesso che
richiede armonia e sinergia tra le forze in campo. Sono convinto -
ha concluso Todaro - che in questi mesi troveremo il modo di
recuperare il dialogo che purtroppo finora è mancato e anche
le migliori condizioni per tutti».
Filt, Fit e Uilt hanno ricordato l'origine e la risoluzione del
contenzioso incentrato sulle modalità di fissaggio con rizze
dei veicoli a bordo delle navi: «tra le aziende - hanno
precisato - vige da circa un anno, un accordo economico innovativo
che non trova applicazione in nessun'altra realtà portuale
del Paese, basato sulla quantità di catene applicate per la
messa in sicurezza dei trailer in navigazione, sostituendolo ad un
accordo storico che prevedeva il pagamento a trailer, un sistema che
negli ultimi mesi ha portato a privilegiare logiche di risparmio a
scapito delle corrette procedure operative». In particolare -
hanno specificato - si era giunti a richiedere l'applicazione di
sole tre catene per ciascun mezzo, in evidente violazione degli
standard di sicurezza previsti dalle normative internazionali e
dalle buone prassi portuali.
«Questa prassi, volta a ridurre i costi e i tempi di
imbarco - hanno evidenziato le organizzazioni sindacali - ha
determinato un grave abbassamento delle condizioni di sicurezza,
mettendo a repentaglio la salute dei lavoratori portuali e
l'incolumità delle persone e delle merci a bordo. Al tempo
stesso, ha generato criticità operative, nonché un
pesantissimo aumento del carico di lavoro ai 150 lavoratori
attualmente in organico in Portitalia, e un grave problema
occupazionale che coinvolge gli 82 lavoratori della CLP Sicilia
Occidentale ex art.17, il cui mancato impiego ha causato un forte
incremento dell'IMA - (Indennità di Mancato Avviamento)».
Filt, Fit e Uil hanno ricordato che, sulla base delle gravi
criticità registrate, hanno in un primo momento attivato la
procedura di raffreddamento proclamando lo stato di agitazione nei
porti di Palermo e Termini Imerese. Successivamente hanno proclamato
72 ore di sciopero per le prime tre giornate di ottobre. «Tale
passaggio - hanno rilevato i sindacati - si è reso necessario
per richiamare con forza l'attenzione delle aziende coinvolte sul
rispetto delle normative vigenti e sul mantenimento di adeguati
standard di sicurezza, troppo spesso disattesi negli ultimi mesi».
Filt, Fit e Uil hanno spiegato che in questa fase ha assunto un
ruolo determinante la nuova commissaria dell'Autorità di
Sistema Portuale, intervenendo come mediatrice unica tra Portitalia
e Grandi Navi Veloci. «Grazie alla sua azione - hanno
sottolineato - è stato possibile riaprire un dialogo tra le
parti, riportando l'equilibrio interno e consentendo di individuare
una soluzione che scongiura l'interruzione del servizio e tutela
l'occupazione di 230 lavoratori operanti all'interno dei porti di
Palermo e Termini Imerese».
«Il rizzaggio - hanno sottolineato i sindacato - non è
un'attività accessoria, ma una funzione centrale e
imprescindibile per la sicurezza delle navi, dei mezzi e delle
persone. La tutela del lavoro passa innanzitutto dal rispetto delle
regole e dal riconoscimento delle competenze dei portuali.
Ringraziamo la commissaria Tardino per la sensibilità
istituzionale e la determinazione con cui ha restituito equilibrio e
dignità ad una vicenda che rischiava di degenerare».
Ricordiamo che Tardino è al centro di una disputa interna
ai partiti di governo fra il Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti e la Regione Siciliana, il primo guidato dal ministro
leghista Matteo Salvini e la seconda dal presidente forzista Renato
Schifani. La nomina da parte di Salvini della Tardino a commissario
straordinario dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare di
Sicilia Occidentale, con decreto dello scorso 18 agosto, in vista
della sua nomina a presidente dello stesso ente portuale non è
stata bene accetta dalla Regione che ha presentato ricorso presso il
Tribunale Amministrativo Regionale per la Regione per la Sicilia
contro la nomina di Tardino a commissario straordinario dell'AdSP,
con udienza fissata per il prossimo 13 gennaio.
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