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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXV - Numero 10/2007 - OTTOBRE 2007
Logistica
La sfida olimpica della Schenker
Matthew Clarke, capo del settore eventi sportivi
globali della Schenker, spiega il proprio impegno nell'ambito
dei giochi olimpici: “La Schenker ha cominciato ad occuparsene
a giugno del 2003 con un accordo formale con il CIO, ai sensi del
quale essa è il suo fornitore esclusivo dei servizi di
spedizione e di sdoganamento delle merci, in relazione a tre eventi
chiave: i Giochi Olimpici di Atene 2004, i Giochi Olimpici Invernali
di Torino 2006 ed i Giochi Olimpici di Pechino”.
L'accordo ha fatto seguito alle precedenti
esperienze in occasione delle Olimpiadi di Monaco, Sydney e Salt
Lake City.
La Schenker ha creato un gruppo operativo speciale
che fornisce tutte le soluzioni progettuali al mercato
internazionali dei principali eventi sportivi.
Sebbene la squadra sia relativamente piccola,
consistendo di 100 persone in tutto il mondo a fronte degli oltre
55.000 dipendenti dell'organizzazione nel suo complesso, può
tuttavia contare sulla rete della società composta da
dipartimenti di trasporto aereo e marittimo e logistici, nonché
sulle competenze locali, allo scopo di supportare i propri
obiettivi.
Precisa Clarke: “Noi non dobbiamo entrare in
un paese e partire da zero: siamo in grado di allinearci ed
integrarci con l'ufficio locale.
A Pechino, abbiamo già un ufficio di 300
persone e circa 4.000 impiegati ed uffici in 60 località
sparse in tutta la Cina, di modo che possiamo fiduciosamente
affermare che possiamo fornire servizi.
Disponiamo della rappresentanza legale, delle
licenze ad effettuare operazioni concesse dalle autorità
competenti ed abbiamo un numero rilevante di impiegati cinesi, di
modo che conosciamo la cultura e l'ambiente operativo locali.
Abbiamo trattenuto gran parte del personale
esperto, a Pechino, che aveva lavorato in occasione di molti eventi,
tra cui Salt Lake City, Atene ed i giochi olimpici di Torino”.
Clarke spiega che, sebbene vi siano alcune
somiglianze, la domanda relativa ai Giochi Olimpici cambia tutte le
volte a seconda della loro localizzazione, del loro ambiente
operativo e della struttura dei prezzi dei servizi: “Si
richiede una notevole pianificazione ed una profonda conoscenza
della normativa locale.
Le norme doganali inerenti ai Giochi Olimpici sono
specifiche e noi partecipiamo con il comitato organizzativo locale
al loro sviluppo, fornendo consigli fondati sulle lezioni apprese in
occasione degli eventi precedenti mediante studi di casistica”.
La Schenker importa a titolo provvisorio notevoli
quantitativi di attrezzature che, subito dopo la conclusione delle
Olimpiadi, vengono spedite indietro alla volta dei luoghi di origine
dei clienti o dei fornitori.
I gruppi di clienti variano dai giornalisti
radiotelevisi alle agenzie di stampa, agli sponsor ed ai fornitori,
sino ai numerosi comitati olimpici ed alle federazioni sportive.
La gamma dei prodotti spazia dalle attrezzature
radiotelevisive al cibo ed ai farmaci.
Afferma Clarke: “Esistono vari prodotti
destinati a 400 o 500 tipi di cliente; il paese di origine è
diverso, di modo che le normative ivi vigenti hanno esigenze diverse
di documentazione, la quale deve poi osservare qui le regole
olimpiche; inoltre, soprattutto, le merci devono arrivare a
destinazione in tempo ed in conformità alla legge”.
Le attrezzature pesanti per i siti destinati agli
eventi vengono portate per prime, seguite dalle attrezzature
radiotelevisive e dai prodotti forniti dagli sponsor: “Assisteremo
al primo importante afflusso di equipaggiamenti per Pechino a marzo
del 2008, mentre l'ammassamento avverrà alla fine di
luglio.
Abbiamo un programma assai intenso di 180 giorni
nei quali avverranno l'importazione, lo sdoganamento, il
deposito, l'uscita dai depositi, le operazioni di raccolta ed
imballaggio, cui noi facciamo riferimento parlando di “buttar
dentro” (terminologia olimpica per definire la consegna dei
prodotti nei siti dell'evento).
A luglio, i luoghi designati per l'evento
vengono bloccati, di modo che il BOCOG (Comitato Organizzativo di
Pechino per i Giochi Olimpici) e la sicurezza li prendono in carico
e procedono ai controlli; perciò, il controllo degli accessi
viene monitorato dal BOCOG”.
Qualcosa come l'80% ed oltre di ciò
che Pechino riceve viene consegnato nei siti di gara o non di gara:
“E' davvero sbalorditivo il numero di punti di consegna
che vedremo in tutta Pechino”.
Quando le Olimpiadi saranno in corso, l'attenzione
verrà concentrata sulla pianificazione del “buttar
fuori”, vale a dire sulla programmazione ed il coordinamento
di ogni cosa allo scopo di essere pronti a ritirare, imballare e
trasportare tutte le merci portate in loco.
“Lavoriamo in base ad una teoria secondo cui
ci vogliono 10 mesi per portar dentro i prodotti e 10 giorni per
portarli fuori.
Non si tratta di un calcolo assolutamente preciso,
ma serve a rendere l'idea per sottolineare che abbiamo a
disposizione un lungo periodo in entrata ed un periodo davvero breve
in uscita”.
La Schenker dispone di una nuova struttura di
magazzinaggio da 20.000 m2 per il deposito e la
distribuzione nei pressi dell'aeroporto internazionale di
Pechino.
Alla domanda su che cosa ci sarà di diverso
al riguardo per le Olimpiadi, Clarke ha risposto: “L'unica
cosa è che, da una prospettiva logistica, noi non effettuiamo
operazioni in una, ma in sette città, il che rappresenta una
bella sfida; per fortuna, la Schenker effettua notevoli operazioni a
Hong Kong ed abbiamo un'ottima squadra a Qingdao”;
Clarke si riferisce qui alle gare di equitazione e di vela che si
svolgeranno in queste due località.
Ai Giochi di Atene, la Schenker aveva gestito la
logistica per 280 squadre di equitazione, cavalli ed equipaggiamenti
compresi, ed aveva spedito 70 containers di barche e canoe da
numerosi punti di origine.
Inoltre, la Schenker ha soddisfatto le richieste
giornaliere relative alla catena delle forniture, tra cui le coperte
e le lenzuola per oltre 100.000 atleti e addetti, così come
le consegne di birra per la Heineken in tutta la città.
La Adidas ha prodotto oltre 70.000 uniformi nei
propri siti manifatturieri per i volontari e gli addetti ai giochi,
che la Schenker ha poi provveduto a spedire e distribuire.
Clarke spiega che essi lavorano per provvedere
alle forniture sino al 30% della lista rilasciata dal Comitato
Olimpico Nazionale, sebbene ciò non rappresenti il volume dei
prodotti complessivi richiesti, dato che esso dipende dalle
dimensioni della squadra del paese rappresentato.
In tutto, vi sono circa 50 punti di origine.
Un altro fattore tipico di questi giochi è
che un sacco di materiali vengono prodotti localmente.
“Ho lavorato a Sydney, dove l'80% dei
prodotti era stato reperito altrove.
La mobilia, le installazioni e le attrezzature
venivano dalla Cina, dall'Europa o dagli Stati Uniti.
In questo mercato, l'80% dei prodotti
proverrà dalla Cina, di modo che ciò comporta una
tendenza completamente diversa nell'ambito della catena delle
forniture.
E, tornando con la memoria ad Atene, in genere si
era trattato di un lavoro camionistico in ambito solo europeo.
Sono sicuro che a Londra le cose andranno di nuovo
diversamente”.
Riguardo ai fornitori, nonché alla
preparazione per i giochi e per l'Evento della Buona Fortuna
di Pechino in estate, Clarke ha aggiunto: “La mia previsione,
al momento, è che le cose saranno completamente definite alla
fine di quest'anno.
L'intero periodo di agosto di quest'anno,
che riflette l'anno da qui alla celebrazione dei giochi ed il
collaudo di molte procedure operative, è stato una
significativa pietra miliare per tutti noi”. (da:
Containerisation International, settembre 2007, pag. 73)
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