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Cabotaggio, navigazione fluviale e apertura all'altra sponda del Mediterraneo sono gli obiettivi prioritari per Confitarma
Paolo Clerici, presidente degli armatori privati, punta il dito contro l'arretratezza del sistema del trasporto italiano che deve essere liberalizzato e svincolato dai monopoli
8 luglio 1998
Cabotaggio e navigazione fluviale sono al centro della relazione di Paolo Clerici, presidente della Confederazione Italiana Armatori (Confitarma), alla Conferenza Nazionale dei Trasporti in svolgimento ieri e oggi a Roma. Gli armatori privati rappresentati dalla confederazione (circa il 90% della flotta nazionale) chiedono infatti che verso queste due modalità di trasporto - che possono contribuire in maniera determinante all'alleggerimento dei traffici terrestri - venga favorito il trasferimento di passeggeri e merci che ora viaggiano utilizzando altri sistemi di trasporto. Un potenziamento che potrebbe anche bilanciare la possibile perdita di quote dell'armamento italiano sul mercato interno conseguente alla liberalizzazione del cabotaggio a partire dal 1° gennaio dell'anno prossimo (mentre la Grecia usufruirà di una deroga fino a tutto il 2003). Per quanto riguarda il cabotaggio il presidente di Confitarma ha ribadito la necessità della completa apertura di questo settore agli armatori privati, in grado di soddisfare la domanda di trasporto a corto raggio.
La relazione di Clerici, di cui pubblichiamo una sintesi nella rubrica 'Forum dello shipping e della logistica', oltre a toccare anche i temi del lavoro portuale, del costo delle infrastrutture e dei porti, pone l'altra sponda del Mediterraneo come obiettivo primario per la politica del trasporto italiano, raggiungibile collaborando con altri sistemi di trasporto e abolendo qualsiasi forma di protezionismo.
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