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Bruxelles e Seul si scontrano anche sul supporto concesso dagli istituti finanziari sudcoreani ai cantieri navali locali
La Korean Development Bank ha permesso alla Daewoo Heavy Industries di dilazionare fino al 2002 il pagamento del debito di 2,5 biliardi di won
23 marzo 2000
Lo scontro in atto tra Unione Europea e Corea del Sud sulla cantieristica navale sembra essere irrevocabilmente destinato ad essere affrontato dalla World Trade Organization, che fino ad ora ha cercato prudentemente di tenersi in disparte in attesa di una soluzione negoziata tra i due contendenti. Le trattative dei giorni scorsi tra le due opposte rappresentative non hanno raggiunto alcun risultato: le autorità coreane continuano a ripetere che i finanziamenti concessi da istituzioni bancarie coreane e internazionali ai gruppi cantieristici sudcoreani sono stati utilizzati per permettere il ripianamento dei conti dissestati e non a rendere concorrenziali le costruzioni dei loro stabilimenti. Oggetto degli scontri, oltre all'utilizzo delle sovvenzioni concesse alla Corea del Sud da parte del Fondo Monetario Internazionale, sono stati anche i fondi distribuiti dalla Korea Development Bank (KDB) e da altri istituti finanziari nazionali. La Korean Development Bank, tra le misure predisposte per permettere alla Daewoo Heavy Industries di ripianare la sua situazione debitoria, ha concesso al gruppo industriale una dilazione fino alla fine del 2002 del pagamento del debito di 2,5 biliardi di won. Altre agevolazioni sono state accordate alla Halla Heavy Industries e alla Daedong Shipbuilding Co. Le autorità sudcoreane hanno però fatto rilevare che la Hyundai Heavy Industries, il primo cantiere navale del mondo, e la Samsung Heavy Industries non hanno ricevuto trattamenti analoghi da parte degli enti finanziari locali.
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