- inforMARE - Intercargo, l'associazione internazionale che riunisce gli armatori che operano nel settore delle rinfuse secche, ha lanciato un allarme per il ripetersi di gravi incidenti marittimi a navi che trasportano carichi pericolosi. In soli 39 giorni si sono infatti verificati tre naufragi in cui hanno perso la vita ben 44 marittimi. Gli incidenti sono occorsi alle navi Jian Fu Star, (naufragata lo scorso 27 ottobre con la morte di 13 marittimi), Nasco Diamond (10 novembre, 21 morti) e Hong Wei (3 dicembre, 10 morti).
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- «Sappiamo che tutti gli armatori seri - ha sottolineato il segretario generale di Intercargo, Rob Lomas - si preoccupano della sicurezza dei loro marittimi e ciò che è avvenuto negli ultimi 39 giorni è assolutamente inaccettabile». L'associazione ha evidenziato come le tre navi naufragate trasportassero il medesimo carico (nichel), lo avessero imbarcato nella stessa nazione (Indonesia), fossero operate e armate da società cinesi, battessero tutte bandiera panamense, fossero dirette in Cina a servizio dell'industria siderurgica di quella nazione e siano affondate pressapoco nella stessa area.
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- L'associazione ha rilevato il pericolo determinato dai carichi di nichel e di iron ore fines imbarcati in condizioni di tempo umido. Si tratta di carichi che sono utilizzati dall'industria siderurgica e che vengono esportati da alcune nazioni, in particolare dall'India, dall'Indonesia e dalle Filippine. Intercargo ha ricordato di aver evidenziato al Maritime Safety Committee dell'International Maritime Organization (IMO) e agli armatori i rischi connessi al trasporto di tipologie di carichi che possono liquefarsi oltre un determinato livello di umidità e quindi causare uno spostamento del carico. Tali carichi - ha spiegato l'associazione - se imbarcati sulle rinfusiere, ma non adeguatamente controllati e certificati, in presenza di un contenuto di umidità troppo elevato possono spostarsi e causare problemi di stabilità, l'eventuale sbandamento della nave o addirittura il suo capovolgimento.
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- «Sappiamo - ha spiegato Lomas - che molte compagnie rifiutano di accettare questi carichi perché non vengono caricati in conformità con gli standard internazionali contenuti nel codice IMO IMSBC (International Maritime Solid Bulk Cargoes Code) oppure perché i comandanti ritengono non credibili le procedure di controllo e di verifica tese a determinare il contenuto di umidità del carico che deve essere trasportato». «Purtroppo - ha aggiunto - alcuni armatori possono non avere sufficiente esperienza o conoscenza per interpretare il codice IMSBC e possono accettare carichi non sicuri. Tuttavia abbiamo bisogno di ricevere dalle autorità competenti delle nazioni esportatrici rassicurazione circa il fatto che le loro procedure siano caratterizzate da integrità e trasparenza, in modo tale che questo messaggio venga ricevuto e, soprattutto, creduto dagli armatori. Tali autorità sono essenziali per garantire che le vite dei marittimi non siano messe in pericolo». «In conclusione - ha osservato Lomas - una nazione esportatrice che non può soddisfare tali requisiti o che si rifiuta di ricorrere ad ispettori terzi e indipendenti è probabile che trovi maggiori difficoltà a reperire il trasporto marittimo per questi carichi». (iM)
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