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Decreto Semplificazioni, Assarmatori chiede aiuti urgenti per il settore dei traghetti e il cabotaggio
Assoporti sottolinea la necessità di modificare la normativa sui dragaggi nei porti
28 luglio 2020
Il segretario generale di Assarmatori, Alberto Rossi, nel corso di un'audizione odierna presso le Commissioni congiunte Affari costituzionali e Lavori pubblici del Senato in vista delle discussione del decreto-legge Semplificazioni, ha sollecitato aiuti urgenti alle compagnie di navigazione che gestiscono i traghetti sulle Autostrade del Mare e sulle rotte per le isole maggiori e a quelle che garantiscono i collegamenti di corto raggio.
Rossi ha ricordato come il trasporto marittimo, che è una delle infrastrutture essenziali per il Paese, non si sia mai fermato durante i mesi di lockdown, garantendo la continuità territoriale e il mantenimento della catena logistica indispensabili ai rifornimenti per la popolazione e le imprese. Questo sforzo - ha sottolineato - è costato alle aziende del settore perdite operative su base annua fino al 70% del fatturato e finora dal governo non è arrivato alcun indennizzo. L'unico aiuto diretto, peraltro solo per le imprese di cabotaggio iscritte al primo Registro, e che era stato inserito proprio nel decreto Semplificazioni - ha ricordato - è saltato all'ultimo momento. «Per la vera ripartenza del Paese - ha evidenziato Rossi - occorre un aiuto a tutto il comparto del trasporto marittimo di corto e lungo raggio per scongiurare il dissesto dei servizi e l'emergenza occupazionale».
Rossi ha specificato che gli armatori, inoltre, auspicano «che il governo autorizzi in tempi più rapidi possibili il protocollo crociere condiviso con il MIT, il Ministero della Salute, il Comando Generale e le associazioni di categoria e approvato dal Comitato Tecnico Scientifico. Le crociere - ha rilevato il segretario generale di Assarmatori - sono già partite in Asia e in Germania. L'Italia non può rimanere indietro».
Rossi ha evidenziato anche che l'intero cluster marittimo ha definito con il Comando Generale delle Capitanerie di Porto e con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti una lista di norme semplificative che oggi attendono di essere tradotte in legge per dare impulso alla bandiera italiana recuperando la competitività perduta. Estremamente urgente - ha affermato - è anche un'azione congiunta con altri Paesi per superare le tante e contradditorie normative nazionali che impediscono la rotazione degli equipaggi, determinando l'insostenibile situazione che vede in ogni parte del mondo decine di migliaia di marittimi bloccati sulle rispettive navi. L'IMO, l'Agenzia delle Nazioni Unite deputata alla navigazione marittima - ha ricordato Rossi - dallo scorso maggio ha emesso una circolare che funge da quadro di riferimento per protocolli che possano agevolare le rotazioni degli equipaggi a bordo delle navi. Diverse nazioni hanno già aderito a questo protocollo e - ha concluso - l'auspicio di Assarmatori è che lo faccia presto anche l'Italia.
Ieri le Commissioni congiunte Affari costituzionali e Lavori pubblici del Senato hanno audito anche l'Associazione dei Porti Italiani (Assoporti), che ha fatto presente che un intervento di semplificazione della normativa che attualmente regola i dragaggi nei porti non è più rinviabile. Il presidente Ugo Patroni Griffi, delegato per Assoporti, ha ricordato infatti che i porti hanno una forte esigenza di essere dragati con frequenza, per garantire l'accesso e l'ormeggio delle navi. Senza adeguati fondali non è possibile attrarre nuovo traffico, senza dragaggi manutentivi non è possibile neppure mantenere il traffico esistente.
Alle Commissioni riunite Patroni Griffi ha illustrato e depositato una proposta di emendamento che ha la finalità di semplificare la procedura di dragaggio dei porti e dei canali di accesso, a condizione che i materiali scavati vengano mantenuti all'interno dei bacini portuali, quindi senza provocare danno all'ambiente marino-costiero.
Riferendosi al tema posto in evidenza ieri dall'associazione, il presidente di Assoporti, Daniele Rossi, ha sottolineato che «è necessario procedere ad una semplificazione normativa, in particolare per ciò che concerne i dragaggi nei porti. Anche al fine di mitigare gli effetti derivanti dall'emergenza sanitaria - ha osservato - occorre rendere i porti più competitivi entro breve. Ci aspettiamo che le nostre proposte vengano accolte in sede Parlamentare e di conversione del cosiddetto decreto-legge Semplificazioni».
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