
Oggi il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo
Salvini, ha visitato l'area di cantiere della Darsena Europa,
l'opera di espansione a mare del porto di Livorno per la quale ad
oggi sono stati realizzati i primi 450 metri di molo foraneo che
andranno a delimitare una nuova vasca di colmata da 15 ettari
destinata ad ospitare il materiale risultante dalle attività
di imbasamento delle nuove scogliere e che in futuro verrà
consolidata per consentire l'atterraggio sia della futura arteria
stradale Firenze-Pisa-Livorno che della rete ferroviaria.
«Si tratta - ha spiegato Enrico Pribaz, dirigente tecnico
dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno
Settentrionale, nel corso della visita - di interventi di cantiere
ante-operam avviati mentre sono ancora in corso le attività
di monitoraggio ambientale», aggiungendo che il pacchetto
intero di questi monitoraggi verrà presentato al Ministero
dell'Ambiente a marzo del 2026 per il via libera definivo.
Passaggio, quest'ultimo, propedeutico alla realizzazione del resto
delle opere foranee e delle attività di dragaggio.
Complessivamente è prevista una costruzione di una diga
foranea esterna di 4,6 chilometri composta dal nuovo molo di
sopraflutto e dalla nuova diga della Meloria in sottoflutto (la
vecchia diga verrà demolita). Verranno poi realizzate dighe
interne per 2,3 km, che andranno a delimitare le nuove vasche di
colmata da 130 ettari che si andranno ad aggiungere a quelle
esistenti (da 70 ettari). Quanto ai dragaggi, verranno rimossi 17
milioni di metri cubiti di materiale per portare il nuovo canale di
accesso (imboccatura lato nord) a -17 metri di profondità e a
-16 le banchine, che però verranno imbasate per poter reggere
un approfondimento dei fondali a -20.
In occasione della visita il ministro Salvini e il commissario
straordinario dell'AdSP, Davide Gariglio, hanno affrontato anche il
nodo delle risorse. Il quadro economico dei lavori pubblici della
Darsena Europa si aggira attorno ai 554 milioni di euro. Ammonta a
circa 440 milioni di euro il costo vivo degli interventi a mare, cui
si devono aggiungere i 50 milioni di euro per il consolidamento
della prima vasca, i 32 milioni di euro di spese ambientali (tra cui
22 milioni di attività di monitoraggio e sei milioni di euro
per l'acquisto dei crediti di carbonio per compensare le emissioni)
e gli oneri eventuali del quadro economico (spese per imprevisti,
ecc.). L'opera è già finanziata, ma mancano ancora
all'appello 130 milioni di euro per il completamento dei
collegamenti viari e ferroviari (70 milioni) e per il consolidamento
della seconda vasca di colmata (altri 50 milioni). A questi si
dovrebbero poi aggiungere gli eventuali 40 milioni di euro necessari
per realizzare un nuovo ponte che in un prossimo futuro permetterà
a tutti gli yacht e i superyacht dei cantieri della nautica presenti
sul Canale dei Navicelli (che sfocia nel canale Scolmatore), di
uscire direttamente e agevolmente in mare aperto.
Sul tema risorse Salvini ha chiarito che l'opera che si sta
realizzando è già finanziata e che «non saranno
eventuali cento milioni di euro in più a bloccare lo sviluppo
del porto, questo è fuori discussione».