Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXVI - Numero 31 MARZO 2018
STUDI E RICERCHE
DARSI UNA MOSSA O ANDARSENE A CASA? CHE COSA ATTENDE GLI
EQUIPAGGI MARITTIMI ALLA LUCE DEI CAMBIAMENTI TECNOLOGICI
Nel corso degli ultimi due decenni il settore marittimo è
stato trainato da cambiamenti innovativi e gli equipaggi sono mutati
quanto a dimensioni e competenze al fine di adattarsi alle nuove
tecnologie.
Le più recenti proposte in relazione alla gestione
digitalizzata dell'energia, ai centri di controllo a terra e pure
alle navi senza equipaggio suggeriscono come siano in atto radicali
cambiamenti della forza-lavoro marittima.
Se le attuali previsioni si dimostrassero vere, è
probabile che staremmo per vedere il settore scrollarsi di dosso
l'ultima delle proprie tradizionali vestigia.
I progressi tecnologici significano che i veicoli senza
equipaggio ed il trasporto marittimo intelligente non sono più
una mera nozione ma una concreta possibilità.
In tale contesto, la Clyde & Co ha unito le forze con la
IMarEST al fine di capire come gli oltre 20.000 addetti marittimi di
tutto il mondo stiano reagendo a queste tecnologie emergenti.
Nell'ambito delle quatto categorie delle navi senza equipaggio,
del trasporto marittimo intelligente, della gestione energetica e
della tecnologia verde, la netta maggioranza di coloro che hanno
partecipato all'indagine hanno tutti quanti condiviso un messaggio
comune: quando prendono in considerazione l'adozione di nuove
tecnologie, occorre che i dirigenti tengano gli equipaggi in cima ai
propri pensieri.
Opportunità e rischi per il settore
Coloro che portano avanti il dibattito sulla nuova tecnologia
sono inclini a mettere in evidenza i benefici del trasporto
marittimo intelligente ed autonomo, in termini di costi e sicurezza
personale.
Sembra che i benefici siano riconosciuti dagli interpellati che
hanno identificano i tre vantaggi delle navi autonome come:
riduzione dei rischi per la salute e l'incolumità
personale;
riduzione del rischio di errore umano; e
risparmio sui costi del personale.
D'altro canto, ci sono certamente quelli che si chiedono se le
affermazioni inerenti ai risultati espresse dalle società di
tecnologia possano essere conseguite nel giro di un lasso di tempo
prossimo o per nulla affatto ed in particolare la lobby dei
sindacati sta sollevando interrogativi in ordine al rischio per la
sicurezza inerente all'automazione, nonché a se le cifre
relative alla riduzione dei costi degli equipaggi che vengono
ventilate siano realistiche.
Oltre agli ovvii vantaggi, è stato anche suggerito che la
pirateria sarà eliminata dalle navi autonome dal momento che
non ci saranno ostaggi umani da rapire al fine di ottenere pagamenti
a titolo di riscatto.
Peraltro, qui occorre essere prudenti.
Con la nuova tecnologia, insorgono nuovi rischi: la prospettiva
della pirateria digitale da parte degli hacker dotati del potenziale
per prendere il controllo delle navi.
Interessanti interrogativi sono stati espressi circa l'impatto
del calo del numero dei componenti l'equipaggio su quelli che
restano, dal momento che gli equipaggi più piccoli si
ritrovano isolati sulle navi per mesi e mesi.
Diventerà sempre più difficile attirare i
marittimi a queste condizioni e il settore sarà in grado di
supportare tutti i problemi di salute mentale che potrebbero
sorgere?
Anche se lo sviluppo delle navi autonome è ancora allo
stato infantile, il 65% degli interpellati nell'ambito dell'indagine
pensa che le navi autonome arriveranno nel giro dei prossimi 15 anni
sotto varie forme di raffinatezza e che certamente gli sviluppi nel
trasporto marittimo intelligente stanno già cambiando ad un
ritmo incredibile il modo in cui l'equipaggio opera.
Che il cambiamento avvenga immediatamente o, più
probabilmente, per gradi, sembra certo che la tecnologia continuerà
a comportare modifiche al ruolo dell'equipaggio nella prossima
generazione.
L'esigenza di colmare le lacune di conoscenza
Continuano ad essere sviluppate tecnologie digitali per
determinare ed ottimizzare l'efficienza operativa di una nave e nel
breve termine questo dovrebbe comportare vantaggi per l'equipaggio,
tanto che uno di coloro che hanno risposto all'indagine ha
commentato: "Se correttamente utilizzate, le operazioni
incentrate sui dati miglioreranno le funzioni degli attuali
equipaggi".
Il maggiore vantaggio del trasporto marittimo intelligente è
quello di consentire a questi sviluppi di lavorare assieme
all'equipaggio per incrementare l'efficienza operativa.
Tuttavia, per qualsiasi nuova idea, l'uso di queste tecnologie -
se dovessero essere utilizzate in modo efficiente - richiederà
un cambiamento di mentalità mediante l'organizzazione.
Abbiamo chiesto a Karen Waltham, consulente per il personale
alla Spinnaker Global, un'organizzazione che lavora a livello
globale con i datori di lavoro del settore marittimo.
Commenta la consulente: " Il tasso di cambiamento nel mondo
in genere si sta incrementando.
Mi domando se il settore sia davvero pronto al cambiamento,
senza considerare il ritmo di cambiamento cui stiamo assistendo.
Anche se qualcuno sembra stare supportando e persino battendosi
per il cambiamento, ci sono ancora timori e resistenze in molti
ambienti.
Come settore abbiamo bisogno di pensare fuori dagli schemi.
È ora diffusamente accettato il fatto che abbiamo oltre
20 anni di ritardo riguardo alla gestione del personale che deve
occuparsi di tutto quanto per ciò che attiene l'attrazione,
le prestazioni, lo sviluppo e il mantenimento della gente.
A tale proposito, possiamo imparare tanto dagli altri settori.
Anche se siamo unici e diversi come settore, siamo anche gli
stessi di ogni altra attività sotto molti aspetti.
Questo richiederà investimenti concreti ed attenzione a
livello di consigli di amministrazione al fine di agevolare,
adottare sul serio e supportare i cambiamenti culturali che saranno
richiesti per trarre vantaggio da questo mondo che sta cambiando".
Anche se i vantaggi apportati dalle nuove tecnologie sono
chiari, gli armatori avranno bisogno di valutare se i propri
equipaggi sono pronti ad utilizzare gli strumenti disponibili.
Il 31% di quelli sottoposti ad indagine ritengono che le
competenze ed abilità degli equipaggi non sono per nulla
pronte al trasporto marittimo intelligente e solo il 15% ritiene che
gli equipaggi siano preparati.
Di conseguenza, gli armatori devono far fronte ad una lacuna di
conoscenze fra la tecnologia disponibile e la capacità degli
equipaggi di utilizzare quelle tecnologie.
Anche se l'esperienza dei marittimi è innegabile, l'uso
della tecnologia unitamente all'esperienza sarà importante al
fine di far sì che le navi viaggino ad un livello ottimale.
Occorrerà pertanto che gli armatori riflettano sulle
esigenze di formazione dei loro equipaggi allo scopo di trarre
vantaggio degli sviluppi in materia di trasporto marittimo
intelligente.
Oltre a ciò, ci sarà anche la necessità di
assumere specialisti di informatica che siano in grado di addestrare
il personale, adoperare la nuova tecnologia ed essere a disposizione
quando le cose vanno male.
Cambiare le mansioni nelle navi intelligenti ed autonome
La sensazione fra le imprese contattate per l'indagine è
che il trasporto marittimo intelligente non sarà destinato a
ridurre le dimensioni degli equipaggi.
Invece esiste la probabilità che ci sia uno spostamento
del controllo dal marittimo esperto al tecnico informatico a terra.
Questo spostamento fondamentale solleva difficili interrogativi
in ordine a come proteggere la forza-lavoro esistente, come
delineare le future mansioni e come gestire le difficili
problematiche relative alla sicurezza personale che sorgono da
queste nuove dinamiche.
Dal momento che un numero sempre maggiore di funzioni operative
vengono espletate a terra mediante sistemi tecnologici, che cosa
vorrà dire questo per le mansioni del comandante ed i membri
dell'equipaggio qualificati?
Assisteremo ad una perdita di preziose conoscenze, ad un
"livellamento verso il basso" delle mansioni dal momento
che le essenziali funzioni dell'analisi e del processo decisionale
vengono assunte dalla tecnologia?
Molti ritengono che nessuna tecnologia possa sostituire
l'istintiva conoscenza di un comandante esperto, per quanto
l'esperienza derivante dalla ricerca e dai progressi in altri
settori producono la prova che il processo decisionale
computerizzato basato sui dati sia più efficace del processo
decisionale umano.
Molto dipenderà dalla qualità dei sistemi.
Il rischio, naturalmente, risiede nel fatto che la tecnologia
crei una nuova fonte di errori - tecnologica più che umana -
e che la fiducia nelle tecnologie dipenderà in grande misura
dalla minimizzazione di tali errori per soddisfare i soggetti
interessati fra cui i regolatori del settore marittimo.
È chiaro che la struttura normativa necessaria per
regolare in modo appropriato le nuove tecnologie, fra cui il
trasporto marittimo autonomo, ha ancora molta strada da fare e che
sarà necessario molto lavoro in quest'area in collaborazione
con il settore prima che possano esser attuati radicali cambiamenti
agli accordi inerenti gli equipaggi.
Scomparsa totale dell'equipaggio?
Rispetto al trasporto marittimo intelligente, c'è la
inevitabile sensazione che quando le navi autonome arriveranno sui
mari, ci si attenderanno riduzioni dell'equipaggio e perdite di
posti di lavoro.
Con il 78% dei sottoposti ad indagine che hanno indicato che ci
sarebbero state riduzioni degli equipaggi e perdite di posti di
lavoro in conseguenza dell'automazione, occorre che gli armatori ne
siano consapevoli e si preparino ad affrontare la questione degli
esuberi.
Gli armatori dovrebbero assicurare di avere compreso gli
obblighi di legge che potrebbero comportare la consultazione ed i
negoziati con gli equipaggi ed i sindacati che li rappresentano.
Può sembrare inevitabile che nella rivoluzione autonoma
le tradizionali mansioni dei marittimi possano divenire superflue.
Tuttavia, molti ritengono che l'automazione condurrà ad
una trasformazione più che ad una eliminazione dei posti di
lavoro, non da ultimo a causa del desiderio di tenersi stretta un
po' di quell'esperienza.
Le mansioni a terra di buona qualità dovrebbero
incrementarsi in modo significativo e, almeno nei primi giorni della
tecnologia, trarre vantaggio dagli equipaggi esperti e competenti
che abbiano cognizione degli orari effettivi trascorsi a bordo di
una nave.
La riqualificazione dell'equipaggio per queste mansioni a terra
sarà fondamentale per conservare le conoscenze ed evitare i
costi inerenti agli esuberi.
Se, come ci si aspetta, il cambiamento dovesse avvenire
gradualmente, allora il settore avrebbe l'opportunità di
reagire positivamente a tale situazione vedendola come
un'opportunità piuttosto che come un rischio.
Tuttavia, è probabile che in realtà le competenze
per le nuove mansioni tecnologiche saranno assai diverse da quelle
del membro di equipaggio medio.
Il 50% degli interpellati ritiene che gli attuali equipaggi
manchino dell'esperienza o delle competenze per supportare o fungere
quali operatori con base a terra.
Resta perciò da vedere se il settore è in grado di
gestire efficacemente la transizione.
Dal lato positivo, l'incremento delle mansioni da svolgere a
terra potrebbe essere allettante per un intero nuovo tipo di singolo
e finora non sfruttato mercato di talenti.
In particolare, le mansioni di qualità basate a terra
probabilmente saranno più attraenti per le donne, un gruppo
attualmente assai sottorappresentato nel settore.
Commenta Karen Waltham: "Con l'aumento dell'attenzione alla
diversità a livello globale ed unitamente all'incremento
della concorrenza da parte degli altri settori, occorre assicurarci
di massimizzare il potenziale di tutto il talento disponibile.
Come risulta dalla nostra "Indagine sui Salari 2017"
della Maritime HR Association, condotta interpellando
approssimativamente 100 gestori di navi, armatori e società
di brokeraggio marittimo, sappiamo che le donne costituiscono solo
il 34% della forza-lavoro marittima e che quelle mansioni tendono a
concentrarsi sui ruoli amministrativi e di supporto.
I datori di lavoro marittimi hanno una reale opportunità
di trarre vantaggio dai cambiamenti in atto per attirare e
trattenere un numero maggiore di donne capaci nell'ambito di una
serie di mansioni assai diverse".
Occorrerà che gli armatori prendano in considerazione
dove basare le proprie operazioni a terra ed una grossa parte di
quella decisione dovrà includere dove essi troveranno le
persone dotate delle competenza appropriate.
I posti in cui il settore può reperire le capacità
tecnologiche potrebbero essere assai diversi dalle attuali fonti di
reperimento degli equipaggi.
Di conseguenza, anche se potrebbe esserci un risparmio sui costi
derivante dalle riduzioni del quantitativo di personale necessario,
non c'è via di scampo rispetto all'esigenza di avere
lavoratori altamente qualificati ed il costo di tali lavoratori
potrebbe essere senz'altro più alto rispetto a quello del
salario di un equipaggio tradizionale.
Con l'aumento del numero dei lavoratori a terra arriva anche un
aumento degli obblighi inerenti alla normativa sul lavoro.
I dipendenti di terra trarranno vantaggio da un accesso più
semplice ai tribunali delle giurisdizioni in cui lavorano e
potrebbero avere accesso ai diritti minimi relativi alle paghe ed
alla protezione contro i licenziamenti a cui in precedenza non erano
in grado di accedere.
Il futuro della tecnologia
In conclusione le tecnologie disponibili oggi apportano enormi
vantaggi a tutti i settori e quello del trasporto marittimo non fa
eccezione.
Ignorare questi cambiamenti comporterebbe che il settore
marittimo verrebbe lasciato indietro.
Anche se il settore dello shipping è ancora molto incerto
circa i cambiamenti che risulteranno da queste tecnologie,
specialmente in ordine alle modifiche regolamentari e normative, è
chiaro che occorrerà sottoporre a revisione la forza-lavoro.
I cambiamenti relativi alla forza-lavoro presenteranno
difficoltà ed opportunità per gli armatori ma una
revisione preliminare delle esigenze future effettuata adesso
contribuirà a pilotare i cambiamenti tecnologici nel prossimo
futuro.
(da: hellenicshippingnews.com/clydeco.com, 14 marzo 2018)
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