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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXVI - Numero 15 GIUGNO 2018
PORTI
I PORTI BRITANNICI ACCOLGONO FAVOREVOLMENTE LA "BARRIERA
DI PROTEZIONE DOGANALE" PER LA BREXIT
La BPA (British Ports Association) ha accolto positivamente la
pubblicazione il 7 giugno ad opera del governo del Regno Unito del
compromesso doganale provvisorio, la cosiddetta "barriera di
protezione doganale" che garantisce dogane senza frontiere
sull'isola d'Irlanda dopo che il Regno Unito avrà lasciato
l'Unione Europea.
Il documento "Nota tecnica sul compromesso doganale
provvisorio" delinea la proposta del Regno Unito per un
compromesso doganale quale "barriera di protezione" fra
Regno Unito ed Unione Europea ed è visto da molti come un
metodo per garantire effettivamente una "uscita morbida"
dall'Unione Europea da parte del Regno Unito.
Il governo britannico sostiene di credere che gli "impegni
della Relazione Congiunta" concordati all'inizio di quest'anno
fra il Regno Unito e l'Unione Europea riguardo all'Irlanda del Nord
"possano essere rispettati attraverso il partenariato
complessivo fra Regno Unito ed Unione Europea, ma è anche
necessario far sì che ci sia un'appropriata soluzione
consistente in una barriera di protezione per la frontiera terrestre
nell'ambito della componente di protocollo sull'Irlanda del Nord
dell'Accordo di Recesso, che entrerebbe in vigore solo in casi
limitati.
Pertanto, al fine di tener fede agli impegni della Relazione
Congiunta ed assicurare l'integrità del mercato del Regno
Unito, quest'ultimo sta portando avanti una proposta per la
componente doganale della barriera di protezione che si
applicherebbe agli accordi doganali fra Regno Unito ed Unione
Europea ed eviterebbe che divenga difficoltosa la frontiera fra Nord
Irlanda ed Irlanda.
La proposta del Regno Unito è nel senso che, nelle
circostanze in cui si concordi di applicare la barriera di
protezione, dovrebbe esistere un accordo doganale temporaneo fra il
Regno Unito e l'Unione Europea.
Questo accordo comporterebbe:
l'eliminazione di dazi, quote, regole di origine e procedure
doganali comprese le dichiarazioni relative a tutti i traffici Regno
Unito-Unione Europea;
esclusione del Regno Unito dal campo di applicazione della
Politica Commerciale Comune, fatta eccezione per i casi in cui essa
sia richiesta per mettere in condizione di funzionare gli accordi
doganali temporanei.
Questo significherebbe l'applicazione
dei dazi esterni comuni all'esterno della frontiera del Regno Unito,
unitamente al Codice Doganale dell'Unione e ad altre simili parti
della Politica Commerciale Comune che siano richieste per mettere in
condizione di funzionare gli accordi doganali temporanei; e
il Regno Unito in grado di negoziare, firmare e ratificare
accordi di libero scambio con il resto dei partner mondiali e di
mettere in atto quelle componenti che non pregiudicano il
funzionamento degli accordi doganali temporanei.
Il Regno Unito sostiene che il regime doganale temporaneo "sarà
sostituito da un regolamento statale definitivo, i termini del quale
dovranno essere concordati da entrambe le parti.
Questo accordo temporaneo dovrebbe entrare in vigore solo
successivamente al Periodo di Attuazione, in specifiche e limitate
circostanze, come il ritardo dell'attuazione del regime doganale
definitivo, e sarebbe a carattere provvisorio.
Per il Regno Unito è chiaro che questa non sarebbe la sua
opzione preferita".
Ha poi aggiunto: "Tale regime temporaneo potrebbe essere
previsto dalla legge solo se venisse sottoscritto un Accordo di
Recesso fra il Regno Unito e l'Unione Europea.
Questo 'Accordo di Recesso' sarà accompagnato da, e farà
riferimento a, un futuro contesto di partenariato concordato che
stabilirebbe il nuovo regime doganale e statale".
Resta un po' di dibattito in ordine a se la barriera di
protezione doganale abbia una specifica data di scadenza e se questa
specifica data di scadenza sarebbe accettabile nell'Unione Europea.
Nondimeno, il documento è stato accolto favorevolmente
dai responsabili dei porti del Regno Unito.
Commentando questo sviluppo, l'amministratore delegato della BPA
Richard Ballantyne ha affermato: "Questo regime darà ai
porti ed agli operatori di trasporto merci la misura della certezza
a breve termine.
È ora essenziale che il governo faccia progressi sui
nostri regimi a lungo termine delle dogane e delle altre questioni
legate alle frontiere.
C'è ancora una urgente necessità di chiarezza per
i controlli non doganali, che rappresentano i tre quarti delle
interruzioni alle frontiere.
Queste ultime sono potenzialmente in grado di causare enormi
disservizi.
Noi guardiamo avanti all'approvazione del 'disegno di legge sul
recesso dall'Unione Europea' la settimana prossima e speriamo che,
se varie modifiche dovessero essere approvate o meno, si possa
avereun quadro più chiaro di che cosa succederà a
breve".
La BPA ha sollecitato il governo del Regno Unito ad accelerare
l'avanzamento del programmato libro bianco sulle dogane allo scopo
di chiarire le future relazioni con l'Unione Europea, commentando:
"Abbiamo chiarito che delle due politiche proposte dal governo
il partenariato doganale rappresenta praticamente tutte le attività
condotte alla frontiera per i traffici Regno Unito-Unione Europea,
ma qualunque regime sceglieremo è essenziale che i porti
abbiano il tempo di adattarsi al fine di evitare disservizi.
I porti hanno bisogno di conoscere al più presto
possibile come appariranno queste relazioni e continueremo a
lavorare con il governo, dietro le quinte, per far sì che la
transizione sia fluida per quanto possibile".
La BPA ha accolto positivamente l'intenzione del governo di
allinearsi all'Unione Europea in ordine agli standard sanitari delle
piante e degli animali, in particolare presso i porti dei traghetti
ro-ro, notando: "Si tratta di una componente essenziale nel far
sì che i traffici continuino a fluire liberamente attraverso
i nostri porti dopo la Brexit.
Ai sensi delle attuali regole dell'Unione Europea, piante ed
animali potrebbero essere soggetti ad un regime ispettivo di enorme
intralcio alla frontiera.
Richiedere ai camion di fermarsi e sottoporsi ad ispezioni che
fanno perdere tempo presso i porti condurrebbe a notevoli disservizi
alla frontiera e creerebbe la congestione attorno ai porti".
La BPA ha dichiarato di avere costantemente sostenuto che il
libero flusso delle merci attraverso i porti britannici non
dev'essere sconvolto, sottolineando: "Questo vale specialmente
per i porti dei traghetti ro-ro, in cui le merci sui veicoli pesanti
sono utilizzate per far entrare ed uscire le navi nel e dal porto
quasi ininterrottamente.
Questi porti agevolano i traffici dei beni di consumi, dei
carichi deperibili e del trasporto merci puntuale.
Ogni forma di dogana o di altri controlli vincolanti è un
potenziale disturbatore di queste importanti filiere distributive
puntuali.
Se ci devono essere controlli alla frontiera, abbiamo sostenuto
che debbano essere spostati dai colli di bottiglia portuali".
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