
Esaminando la proposta presentata lo scorso giugno dalla
	Commissione Europea per rafforzare le norme sulla prevenzione
	dell'inquinamento marino causato dalle navi
	
(
	dell'
1
	giugno 2023), oggi la Commissione per i Trasporti e il Turismo
	(TRAN) del Parlamento europeo ha votato con 36 voti a favore e uno
	contrario il progetto di aggiornamento delle norme in materia
	attualmente definite dalla direttiva UE n. 35 del 7 settembre 2005
	che ha introdotto sanzioni per le violazioni della legislazione. La
	proposta mira a includere nel diritto dell'UE tutte le norme
	internazionali sulla prevenzione degli scarichi illegali delle navi
	definite presso l'International Maritime Organization.
	
	Con il voto odierno, gli eurodeputati hanno sostenuto la
	proposta della Commissione di includere nella legislazione il
	divieto di scarico, oltre che di idrocarburi e di sostanze
	pericolose o nocive, anche di liquami, rifiuti e residui degli
	impianti di depurazione.
	
	Relativamente al regime di sanzioni per colpire le violazioni,
	gli europarlamentari hanno votato a favore della proposta di evitare
	che i governi dell'UE fissino un limite massimo o minimo per le
	sanzioni al fine di non compromettere l'efficacia e la
	proporzionalità delle multe.
	
	Inoltre è stato espresso favore circa un maggiore scambio
	di informazioni tra gli Stati membri e la Commissione Europea sugli
	incidenti marittimi che causano inquinamenti ed è stata
	sostenuta la proposta di verificare sul luogo dell'incidente e nel
	minor tempo possibile il 50% dei sinistri segnalati da CleanSeaNet,
	il sistema di monitoraggio satellitare europeo per l'individuazione
	degli sversamenti di idrocarburi e per il rilevamento delle navi,
	sistema che - è stato evidenziato al fine di sostenere
	l'aggiornamento delle norme sull'inquinamento - non fornisce
	informazioni su come è stato affrontato l'inquinamento.
	
	Il relatore in Commissione della proposta Marian-Jean Marinescu
	ha sottolineato che attualmente le norme europee per prevenire,
	individuare e contenere gli inquinamenti del mare e per punire i
	responsabili non funzionano: «le attuali regole dell'UE - ha
	affermato - non funzionano perché sono applicate in modo
	carente dagli Stati membri e ciò è inaccettabile. È
	giunto il momento che gli Stati membri si pongano in prima linea e
	proteggano i mari europei dagli effetti nocivi causati dalle navi
	che sversano illegalmente sostanze. È necessario individuare
	in modo efficace gli scarichi illegali e fissare importi di sanzioni
	che servano da vero deterrente».