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PROTESTA NEL PORTO DI COLOMBO CONTRO LA P&O PORTS LIMITED
Scioperi dei membri della Ceylon Mercantile Union contro il progetto di affitto del banchina Queen Elizabeth Quay alla società australiana
15 dicembre 1997
I membri della Ceylon Mercantile Union hanno effettuato una protesta di cinque giorni contro il piano governativo di affittare una parte del porto di Colombo - il Queen Elizabeth Quay - alla società australiana P&O Ports Ltd. del gruppo P&O.
P&O Ports è la stessa società che ha recentemente concluso un accordo con il Gruppo Investimenti Portuali (GIP) di Genova, nel quale investirà 6,8 miliardi di lire italiane acquistando il 20 per cento del capitale (inforMARE del 26 novembre). Il GIP gestisce nel porto di Genova il South European Container Hub (SECH) di Calata Sanità, a Cagliari il Mediterranean International Transhipment Hub (MITH), terminal che diventerà operativo nel 1998, mentre a Napoli, tramite la Gestioni Marittime Campane (Ge.Ma.C.), partecipa alla gestione del container terminal del molo Flavio Gioia.
La protesta della Ceylon Mercantile Union si è conclusa con uno sciopero generale al quale hanno partecipato 200 portuali ed oltre 500 lavoratori di altri settori, che hanno bloccato la produzione.
Gli scioperanti hanno affermato che il governo è ha in corso una trattativa con la P&O Ports, condotta senza consultare i funzionari portuali.
La P&O Ports ha progettato lo sviluppo del porto di Colombo con un piano trentennale studiato con la John Keells Holdings.
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