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La burocrazia impedisce la consegna di un credito della Bei al porto di Ventspils
Bloccati 8 milioni di euro, perché il porto tarda a riconoscere al ministero delle Finanze un seggio nel suo Consiglio d'amministrazione
28 dicembre 1999
Di solito è lo Stato che risponde con troppa lentezza alle richieste dei cittadini, dei gruppi, degli enti locali. Ma qualche volta accade anche il contrario. Il porto lettone di Ventspils avrebbe dovuto ricevere un credito di 8 milioni di euro da parte della Banca Europea degli Investimenti (BEI) (inforMARE del 3 novembre). La somma era in partenza, ma il ministero delle Finanze lettone l'ha bloccata, rifiutando di concedere una garanzia statale della stessa cifra.
Perché? Il ministero ha assicurato che concederà la garanzia soltanto quando otterrà un seggio nel Consiglio d'amministrazione nel porto, come del resto è previsto dalla legislazione lettone in materia portuale. Ed ha criticato l'estrema lentezza - possiamo definirla una velocità "da burocrazia" - con la quale il porto risponde alle richieste dello Stato, che reclama il seggio.
Non esistono motivi per definire l'atteggiamento del porto: né l'amministrazione portuale né il sindaco di Venspils rifiutano in effetti il seggio all'amministrazione statale. Semplicemente tardano ad effettuare le necessarie procedure.
Gli 8 milioni di euro - tra l'altro - sono estremamente necessari per il porto, che deve approfondire il bacino portuale per metterlo in grado di ricevere navi più grandi. Navi che, per ora, girano al largo.
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