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Preoccupazione dell'ANCI per le ripercussioni delle modifiche al codice doganale UE
«Le conseguenze per le città portuali italiane - ha sottolineato Cosimi - potrebbero essere molto pesanti soprattutto in termini occupazionali»
16 dicembre 2008
In una lettera inviata al vicepresidente della Commissione Europea, Antonio Tajani, ai ministri Matteoli e Ronchi e ai presidenti delle Commissioni trasporti di Camera e Senato, Valducci e Grillo, l'ANCI ha espresso la massima preoccupazione dei Comuni italiani circa l'impatto che la procedura dello sdoganamento centralizzato, che s'intende introdurre a livello comunitario, potrà avere sulle realtà portuali nazionali.
«Viene prospettata - ha spiegato Alessandro Cosimi, sindaco di Livorno e responsabile della Consulta delle città portuali dell'ANCI - la sostituzione del vigente obbligo di depositare la dichiarazione doganale presso l'ufficio doganale in cui le merci sono state o devono essere presentate con la facoltà di presentare tale dichiarazione in un qualsiasi ufficio doganale dello Stato membro. In tal modo le operazioni potranno subito essere concentrate dai grossi gruppi del settore dell'interscambio solo presso alcune dogane, non certamente portuali».
«Le conseguenze per le città portuali italiane - ha sottolineato Cosimi - potrebbero essere molto pesanti soprattutto in termini occupazionali ed esiste inoltre il rischio di un significativo abbassamento degli standard di sicurezza e di controllo fiscale della merce».
«A fronte di queste prevedibili ripercussioni dalle modifiche previste - ha concluso Cosimi - non sembra derivare alcun significativo vantaggio in termini di riduzione dei costi e conseguente efficienza ed è per questa ragione che l'ANCI chiede alle autorità preposte di farsi portavoce presso tutte le competenti istituzioni UE delle legittime preoccupazioni dell'associazione».
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