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Il governo della Tasmania ritiene essenziale l'ampliamento del porto di Bell Bay
Le nuove aree verrebbero dedicate al traffico dei container
23 dicembre 2008
Il governo della Tasmania sostiene il progetto di ampliamento del porto di Bell Bay, che prevede un investimento di oltre 150 milioni di dollari australiani (102 milioni di dollari USA) per realizzare il tombamento di 8,38 ettari di specchi acquei. Lo ha detto oggi il ministro alle Infrastrutture, Graeme Sturges, sottolineando come tale potenziamento sia essenziale per far sì che il sistema dei trasporti della Tasmania affronti le sfide future e per rimuovere il collo di bottiglia infrastrutturale che ostacola l'attività dell'industria locale basata sulle importazioni ed esportazioni.
Le nuove aree portuali - ha ricordato il ministro - verrebbero utilizzate per il traffico dei container, che recentemente ha registrato un incremento annuo del 5,5% e che, nonostante sia previsto un rallentamento della crescita, continuerà ad aumentare a Bell Bay fino a raddoppiare nel 2023.
Sturges ha sottolineato come tale volume «sia ben al di là dell'attuale capacità dei porti della Tasmania». «La strategia a lungo termine - ha aggiunto - è di consolidare il traffico dei container a Devonport e Bell, con la crescita più elevata a Bell Bay. A sua volta ciò consentirà di liberare aree nel porto di Burnie a favore delle esportazioni di rinfuse, in particolare di esportazioni minerarie dalla West Coast».
Il ministro Sturges ha detto che l'esecutivo dello Stato della Tasmania «continuerà a lavorare a stretto contatto con il governo australiano per fornire ulteriori analisi dettagliate affinché questa ed altre priorità siano valutate più approfonditamente».
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