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Il gruppo danese Maersk rinuncia a vendere la Maersk Supply Service
È stato specificato che «non è stata individuata alcuna soluzione d'interesse»
29 marzo 2019
Il consiglio di amministrazione del gruppo armatoriale danese A.P. Møller-Mærsk ha preso oggi la decisione di non proseguire nella prevista cessione della Maersk Supply Service, la compagnia del gruppo che opera una flotta di 44 navi a servizio dell'industria offshore del petrolio e del gas. La decisione di vendere la compagnia era stata assunta nell'ambito del progetto reso noto nel 2016 di separare dal gruppo le attività petrolifere e quelle correlate, che aveva comportato la classificazione della Maersk Supply Service quale attività operativa cessata e posta in vendita a partire dall'ultimo trimestre del 2017.
A.P. Møller-Mærsk ha spiegato che, nonostante i continui sforzi, non è stata individuata alcuna soluzione d'interesse per una separazione della compagnia dal gruppo principalmente - ha precisato l'azienda - a causa delle difficili condizioni del mercato caratterizzato da una sovracapacità nel segmento delle navi a supporto dell'industria offshore. È stato inoltre specificato, che a seguito della sua riclassificazione e inclusione nei rendiconti finanziari del gruppo, Maersk Supply Service opererà come società indipendente e non integrata nel gruppo.
Nell'esercizio annuale 2018 Maersk Supply Service ha registrato ricavi pari a 263 milioni di dollari rispetto a 244 milioni nel 2017 ed un EBITDA di tre milioni di dollari rispetto a 13 milioni nel 2017.
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