Il Comitato di gestione dell'Autorità di Sistema Portuale
del Mare Adriatico Centrale ha adottato oggi all'unanimità il
Documento di programmazione strategica di sistema (DPSS), il
principale atto d'indirizzo dell'ente portuale che interessa
geograficamente una fascia costiera di oltre 135 miglia fra Marche e
Abruzzo, un terzo della costa italiana adriatica. Il DPSS, su cui ha
espresso ieri parere favorevole l'Organismo di partenariato della
risorsa mare, effettua una fotografia aggiornata dello stato attuale
dei porti, definisce le linee guida del sistema portuale e gli
obiettivi per il futuro di ciascuno scalo, valorizzandone le singole
peculiarità e potenzialità, in un'ottica integrata di
sistema, capace di rispondere alle opportunità di crescita in
modo armonico e coordinato con il territorio, per assicurare uno
sviluppo sostenibile, economico, sociale, ambientale, improntato
all'innovazione e alla digitalizzazione. L'atto indica le principali
linee di indirizzo per ognuno degli scali portuali gestiti
dall'Adsp: Ancona, Falconara Marittima, Pesaro, San Benedetto del
Tronto, Pescara, Ortona, e solo parzialmente di Vasto, entrato di
recente sotto la giurisdizione dell'ente.
Concluso l'iter di approvazione del DPSS potranno iniziare i
lavori di aggiornamento dei singoli Piani Regolatori Portuali, la
cui redazione sarà curata dallo stesso raggruppamento
temporaneo di professionisti che ha scritto il DPSS e che a gennaio
ha completato l'aggiornamento del Deasp, il Documento energetico
ambientale del sistema portuale.
«Iniziamo - ha commentato il presidente dell'ente
portuale, Vincenzo Garofalo - un percorso amministrativo su un atto
condiviso dal punto di vista delle strategie che ci porterà
ad avere un documento di programmazione necessario e base per la
revisione dei singoli Piani Regolatori Portuali. Lavoriamo, quindi,
ad una visione prossima e futura del sistema portuale, per avere una
linea di sviluppo duratura e longeva, che valorizzi le specificità
di ogni scalo e rispetti le prerogative non solo degli enti
territoriali ma anche dei cittadini».