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CONCORRENZA
L'Antitrust italiana avvia un'istruttoria nei confronti di SAS (gruppo MSC), Moby e Grandi Navi Veloci
Secondo l'AGCM potrebbero essersi verificate restrizioni della concorrenza a seguito dell'acquisizione del 49% del capitale di Moby da parte di SAS
Roma
18 novembre 2024
L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha
avviato un'istruttoria nei confronti della SAS - Shipping Agencies
Services Sarl, società integralmente controllata dal gruppo
Mediterranean Shipping Company (MSC), della Moby Spa, che è
partecipata al 51% da Onorato Armatori e al 49% dalla stessa SAS, e
della Grandi Navi Veloci Spa (GNV), che è quasi integramente
controllata dalla stessa SAS e dalla Marinvest del gruppo MSC, per
verificare l'esistenza di possibili restrizioni della concorrenza a
seguito dell'operazione di acquisizione del 49% del capitale sociale
di Moby da parte di SAS e del successivo ingente finanziamento
concesso da quest'ultima a Moby. L'AGCM ha reso noto che mercoledì
scorso, con l'ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di
Finanza, ha effettuato ispezioni nelle sedi di Moby e Grandi Navi
Veloci, di Onorato Armatori e della Marinvest.
Nel suo provvedimento, l'authority antitrust ricorda che, a
causa della propria una situazione di difficoltà finanziaria,
nel 2020 Moby ha presentato al Tribunale di Milano una istanza di
concordato - cui è seguito nel 2021 il deposito del piano
concordatario con continuità aziendale diretta - per
raggiungere un accordo con i propri creditori. Il piano di
concordato di Moby - chiarisce l'AGCM - consisteva in una complessa
operazione di ristrutturazione e riorganizzazione che ha coinvolto
anche CIN, società controllata al 100% da Moby, la quale ha
avviato una procedura di concordato parallela a quella della sua
controllante. In questo contesto MSC si è impegnata, su
richiesta di Onorato Armatori, a sottoscrivere un aumento del
capitale sociale di Moby fino all'importo di 150 milioni di euro,
tale da comportare l'acquisizione di una quota di minoranza del 49%
in Moby, a condizione che il piano di concordato preventivo fosse
omologato dal Tribunale di Milano. Tale impegno, che non prevedeva
l'acquisizione di diritti di governance in Moby, è stato
recepito in un accordo multilaterale stipulato nel luglio 2022 tra
CIN, Tirrenia in Amministrazione Straordinaria, Vincenzo Onorato,
Moby e alcune istituzioni finanziarie creditrici.
A giugno 2023 - ricorda ancora l'AGCM - i decreti di omologa dei
concordati di Moby e CIN sono diventati definitivi, pertanto, in
forza delle precedenti pattuizioni, a luglio 2023, SAS ha acquisito
una partecipazione di minoranza del 49% in Moby, la quale non ha
tuttavia comportato, in virtù degli accordi raggiunti,
l'acquisto di diritti di governance tali da consentire a SAS di
acquisire il controllo (esclusivo o congiunto) su Moby. Tale
controllo è rimasto, infatti, in capo a Onorato Armatori.
Moby e Onorato, da un lato, e SAS, dall'altro, hanno successivamente
stipulato alcuni accordi, che hanno consentito a Moby e Onorato di
ricevere da SAS la provvista finanziaria necessaria a estinguere le
rispettive posizioni debitorie con una particolare categoria di
creditori concordatari (banche e obbligazionisti) e di eseguire
anticipatamente i piani di concordato con un risparmio per Moby
rispetto agli esiti originariamente previsti. Allo stato, quindi,
tutti i creditori di Moby e CIN sono stati soddisfatti e la
procedura concordataria è chiusa. Gli accordi, oggetto di
esame anche da parte della Commissione Europea, in quanto
l'eventuale acquisto del controllo di Moby da parte di MSC sarebbe
stato soggetto ad un obbligo di notifica ai sensi del Regolamento CE
139/20045, prevedono in particolare: a) la cessione da parte di Moby
a una società del gruppo MSC di due navi (la Moby Vinci
e la Sherdan) per un controvalore di 109 milioni di euro; b)
un contratto di finanziamento, stipulato tra SAS e Moby il 7
dicembre 2023 che prevede la concessione di un finanziamento di
importo pari a 243 milioni di euro a Moby da parte di SAS, da
erogare entro il 12 dicembre 2023 (il “Finanziamento Ponte”);
c) un contratto di pegno e opzione, stipulato da SAS e Onorato
Armatori contestualmente al contratto di finanziamento, con il quale
Onorato si è impegnata a garantire, in via autonoma e a prima
richiesta, l'adempimento di tutte le obbligazioni di Moby originanti
dal contratto di finanziamento nei confronti di SAS. In particolare,
il contratto di pegno e opzione prevede che Onorato costituisca in
pegno in favore di SAS le azioni di sua titolarità
rappresentative del 51% del capitale sociale di Moby. Il contratto
di pegno e opzione non conferisce a SAS alcun diritto di voto e, più
in generale, alcun diritto amministrativo derivante dalle azioni
date in pegno (tali diritti continueranno a essere esercitati da
Onorato). Il contratto di pegno e opzione prevede, altresì,
un diritto di opzione per l'acquisto delle azioni Moby detenute da
Onorato in favore di SAS, soggetto a una condizione sospensiva. In
particolare, il pegno potrà essere escusso e l'opzione potrà
essere esercitata solo a seguito del mancato pagamento da parte di
Moby e Onorato degli importi dovuti.
Infine lo scorso 27 giugno 2024 la Commissione Europea ha
rinviato all'autorità italiana, ai sensi dell'articolo 4,
paragrafo 4, del Regolamento (CE) n. 139/2004, la valutazione
dell'operazione di concentrazione che si realizzerebbe nel caso in
cui Moby non estinguesse il suo debito nei confronti di SAS entro i
termini pattuiti.
Nella sua valutazione, prendendo in esame i mercati del
trasporto marittimo di linea di passeggeri, autoveicoli al seguito e
merci rotabili in cui operano Moby e il gruppo MSC con le sue
compagnie di navigazione, l'AGCM rileva che «i mercati nei
quali operano Moby e GNV sono estremamente concentrati e
caratterizzati dalla presenza di un numero esiguo di imprese. Essi
sono contraddistinti da significative barriere all'entrata,
costituite dall'elevato investimento iniziale nel naviglio, dalla
necessità di disporre di adeguati spazi a terra per la sosta
e di slot in partenza e arrivo commercialmente attraenti, nonché
dalla presenza di operatori storici che possono godere di una certa
fedeltà dei consumatori. In questo contesto - osserva
l'antitrust italiana -, la creazione di un forte legame strutturale
tra Moby e GNV, discendente dall'operazione di acquisizione della
partecipazione del 49% di SAS nel capitale di Moby, nonché
l'ulteriore legame creato dall'ingente finanziamento di SAS a Moby
del dicembre 2023, potrebbero risultare idonei a produrre un
deterioramento delle dinamiche concorrenziali sui mercati
interessati, in violazione dell'articolo 101 TFUE. In particolare,
l'acquisizione di una partecipazione di minoranza di SAS in Moby
potrebbe facilitare, anche attraverso contatti tra le parti, il
coordinamento delle rispettive politiche commerciali. Inoltre, nello
scenario competitivo che si determina a valle dell'acquisizione
della partecipazione potrebbero risultare ulteriormente affievoliti
gli incentivi alla concorrenza tra GNV e Moby, con il rischio - in
particolare, sui mercati rilevanti nei quali tali imprese non
fronteggiano una significativa pressione concorrenziale - che si
determinino effetti di riduzione delle quantità offerte e
aumento dei prezzi. Il descritto legame strutturale potrebbe
ridurre, infatti, l'incentivo di GNV a contrastare eventuali aumenti
di prezzo da parte di Moby e rendere complessivamente meno
conveniente per l'azionista di controllo di GNV una politica
aggressiva da parte di quest'ultima. A tale riguardo - specifica
l'AGCM - l'osservata correlazione tra le variazioni dei prezzi dei
biglietti già oggi acquistabili per la prossima stagione sui
siti aziendali e la possibile riduzione delle frequenze offerte da
GNV nella stagione estiva appaiono prima facie indizi degli
ipotizzati effetti di restrizione della concorrenza. Da ultimo,
l'acquisizione di una partecipazione di minoranza di SAS in Moby
appare potenzialmente idonea a deprimere la concorrenza anche sui
mercati rilevanti sui quali GNV e Moby competono con Grimaldi,
potendo favorire l'emersione di un equilibrio collusivo a detrimento
dei consumatori».
Precisando che i segmenti di mercato italiano in cui operano
Moby e le compagnie del gruppo MSC «rappresentano parti
rilevanti del mercato europeo, impattando anche sull'eventuale
operatività di imprese europee, potenzialmente interessate»,
l'AGCM spiega che, «di conseguenza, la fattispecie oggetto del
presente procedimento appare idonea a pregiudicare il commercio tra
gli Stati membri dell'Unione Europea e integrare gli estremi di una
violazione dell'articolo 101 del TFUE».
L'Antitrust italiana ha quindi deliberato l'avvio
dell'istruttoria per accertare l'esistenza di violazioni della
concorrenza ai sensi dell’articolo 101 del Trattato sul
funzionamento dell'UE, con procedimento che dovrà concludersi
entro il 31 marzo 2026.
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