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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XVI - Numero 1/98 - GENNAIO 1998 |
Trasporto Marittimo
L'onda d'urto della NOL/APL
La APL, la seconda maggiore linea di navigazione statunitense
specializzata nel trasporto di contenitori, è ora divenuta
una filiale completamente di proprietà della NOL, il vettore
di bandiera nazionale di Singapore. Tutte le quote azionarie della
APL non acquistate sono state convertite nel diritto di ricevere
una liquidazione di 33,5 dollari per azione. La definizione dell'accordo
relativo a tale acquisizione ha richiesto poco meno di sette mesi
(quasi fino a dicembre).
Subito dopo la conclusione della transazione, la APL è
stata ritirata sia dalla Borsa di New York che da quella del Pacifico.
Il prezzo d'acquisto complessivo è stato pari a 825 milioni
di dollari.
Tra gli elementi-chiave dell'accordo definitivo si possono annoverare:
- la creazione di una tra le prime cinque società al
mondo specializzate in servizi di linea containerizzati e trasporti
intermodali, dotata di 75 navi per un totale di quasi 200.000
TEU;
- la combinazione dei servizi di linea della NOL e della APL
e l'utilizzazione del nome di quest'ultima quale marchio operativo
e di marketing internazionale per le attività containerizzate
del gruppo. Questa divisione ha la propria sede ad Oakland;
- il consolidamento dei principali servizi di linea est/ovest
del gruppo in una nuova alleanza multi-traffico basata sulla partecipazione
della APL alla attuale Global Alliance. Ciò implica l'abbandono
da parte della NOL della Grand Alliance nel cui ambito essa operava
unitamente alla Hapag-Lloyd, alla NYK Line ed alla P&ON (P&O
Nedlloyd), nonché la sua associazione con la MOL e la HMM
(Hyundai Merchant Marine). Inoltre, finirà per prevalere
un accordo separato di collaborazione con la MISC (Malaysian International
Shipping Corp) rispetto ai traffici Europa/Asia/Europa;
- l'uso del nome della NOL in relazione alle attività
societarie non containerizzate, tra cui il noleggio, la pianificazione,
gli investimenti e la contabilità. Queste attività
verranno gestite da Singapore;
- il trasferimento delle cinque navi battenti bandiera statunitense
e delle quattro navi battenti bandiera delle Isole Marshall della
APL alla ASM (American Ship Management LLC), una società
con sede negli U.S.A. e diretta da ex dirigenti della APL. La
ASM gestirà le navi e beneficerà dei finanziamenti
relativi al naviglio previsti dal Programma Sicurezza Marittima
del governo statunitense. Tutto il tonnellaggio in questione verrà
noleggiato a tempo determinato alla APL.
L'utilizzazione del marchio APL può avere suscitato la
sorpresa di molti, ma in realtà di tratta di una mossa
nel contempo audace e saggia. Gil Roeder, portavoce ufficiale
della APL, ha spiegato: "Entrambe le organizzazioni hanno
condotto un attento studio di marketing e quest'ultimo ha dimostrato
che il nome della APL era più conosciuto a livello mondiale.
Persino nell'ambito dei traffici in cui non effettuiamo servizi,
quali l'Asia/Australia, il transatlantico ed il Mediterraneo,
caricatori e consegnatari avevano sentito parlare della APL"
ha dichiarato. "Poi, è diventato importante - dovendo
noi andare ad organizzare un servizio senza soluzione di continuità
su tutti i mercati - riuscire ad avere una sola identità".
Ora comincia il lavoro di integrazione delle due organizzazioni,
che avranno un giro d'affari combinato annuo superiore ai 4 miliardi
di dollari, in un solo organismo. Nel gruppo risultante dalla
fusione, più del 90% del volume d'affari sarà generato
dalla APL, mentre le attività marittime rappresenteranno
il 66% degli introiti complessivi ed i servizi terrestri il 25%.
Le attività di noleggio della NOL contribuiranno con il
7% appena alle vendite del gruppo, mentre il restante 2% proverrà
dalle cosiddette altre operazioni.
I proventi poi deriveranno in gran parte dal transpacifico, che
costituirà il 53% del giro d'affari. I traffici interasiatici,
con l'Europa e l'Australasia contribuiranno - rispettivamente
- con il 18%, il 16% ed il 2%. Le attività frigo contribuiranno
con l'8%.
La dirigenza confida che il processo di fusione possa essere portato
a termine nel corso del primo trimestre del 1998. Il gruppo stanzierà
un fondo straordinario una tantum di 80 milioni di dollari destinato
a finanziare i programmi di ristrutturazione e riduzione del personale
che si renderanno necessari e destinerà altri 200-250 milioni
di dollari a riserva.
I risparmi sui costi annuali vengono stimati nell'ordine dei 130
milioni di dollari/anno, di cui 45 milioni saranno relativi alle
spese generali, 30 milioni alle navi, 30 milioni alla logistica
e 25 milioni alla informatica/telematica.
Cheng Eng Lua, vicepresidente vicario della NOL, ha inoltre alluso
"alla migliorata efficienza ed alla eliminazione dei doppioni
quale metodo per spianare la strada ad una organizzazione maggiormente
produttiva e concentrata sul servizio".
Nel contempo, Tim Rhein, presidente e dirigente capo della APL,
ha sottolineato le sinergie operative esistenti tra le due società
e la loro combinata capacità di offrire servizi di trasporto
merci senza soluzione di continuità a fermata unica. "Offriremo
servizi logistici veramente globali ai nostri clienti di tutto
il mondo" ha dichiarato. "Il nostro successo futuro
dipende da ciò".
Per quanto attiene la futura struttura e composizione delle alleanze
globali, l'accordo APL/NOL ha di nuovo ingenerato una grande confusione.
Ciò, perché l'annuncio del ritiro della NOL dalla
Grand Alliance, atteso per l'inizio del 1998, non significa automaticamente
la sua adesione alla attuale Global Alliance.
"Stiamo allestendo una alleanza globale dai caratteri del
tutto nuovi" ha rimarcato Roeder. "Il nostro precedente
accordo era basato specificamente sui traffici, dal momento che
né la Global né la Grand Alliance erano uniformemente
distribuite lungo tutte le direttrici di traffico. Quest'altro
sarà molto diverso".
Aggiunge Roeder: "Esso sarà inoltre più flessibile
sia per quanto riguarda il numero di navi coinvolte sia per quanto
attiene la struttura organizzativa proposta". Se ne deduce,
ad esempio, che la APL, la MOL e la HMM stiano cercando il modo
di accelerare il processo decisionale nell'ambito dell'alleanza.
"Data la natura del settore marittimo globale, in fase di
rapido mutamento" sostiene Roeder "è importante
che i vettori siano in grado di rispondere alla svelta alle mutate
condizioni di mercato".
In termini di numero di navi, il gruppo consisterà di più
di 100 portacontenitori, almeno la metà delle quali saranno
unità post-Panamax di più di 4.800 TEU. Ciò
in confronto alla attuale Global Alliance che comprende appena
66 navi. E' interessante notare come tale cifra sia inferiore
a quella della flotta combinata NOL/APL.
La nuova alleanza è anche caratterizzata dal proprio più
ampio ruolo commerciale, dal momento che essa abbraccerà
il transatlantico, il Mediterraneo/Asia e determinati traffici
speciali del Sudamerica.
La decisione della MOL di entrare a far parte del mercato transatlantico
costituisce uno dei più importanti aspetti del nuovo accordo.
Attualmente, essa è il solo operatore marittimo giapponese
a lungo raggio a non disporre di servizi nell'Atlantico ed ovviamente
finora si è sentita sminuita dal fatto di non poter mettere
questa tratta a disposizione dei propri clienti globali.
Lo stesso si sarebbe potuto dire della APL (prima dell'acquisizione),
mentre le quote sia della NOL che della HMM sono modeste al momento
attuale. La NOL acquista spazi sul servizio Pacific Atlantic Express
della Grand Alliance, sebbene nel transatlantico esso sia principalmente
un servizio dedicato alla Hapag-Lloyd, mentre la HMM dispone di
un modesto spazio pari a 400 TEU ogni partenza sul servizio della
MSC (Mediterranean Shipping Co).
Tuttavia, le trattative inerenti al servizio transatlantico proseguono
e J. J. Lee, dirigente anziano responsabile dei servizi di linea
della HMM, suggerisce che la sua società non dovrebbe aggregarsi
alla alleanza in questo mercato fino al 1999. "Abbiamo un
accordo con la MSC che arriva fino alla fine del 1998, che abbiamo
intenzione di rispettare fino in fondo" conferma.
La NOL, peraltro, ha intenzione di continuare a presenziare in
questo traffico ininterrottamente. Perciò, è probabile
che la NOL e la MOL stipulino un accordo ad interim, il cui esito
più probabile potrebbe essere il lancio di un collegamento
dedicato con quattro navi della gamma fra 2.000 e 2.500 TEU nel
corso del primo trimestre del 1998.
Anche gli accordi Mediterraneo/Asia sono in fase di trattativa;
si ritiene che i loro membri stiano valutando un certo numero
di opzioni che spaziano dalle connessioni pendolari agli scali
in porti lungo il percorso nell'ambito di una operazione Nord
Europa/Asia o, infine, ad un collegamento dedicato da capolinea
a capolinea.
Le tre linee di navigazione che formano la nuova alleanza, ad
esempio, servono questo traffico in modi diversi: la scelta della
MOL è caduta su un'operazione dedicata da capolinea a capolinea
con la P&ON e la MISC, mentre quelle della NOL e della HMM
si basano su scali lungo il percorso nel Mediterraneo sulla direttrice
europea. La NOL , in questa tratta, lavora nell'ambito della Grand
Alliance.
Integrare la rotta nella nuova alleanza è particolarmente
importante per la MOL, dal momento che attualmente il tonnellaggio
ex Nedlloyd costituisce il sostegno principale del servizio e
che verrà ritirato all'inizio del 1998, allorquando la
P&ON passerà alla Grand Alliance. Ai sensi dell'accordo
rivisto, la NOL e la HMM trarranno benefici dalla possibilità
di accedere ad un maggiore quantitativo di spazi-containers in
questa direttrice di traffico.
In effetti, l'intero accordo in fase di trattativa fra le tre
linee di navigazione le metterà ancora più in luce
nell'ambito del settore.
La HMM lavora con gli attuali partners della Global Alliance dalla
scorsa estate, allorquando è entrata a far parte di un
accordo per lo scambio reciproco di spazi-containers con tale
gruppo nei settori delle rotte Costa Occidentale U.S.A./Asia ed
Europa/Asia. Lee della HMM ritiene che la prossima partecipazione
a pieno titolo all'alleanza darà alla sua società
ancora maggiori opportunità di risparmiare sui costi nonché
un migliore livello dei servizi. "Trarremo vantaggio dal
maggior numero di scali diretti apportati dalle compagnie di navigazione
di linee primarie, cosicché potremo risparmiare sulle spese
relative ai traffici di raccordo, all'equipaggiamento ed alle
aree di stivaggio e terminalistiche".
La nuova alleanza globale non esclude l'arruolamento di altri
membri. "La nostra nuova alleanza accoglierà favorevolmente
qualsiasi linea di navigazione ben disposta che condivida con
noi una filosofia operativa ed una visione comune" dichiara
Lua.
Peraltro, il futuro della OOCL, il socio a lungo termine della
APL nei traffici transpacifici nonché membro fondatore
della Global Alliance, sembra incerto. Sebbene la APL abbia accettato
di onorare l'accordo bilaterale a lungo termine esistente tra
la APL e la OOCL sulla rotta Costa Occidentale USA/Asia (la cui
scadenza è prevista alla fine del 2005), sembra improbabile
che la partecipazione di quest'ultimo vettore alle altre direttrici
di traffico possa essere gestita dalla APL, dalla MOL e dalla
HMM.
Nell'ambito del mercato dell'Atlantico settentrionale, ad esempio,
la OOCL ha preso impegni a lungo termine con altri vettori tra
cui l'Accordo Quote Naviglio (P&ON e Sea-Land unitamente alla
Maersk Line) da e per i porti statunitensi e la Canada Maritime
da e per Montreal.
"Però questo mutevole scenario offre alla OOCL l'opportunità
di rivedere le proprie partecipazioni ad alleanze secondo uno
spettro più ampio" ha dichiarato un portavoce della
società. "Mentre continuano le trattative con la NOL
in ordine all'argomento dei futuri servizi transpacifico ed Asia/Europa,
la OOCL sta valutando varie alternative attualmente in fase di
sviluppo".
Il portavoce si è rifiutato di fornire particolari circa
le opzioni al vaglio della OOCL, ma ha rivelato che una decisione
sarebbe stata presa entro la fine del 1997.
Attualmente, la OOCL contribuisce con 11 navi alla rete dei servizi
transpacifici della Global Alliance e provvede da sola al servizio
PS2. Nel settore Europa/Asia vengono impiegate cinque navi.
Di modo che, cosa ne sarà della Grand Alliance? Come farà
a mantenere lo stesso livello di servizio e di copertura delle
rotte senza la NOL? Tradizionalmente, essa è sempre stata
più forte nel settore Europa/Asia che in quello transpacifico
e, con l'abbandono da parte della linea di navigazione di Singapore,
essa sembrerebbe ancora più debole in questo mercato.
La NYK, infatti, rappresenta il solo operatore transpacifico affermato
del gruppo in questione. La OOCL potrebbe servire a colmare il
divario, ma il vettore in parola ha stipulato un accordo a lungo
termine con la APL e potrebbe tirarsene fuori solamente nel caso
che i relativi vantaggi del caso fossero mutui.
I dirigenti della Grand Alliance hanno affrontato il problema
in questo modo: "L'apporto della capacità
della Nedlloyd alla Grand Alliance controbilancerà la perdita
della NOL ed anzi tale vicenda finirà per rafforzare la
già salda posizione della Grand nei traffici Europa/Asia"
ha dichiarato Robert Woods, direttore esecutivo traffici della
P&ON. "Riguardo al transpacifico, la Grand Alliance ha
comunicato la possibile esigenza di un prodotto derivante da tre
linee".
Si sa che i vettori individuali hanno in corso trattative rispetto
ad un certo numero di opzioni inerenti a questo mercato, mirate
all'istituzione ed all'avvio della nuova operazione nella primavera
di quest'anno. "Abbiamo sempre tenuto presente la possibilità
che la NOL uscisse dalla Grand Alliance a causa della forza della
Global nel transpacifico" commenta Masayoshi Kurita dell'ufficio
comunicazione sociali della NYK. "Eravamo ben preparati a
tale evenienza".
Così, ancora una volta, un'altra acquisizione ha gettato
il settore nella confusione più totale. L'onda d'urto generata
da questo accordo farà sentire i suoi effetti ancora per
qualche tempo. Ed in vista vi sono altre fusioni. Ci vorranno
altri 12 mesi almeno prima che comincino a farsi sentire i primi
concreti benefici operativi e risparmi sui costi derivanti dalle
alleanze.
(da: Containerisation International, dicembre 1997)
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