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17 maggio 2025 - Anno XXIX
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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERSANNO XVII - Numero 3/99 - MARZO 1999

Trasporto intermodale

Il dilemma dell'intermodalismo europeo

Chiunque si trovi a guidare un veicolo attraverso l'Europa settentrionale oggi è sin troppo consapevole dell'intasamento che affligge le sue principali direttrici di traffico e dell'inquinamento ambientale; peraltro, sorgono spontanee due domande: perché non è ancora stato fatto nulla al riguardo? Inoltre, quali speranze vi sono per il futuro?

Una risposta in breve alla prima domanda è che negli ultimi anni in Europa sono state fatte un sacco di cose in ordine alla congestione stradale ed all'inquinamento, ma che all'apparenza tutto ciò è sempre troppo poco ed è stato fatto troppo tardi, il che costituisce il nocciolo del problema. La maggior parte dei miglioramenti, sfortunatamente, è stata apportata con soluzioni a breve termine, quali ulteriori connessioni autostradali oppure un instradamento più efficiente del traffico che attraversa le città.

Ciò sorprende abbastanza, data la fenomenale crescita del trasporto terrestre fatta registrare negli ultimi cinque anni. Il trasporto marittimo di containers da solo nel medesimo periodo è aumentato del 65% ovvero di 10 milioni di TEU. La crescita del traffico interno all'Unione Europea, naturalmente, è stato ancora maggiore, se possibile, e d'altronde questo era tra gli obiettivi primari dell'organizzazione stessa.

Brian Stone, nella sua qualità di consulente in materia di trasporto intermodale, ha così concluso in occasione della conferenza Intermodal 98, svoltasi a Rotterdam nello scorso mese di dicembre: "Si è dovuto riconoscere che i miglioramenti minimi o marginali non bastano al fine di ottenere un sistema di trasporto sostenibile in Europa. Ciò che si richiede è un approccio più radicale al problema, destinato a far fronte all'eccessiva domanda odierna così come a quella di domani".

Vi sono molti in Europa che ritengono che il trasporto intermodale potrebbe avere molta strada da fare per conseguire questa meta. Questa è stata, certamente, l'opinione diffusa in occasione di Intermodal 98.

La DGVII (Direzione Trasporti della Commissione Europea) è pervenuta a questa conclusione sin dal 1991, quando aveva promulgato la propria prima direttiva (la 440/91) sull'esigenza di una deregolamentazione e liberalizzazione nel settore ferroviario. L'opinione di allora era - e lo è ancora - che vi fosse bisogno che le ferrovie europee divenissero più "interoperabili" e più aperte ad una concorrenza maggiormente, allo scopo di migliorare l'efficienza.

Detto ciò, si deve ammettere che il solo trasporto ferroviario non è una formula magica: ci hanno pensato anni di disinvestimento. Qualcuno potrebbe anche sostenere che il sistema ferroviario odierno sta già scricchiolando, ma pochi potrebbero contestare l'affermazione secondo la quale esso potrebbe essere utilizzato con maggiore efficacia. Anche un trasferimento del 5% di traffico stradale alla ferrovia potrebbe comportare un notevole effetto sull'intasamento e sull'inquinamento, in particolar modo nei periodi di punta nelle zone industriali. La programmazione per migliorare il trasporto, le opzioni di raccordo costiero ed i servizi su chiatte fluviali costituiscono una parte ulteriore della soluzione intermodale, ma il problema principale resta quello delle ferrovie.

Al momento attuale, solo l'Europa orientale (ovvero i Paesi della vecchia Unione Sovietica) e la Spagna dispongono di uno scartamento ferroviario diverso rispetto a quelli dell'Europa Occidentale, di modo che si potrebbe pensare che una maggiore "interoperabilità" ferroviaria nella regione sia facile da ottenere. Ma, come è stato frequentemente ricordato ai partecipanti ad Intermodal 98, il poter disporre dello stesso scartamento ferroviario in Europa occidentale è solo un tratto della strada che bisogna percorrere verso il conseguimento di un sistema ferroviario pan-europeo maggiormente efficiente.

Anche i sistemi nazionali di segnalazione e quelli relativi ai binari debbono essere resi compatibili, così come la fornitura di energia di trazione tra Paesi vicini, quali la Germania e l'Italia. Inoltre, vi sono numerose difformità normative in ambito europeo inerenti al personale ed alla responsabilità di cui bisogna parlare. Ad esempio, come ha chiarito Peter Jacobse, direttore dei servizi intermodali della Sea-Land, "le obsolete condizioni di responsabilità della CIM - Convenzione sul Commercio Internazionale - non possono più essere assolutamente riferite all'attuale moderno settore dei treni-navetta in Europa e hanno urgente bisogno di essere ammodernate".

L'idea della DGVII era stata che, separando le responsabilità nazionali in ordine a binari ed a trazione e consentendo il libero accesso a tutte le infrastrutture ferroviarie dell'Unione Europea, molte di tali difficoltà sarebbero state superate attraverso le naturali forze di mercato. Anche i clienti volevano assistere ad un cambiamento ed alla comparsa di migliori alternative all'autotrasporto.

Tutto bene, sino a qui, in linea teorica, ma ciò cui si è poi tristemente assistito in realtà è stata una successione di tattiche dilatorie messe in atto dagli Stati membri e dalle loro organizzazioni ferroviarie; talvolta, per buone ragioni tecniche, ma più spesso in apparenza motivate da null'altro che da un buon protezionismo di vecchio stampo e da avidità commerciale (cioè, le normali forze che stanno dietro all'attività imprenditoriale).

Com'è stato chiarito da un certi numero di relatori all'Intermodal 98, le società ferroviarie nazionali semplicemente non sono abituate alle normali forze della concorrenza, ed è pertanto comprensibile che non abbiano poi tanta voglia di cambiare.

Il risultato finale è che fino ad oggi, a meno che non si pervenga ad un accordo privato tra società ferroviarie, tutti i treni in transito da un Paese europeo ad un altro, compresi i cosiddetti treni-blocco, continuano a dover cambiare la motrice, unitamente ai macchinisti ed a tutti i documenti di carico. Anche se questi attraversamenti delle frontiere normalmente non costituiscono un problema, frequentemente brillano dei segnali di avviso, quali ritardi e costi amministrativi, specialmente nei casi in cui occorre dare priorità ai convogli passeggeri.

Nel numero dello scorso dicembre del notiziario del gruppo britannico Rail Freight, si afferma che il trasporto merci ferroviario internazionale è attualmente caratterizzato da:

  • prezzi di accesso troppo alti;
  • insufficienti direttrici internazionali che comportano tempi di viaggio eccessivi e scarsa qualità del servizio;
  • mancanza di priorità negli orari da cui consegue una scarsa affidabilità.

Tutti questi punti sono stati sottolineati varie volte da molti relatori nel corso di Intermodal 98, tra cui Werner Kulper, presidente della UIRR (Unione Internazionale delle Società di Trasporto Combinato Ferroviario e Stradale) e Van den Broek Humphreij, direttore generale della EVO, l'Associazione degli Utenti del Trasporto olandesi, ed entrambi è presumibile che sappiano che cosa vuol dire lavorare con le società ferroviarie europee.

Comunque sia, mentre la quota ferroviaria del mercato del trasporto merci in Europa ha continuato a calare (dal 35% circa del 1970 al solo 15% del 1997), il trasporto stradale e fluviale si sono affrettate a prendere il suo posto. Si tratta di cifre alquanto grezze, che in qualche modo celano la crescita ed il progresso intermodale in zone particolari come il Regno Unito ed altri mercati interni simili, ma che servono d'altro canto a dimostrare come il settore ferroviario negli ultimi anni sia stato un settore di attività quiescente.

In altre parole, a meno che non si riesca a persuadere il settore ferroviario pan-europeo a cambiare, esso potrà anche continuare a vincere delle battaglie, ma potrebbe alla fine perdere la guerra. I recenti scioperi ferroviari in Francia, Belgio, Lussemburgo, Grecia, Spagna e Portogallo contro la deregolamentazione e la liberalizzazione in nome della sicurezza dei posti di lavoro, rappresentano una lampante dimostrazione di quanto si va dicendo. La situazione non è semplice ed è stata chiarita dal Dott. Wim Blonk, direttore del dipartimento ricerche e sviluppo dei trasporti presso la DGVII: "Quale scopo ha la lotta per la sicurezza del posto di lavoro in un settore che è già moribondo? Non sarebbe meglio battersi per una causa migliore?".

Ad esempio, nella sola Francia, che è stata uno dei Paesi che più hanno fatto la voce grossa contro la liberalizzazione ferroviaria europea, si stima che l'occupazione nel settore ferroviario sia già diminuita di più del 40% - ovvero di 76.500 posti di lavoro - dal 1970.

Pertanto, a che cosa è dovuto tutto il chiasso che c'è attualmente? Fondamentalmente, tutto deriva da tre nuove iniziative - allo stato di bozza - pubblicizzate dalla DGVII a metà dello scorso anno, che, nel caso divenissero vere e proprie normative, impedirebbero ai governi nazionali ed alle loro società ferroviarie di bloccare ulteriormente la liberalizzazione ferroviaria per mezzo di "incomprensioni e/o interpretazioni errate".

Il primo di tali disegni di legge sostituisce la direttiva 95/19, che definisce più chiaramente i rispettivi ruoli degli operatori ferroviari e della parte responsabile della gestione delle infrastrutture ferroviarie. Ovviamente, le due parti debbono essere mantenute del tutto separate, il che oggi non è sempre così. Essa fornisce altresì una risposta maggiormente particolareggiata alla spinosa questione del prezzo relativo ad un accesso concorrenziale ai binari.

La seconda rimpiazza la direttiva 95/18, ridefinendo chi dovrebbe essere considerato quale operatore ferroviario responsabile (vale a dire, non solo i soggetti esistenti), di conseguenza con accesso a tutte le direttrici libere o corridoi di trasporto merci transeuropei.

Il terzo disegno di direttiva costituisce una modifica alla 91/440, che definisce - tra molte altre cose - come si debbano spartire i profitti e le perdite tra i servizi merci e quelli passeggeri, nonché tra strutture ed operazioni, allo scopo di evitare il rischio di finanziamenti incrociati.

Attraverso questo processo di revisione delle direttive, Bruxelles ha così cominciato un nuovo giro di consultazioni e trattative con gli Stati membri e le organizzazioni ferroviarie. Resta ancora da vedere dove ciò condurrà, ma - com'è già stato dimostrato - la resistenza al cambiamento è senza dubbio ancora molto forte.

Molti continuano ad essere dell'opinione che la liberalizzazione e la deregolamentazione ferroviaria comporteranno solamente una diffusa disoccupazione. Le associazioni sindacali francesi sono state particolarmente esplicite su questo punto. Secondo Jean Macaire, direttore della SNCF, società ferroviaria nazionale del Paese, il non essere riusciti a fornire un servizio efficiente di trasporto merci ferroviario finora deriva in maggiore misura dalla carenza di investimenti governativi che dalla preferenza accordata ai convogli passeggeri e dalla concorrenza sleale da parte dell'autotrasporto. Aggiunge Macaire: "Queste sono le questioni che dovrebbero essere affrontate prima di parlare di deregolamentazione o liberalizzazione".

Il peggio è che non viene effettuato alcun tentativo di camuffare la scarsa qualità del servizio attualmente offerto ovvero di cercare di prevedere quando ci si potrà aspettare che esso migliori. Jean-Michel Dancoisne, presidente della CNC (Compagnie Nouvelle de Conteneurs), la branca della SNCF che provvede ai servizi al dettaglio della SNCF, ha così descritto la situazione: "La SNCF è un tunnel buio, e non è ancora chiaro quanto lungo esso sia".

Altri, tuttavia, argomentano che, da quando è stato deregolamentato, il settore del trasporto merci ferroviario degli Stati Uniti è migliorato in modo significativo, dato che ora vengono offerti servizi più rapidi e regolari. Di conseguenza, la sua quota del mercato containerizzato è cresciuta dal 38% al 41% nel periodo 1990-1996, rispetto al corrispondente calo in Europa dal 19% al 14%.

Quella delle tariffe più eque se confrontate ai prezzi praticati dall'autotrasporto è una questione tra le più dibattute, poiché apre un dibattito generale sul livello sugli oneri che ciascun governo dovrebbe applicare per l'accesso alle reti stradali e ferroviarie.

Ad esempio, quali prezzi si dovrebbero applicare per l'utilizzazione delle ferrovie e delle strade, o del territorio sul quale esse sono situate, o, a tale riguardo, per la riduzione dell'inquinamento acustico/atmosferico?

Nell'ambito di una dettagliata presentazione intitolata "Analisi della manutenzione delle infrastrutture ferroviarie sottoposte ad usura", Jim Blaze, direttore pianificazione strategica della Zeta-Tech, ha approntato un possibile approccio relativo alle ferrovie, basato sull'esperienza fatta negli Stati Uniti. La cosa sorprendente è che esistono società esterne che si sono specializzate persino a questi livelli quanto a particolari, di modo che non vi sono scuse per l'ignoranza.

L'applicazione di tariffe all'uso delle strade è un argomento più spinoso, dal momento che vi rientra la questione ambientale. Prima di passare a tale argomento nel contesto della concorrenza leale fra strada e rotaia, il dott. Erwin Bauer, presidente della commissione trasporto combinato nell'ambito della RFU (Unione Trasporti Stradali), ha ricordato ai delegati che "il settore dell'autotrasporto rappresenta una tradizione di successi da cui il settore ferroviario potrebbe imparare molto".

In parole povere, la sua quota di mercato in Europa è cresciuta dal 68% circa del 1990 al 75% del 1997, senza contare il trasporto su brevi distanze. Il trasporto ferroviario è stato seccamente battuto su tutti i fronti. Si deve rammentare che tale incremento va ad aggiungersi al generale tasso di crescita annuo a doppia cifra nel trasporto terrestre europeo già menzionato. Bauer sostiene che questi risultati si sono potuti conseguire solamente offrendo ai clienti il servizio che richiedono. "Nessun'altra modalità di trasporto è così adeguata alle esigenze della clientela" ha dichiarato.

Mentre alcuni sostengono che questi incrementi sono stati conseguiti sulla base di oneri sovvenzionati per l'utilizzazione della rete stradale europea, si può d'altro canto ribattere che se un po' più di una frazione di quanto il settore dell'autotrasporto ha pagato nel corso degli anni fosse stata reinvestita nello sviluppo di strade, la congestione non sarebbe certamente così grave com'è oggi.

Il pensiero di Bauer, perciò, è che invece di concentrarsi sulla questione della concorrenza sleale, il settore ferroviario farebbe bene a concentrarsi su ciò che serve ai suoi clienti, e poi a darsi da fare per fornirglielo; questa opinione sembrerebbe essere supportata da buone ricerche di mercato di fonte indipendente.

Tornando alla politica di trasporto ferroviario dell'Unione Europea, come già detto in precedenza, il disegno di direttiva 95/18 ravvisa che un incremento dell'efficienza possa derivare non solo da una maggiore competitività degli attuali operatori ferroviari, ma anche dall'ingresso di nuovi soggetti sul mercato. Ciò costituisce un punto importante, nonché giudicato imprescindibile, poiché, com'è stato chiarito in occasione di Intermodal 98 da Klaus Giesen, capo dello sviluppo societario centrale nell'ambito della Thyssen Haniel, "il trasporto oggi verte tutto sulla logistica. Il processo decisionale globale, il marketing globale, l'orientamento alla clientela su scala mondiale e la flessibilità dei servizi non possono essere ignorati".

Ovvero, messa in un altro modo, i fornitori del servizio, tra cui le società ferroviarie, hanno bisogno di pensare in termini di produzione di soluzioni trasportistiche totali piuttosto che in termini di mera fornitura di uno o due collegamenti nella catena. Continua Giesen: "Dobbiamo lasciarci alle spalle le tradizionali strutture imprenditoriali. Ora ci vogliono fornitori di servizi logistici, fornitori di reti e gestioni di telecomunicazioni e di procedure".

Le imprese ferroviarie monopoliste, se prima di ascoltare queste parole non avevano alcun dubbio circa la liberalizzazione, adesso sicuramente se ne sono tornate di corsa a casa per vedere se gli riesce di approntare qualche altra difesa.

Ma quelle parole non fanno altro che esprimere ciò che tantissimi altri hanno affermato in occasione della conferenza, e chiaramente sono rappresentative di un inarrestabile processo di cambiamento. Forse ciò è dovuto al fatto che diverse società ferroviarie hanno intavolato trattative inerenti ad alleanze relative ai passaggi trasfrontalieri. In altre parole, ciò cui abbiamo assistito dal 1991 è rappresentato da tattiche dilatorie, mentre i soggetti più importanti stanno preparandosi una situazione migliore.

La DB (Deutsche Bahn), compagnia ferroviaria nazionale tedesca, ad esempio, recentemente ha intavolato trattative circa una fusione con la compagnia ferroviaria nazionale olandese NS (Nederlandse Spoorwegen). Salvo approvazione da parte della Direzione dell'Unione Europea per la Concorrenza (DGIV), l'intenzione è quella di fondere le branche di servizio al dettaglio di entrambe le società (DB Cargo e NS Cargo) in una compagnia congiunta denominata RCE (Rail Cargo Europe).

La DB Cargo è già azionista della POLZUG (Polen-Hamburg Transport Gmbh), che effettua servizi di treni-blocco containerizzati alla volta della Polonia e dell'Europa Orientale unitamente alla PKB (Ferrovie Statali Polacche). Essa ha, per giunta, appena siglato una lettera di intenti con la propria controparte finlandese, la VR Cargo, finalizzata all'incremento della percentuale ferroviaria delle merci trasportate dalla Germania alla Finlandia.

Più a sud, sembra essere in fase di realizzazione un altro asse ferroviario, dal momento che si dice che la branca ferroviaria al dettaglio della CFF (Ferrovie Svizzere) sia sul punto di formare un'associazione con il suo corrispondente italiano, la FS S.p.A. Ed in Belgio, la branca congiunta per il dettaglio delle società ferroviarie nazionali SNCB/NMBS, la IFB (Inter Ferry Boats), ha già costituito un'alleanza con la sua controparte francese CNC, e poi separatamente - con la NS Cargo.

Mentre tutte queste trattative andavano avanti, alcuni dei soggetti coinvolti hanno anche investito notevolmente in mezzi di trazione in grado di passare da un sistema di rete nazionale ad un altro, letteralmente solo premendo un pulsante.

Il sistema ferroviario nel Regno Unito è notevolmente diverso, nel senso che la concorrenza trasfrontaliera viene naturalmente avvertita come una minaccia non grave, ma si può notare come quella struttura ferroviaria sia stata adeguata alle direttive di Bruxelles in misura maggiore di quanto non sia accaduto altrove. La vecchia organizzazione ferroviaria britannica di stampo monopolistico è stata smantellata un po' di tempo fa e non esiste più.

L'infrastruttura ferroviaria nazionale, per quanto riguarda i binari, è ora gestita dalla Railtrack, una società quotata alla borsa del Regno Unito, mentre per quanto attiene alle operazioni vi sono due distinte compagnie ferroviarie in attività, la Freightliner e la EWS (English Welsh and Scottish Railways). La Freightliner, che è stata acquistata dalla British Rail ad opera della sua stessa dirigenza, è specializzata nel trasporto dei contenitori marittimi da e per i porti britannici. La EWS, che appartiene in gran parte alla statunitense Wisconsin Central Transportation Corp, è invece specializzata nel trasporto del traffico interno britannico e nel traffico intercontinentale che passa attraverso il Tunnel della Manica. Quest'ultima attività è stata acquisita allorquando la EWS ha acquistato la RfD (Railfreight Distribution) un paio d'anni fa.

Nel mezzo di questa struttura vi è una direzione delle ferrovie gestita dal governo britannico che si occupa di far sì che tutte le parti si attengano ai termini degli accordi relativi alle rispettive concessioni. Si tratta di una situazione controversa per motivi facilmente comprensibili, di modo che si capisce facilmente perché qualsiasi trattativa a Bruxelles finalizzata ad applicare tale sistema all'intera Europa fino adesso non sia stata accolta favorevolmente. Ancora una volta, è lunga la strada per l'unione europea.

Dato che si parla così tanto della possibilità di costituire alleanze ferroviarie in Europa, sarebbe interessante essere presenti alle riunioni che si svolgono tra la DGIV e la DGVII in ordine a tali consorzi, perché se ne potrebbe trarre la conclusione che se tali alleanze costituiscono l'unico modo realistico per andare avanti, allora bisognerebbe metterle in atto. D'altro canto, esse rientrano senza dubbio negli ideali pan-europei da tempo promossi dalla DGVII.

Nel corso della propria relazione sulle sfide che i vettori marittimi a lungo raggio si trovano a dover fronteggiare in Europa per quanto riguarda le tratte terrestri, Tim Harris, dirigente in capo della P&ON (P&O Nedlloyd), ha espresso la preoccupazione che tali alleanze in campo ferroviario possano ostacolare l'efficienza dei nuovi arrivati, ovvero dei soggetti emergenti, nel mercato ferroviario. Ed è facile capire il perché. La NDX, associazione commerciale costituita un paio d'anni fa dal gigante ferroviario statunitense CSX unitamente alla DB Cargo ed alla NS Cargo, è stata recentemente rilevata dalla DB, principalmente a causa della concorrenza troppo dura. Il futuro a lungo termine della Intercontainer-Interfrigo, società originariamente costituita dalla maggior parte delle principali società ferroviarie europee al fine di fornire servizi pan-europei, sembra sempre più a repentaglio, anche se recentemente essa ce l'ha messa tutta per smentire tale previsione.

Harris afferma di volere soltanto che la ERS (Navette Ferroviarie Europee), società ferroviaria appartenente alla P&ON, alla Maersk ed alla Sea-Land, sia messa in condizione di competere con qualsiasi altro soggetto sullo stesso piano; ciò, peraltro, diverrà probabile solamente se la DGVII riuscirà a tradurre in pratica le sue attuali direttive.

Per quanto attiene al futuro, è chiaro che la DGIV deve decidere subito se sia il caso di continuare a tollerare i monopoli ferroviari. Probabilmente non sarà così, ma vi sono molti che pensano che la fusione tra DB Cargo e NS Cargo sia già un fatto compiuto.

I tribunali europei naturalmente non sono più estranei a tali controversie. A marzo dello scorso anno, la DB è stata sanzionata con un'ammenda pari ad 11 milioni di ECU per l'abuso di una posizione dominante in Germania. Sono state imposte dalla società in questione tariffe di trasporto ferroviario discriminatorie in ordine al mercato del trasporto terrestre di contenitori marittimi da e per la Germania attraverso porti tedeschi, belgi od olandesi. La SNCB, la NS, la Intercontainer e la Transfracht sono state allo stesso modo riconosciute colpevoli di aver utilizzato un sistema di tariffe concordate sulle medesime tratte.

In uno degli interventi conclusivi dell'Intermodal 98, Blonk della DGVII ha sostenuto che solo l'adeguamento dell'attuale normativa, e non l'introduzione di nuove normative, ora sembra necessario per riuscire a schiudere come si vorrebbe il sistema ferroviario dell'Unione Europea. Blonk ha dichiarato che su questo punto vi è già un accordo di maggioranza (ma non ancora l'unanimità) tra gli Stati membri dell'Unione Europea.

Ulrich Stockmann, membro tedesco del Parlamento europeo che siede in Commissione Trasporti, ha rilasciato dichiarazioni ugualmente incoraggianti. Egli infatti ha invitato i delegati a non abbattersi: molte delle preoccupazioni espresse in occasione di Intermodal 98 sono già state prese in considerazione dalla sua commissione, ma se fino ad ora gran parte del dibattito si è concentrato sulla necessità di un sistema di trasporto sostenibile, adesso vi è anche la volontà politica di fare qualcosa perché ci si arrivi concretamente. Ciò può non voler dire molto - ha dichiarato Stockmann - ma almeno rappresenta un piccolo passo in avanti in termini di pensiero e di pianificazione. Il tempo dirà se si tratta di pura retorica politica od invece di nutrimento per la speranza.
(da: Containerisation International, febbraio 1999)

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Shanghai
A fine 2026 entrerà a far parte della flotta della Adora Cruises
Uiltrasporti sottolinea la necessità di mantenere i porti italiani sotto controllo pubblico
Roma
Il settore del trasporto marittimo di linea contribuisce in modo sostanziale all'economia degli USA
Washington
Lo evidenzia un'analisi realizzata da S&P Global Market Intelligence per conto di WSC e PMSA
Si aggrava il bilancio dell'esplosione nel porto iraniano di Shahid Rajaee
Teheran
Ha causato 46 morti e il ferimento oltre 1.200 persone
Entro metà anno la gara per la concessione del container terminal del porto ucraino di Chornomorsk
Kiev
La gestione includerà il terminal per merci generali
Positivo il primo trimestre di Wärtsilä
Helsinki
Battuta d'arresto della crescita del valore dei nuovi ordini
CEVA Logistics (gruppo CMA CGM) comprerà la turca Borusan Lojistik
ESPO, bene la richiesta della Commissione Bilancio del Parlamento UE di maggiori finanziamenti per i trasporti, l'energia e le infrastrutture
Bruxelles
Evidenziata l'importanza del finanziamento delle reti TEN-T per consentirne l'adattamento a fini di duplice uso sia militare che civile
Contributo di solidarietà per le famiglie di lavoratori portuali vittime di incidenti sul lavoro
Roma
È stato istituito dall'Ente Bilaterale Nazionale Porti
La divisione Marine & Offshore di Bureau Veritas registra un fatturato trimestrale record
Neuilly-sur-Seine
Nuovo picco storico anche della flotta classificata
PSA starebbe valutando di cedere la propria partecipazione del 20% in Hutchison Ports
Singapore
Lo afferma la “Reuters”, che a fine 2022 aveva già ventilato questa ipotesi
DP World gestirà un terminal multipurpose nel porto siriano di Tartous
Damasco
Previsto un investimento di 800 milioni di dollari
Accordo Mercitalia Logistics - Logtainer
Roma
L'obiettivo è lo sviluppo di servizi di trasporto intermodale marittimo in Italia e in Europa
Il porto di Long Beach segna un nuovo record di traffico dei container per il mese di aprile
Long Beach/Hong Kong
Lo scalo portuale di Hong Kong ha movimentato 1,2 milioni di contenitori (+6,0%)
RINA chiude il 2024 con ricavi nuovamente ad un livello record
Genova
Nel primo trimestre il volume d'affari è cresciuto del +12% e i nuovi ordini del +16%
Il 23 maggio si terrà la quarta edizione del convegno nazionale “Interporti al centro”
Roma
Organizzato dalla UIR, è in programma presso l'Interporto Rivers di Venezia
Nel Regno Unito fusione tra la società di consegne espresso Evri e la divisione per l'e-commerce di DHL
Londra
In arrivo altri 20 trattori per la Hannibal del gruppo Contship
La Spezia
Saranno presi in consegna tra la fine di quest'anno e i primi mesi del 2026
Ad aprile il porto di Singapore ha movimentato oltre 3,6 milioni di container (+7,1%)
Singapore
In termini di peso il traffico containerizzato è diminuito del -2,5%
Assagenti suggerisce le priorità che dovranno essere affrontate dal prossimo presidente del porto di Genova
Genova
Stabili i ricavi trimestrali di Danaos Corporation
Atene
Utile netto in calo del -23,5%
Stabile il traffico delle merci nei porti del Montenegro nel primo trimestre
Podgorica
Crescita del +73,9% dei volumi da e per l'Italia
Prysmian ha inaugurato la nuova nave posacavi Prysmian Monna Lisa
Milano
Ampliato lo stabilimento finlandese che produce cavi sottomarini ad alta tensione
Inaugurato il secondo container terminal del porto camerunese di Kribi
Yaoundé
Ha una banchina di 715 metri lineari e una profondità del fondale di -16 metri
Eurogate Intermodal ha comprato la società di autotrasporto Deisser
Amburgo/Stoccarda
L'azienda di Stoccarda è specializzata nel segmento dei container
Annunciato uno sconto sulla tassa per il transito delle grandi portacontainer nel canale di Suez
Ismailia
Riduzione del 15% per le navi di almeno 130mila tonnellate SCNT
La Zona Logistica Semplificata Porto e retroporto della Spezia è pronta per esser resa operativa
Genova/La Spezia
Lo ha reso noto il consigliere regionale Piana
Porto di Genova, il TAR per il Lazio ha annullato la concentrazione Ignazio Messina-Terminal San Giorgio
Roma
Accolto il ricorso di Grimaldi Euromed
Fincantieri chiude il primo trimestre con un valore record dei nuovi ordini
Trieste
Forte crescita dei ricavi e dell'EBITDA
Fermerci, le altre Regioni seguano l'esempio dell'Abruzzo introducendo il ferrobonus regionale
Roma
Celebrata la posa del primo pilastro del parco logistico in costruzione a Tortona
Tortona
Il completamento del progetto è previsto per maggio 2026
La Zona Franca Doganale interclusa a Genova come opportunità per mitigare l'impatto dei dazi
Genova
Lo evidenzia Spediporto
Ad aprile sono diminuiti i ricavi delle taiwanesi Evergreen e Yang Ming
Keelung/Taipei
In crescita il volume d'affari della connazionale Wan Hai Lines
Nei primi tre mesi del 2025 le portacontainer della RCL hanno trasportato 658mila teu (+8,9%)
Bangkok
Ricavi in crescita del +37,6%
Avviato il percorso di preparazione del Piano Regolatore Portuale di Ancona
Ancona
Partita la verifica preliminare della Valutazione Ambientale Strategica
d'Amico International Shipping registra ricavi e utili trimestrali in calo
Lussemburgo
Balestra di Mottola: non prevediamo alcun impatto per noi da eventuali tariffe portuali applicate negli USA per le navi costruite in Cina
Verso l'ok finale alla nomina di Francesco Benevolo alla presidenza del porto di Ravenna
Roma
Il MIT ha trasmesso la proposta alla Commissione Trasporti della Camera
Prosegue il calo dei volumi di veicoli trasportati dalla flotta della Wallenius Wilhelmsen
Lysaker
I primi tre mesi del 2025 sono stati archiviati con ricavi pari a 1,3 miliardi di dollari (+3,4%)
Agenti marittimi, doganalisti e spedizionieri della Spezia plaudono alla designazione di Pisano
La Spezia
Per la presidenza dell'AdSP - esultano - è stato scelto “uno di noi”
Il MIT designa Bruno Pisano alla presidenza dell'AdSP del Mar Ligure Orientale
Roma
DHL compra IDS Fulfillment
Westerville/Indianapolis
Rafforzamento del segmento per l'e-commerce
V.Ships ha creato V.Yachts per fornire i propri servizi ai grandi yacht
Londra
Avrà sede a Monaco
Mercitalia Rail trasporta rottami di ferro da Pomezia alle acciaierie del Nord Italia
Milano
Nel primo trimestre i ricavi di Finnlines sono cresciuti del +2,3%
Helsinki
In aumento i volumi trasportati dalla flotta ad eccezione delle auto
NYK realizzerà il terzo terminal per auto del porto di Barcellona
Barcellona
Al via i lavori per l'elettrificazione del terminal di MSC Crociere
PROSSIME PARTENZE
Visual Sailing List
Porto di partenza
Porto di destinazione:
- per ordine alfabetico
- per nazione
- per zona geografica
Il fondo di investimenti Verdane vende la Danelec al gruppo GTT
Parigi
La società danese sviluppa i tecnologie per la digitalizzazione del trasporto marittimo
Le forze armate israeliane hanno attaccato il porto di Hodeyda
Gerusalemme
IDF, adottate misure per limitare i danni alle navi
Vard firma un nuovo contratto con Dong Fang Offshore per una nave OSCV
Trieste
Sarà consegnata nel primo trimestre del 2028
Protocollo di collaborazione tra la Federazione del Mare e WSense
Roma
Tra gli scopi, promuovere una gestione intelligente e sostenibile delle risorse marine
Mercoledì a Roma un convegno sulle opere di ingegneria marittima e i cambiamenti climatici
Roma
Si terrà presso l'Auditorium Fondazione MAXXI
Approvato il rendiconto generale 2024 dell'AdSP del Mare Adriatico Orientale
Trieste
Registra un avanzo generale di amministrazione di quasi 283 milioni di euro
Accelleron Industries annuncia ulteriori investimenti in Italia
Baden
L'obiettivo è di rafforzare la leadership tecnologica nei sistemi di iniezione di carburante per la decarbonizzazione del settore marittimo
L'emiratense AD Ports continua ad investire in Egitto
Il Cairo/Abu Dhabi
Contratto di usufrutto per sviluppare e gestire un parco logistico e industriale nei pressi del porto di Port Said
Approvato il bilancio consuntivo 2024 dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale
Ancona
Via libera del Comitato di gestione
RFI, aggiudicata gara per interventi di manutenzione e potenziamento delle telecomunicazioni
Roma
Programma del valore di circa 180 milioni di euro
Firmato il contratto che assegna a CMA CGM la gestione del container terminal del porto di Lattakia
Damasco
Previsti investimenti pari a 230 milioni di euro nei primi quattro anni
Rizzo nominato commissario straordinario dell'Autorità di Sistema Portuale dello Stretto
Messina
Nei primi tre mesi del 2025 i ricavi del gruppo DHL sono aumentati del +2,8%
Bonn
Utile netto di 830 milioni di euro (+3,9%)
Completato l'acquisto dell'area per il nuovo terminal crociere a Marghera
Venezia
Secondo le previsioni, diventerà operativo nella stagione crocieristica 2028
CMA CGM ha completato l'acquisizione della Air Belgium
Marsiglia/Mont-Saint-Guibert
Mazaudier: rafforza con effetto immediato la nostra capacità aerea
Nei primi tre mesi del 2025 il traffico delle merci nei porti albanesi è diminuito del -1,8%
Tirana
In calo anche i passeggeri (-1,6%)
Nel 2024 sulla rete ferroviaria austriaca sono state trasportate 94,4 milioni di tonnellate di merci (+2,2%)
Vienna
Il 31,8% del volume complessivo è stato realizzato su tratte superiori a 300 chilometri
Approvati il bilancio consuntivo e la relazione annuale 2024 dell'AdSP della Sardegna
Cagliari
Progetto pilota per il rilascio unificato dei permessi di accesso in porto per gli autotrasportatori
Approvato all'unanimità il bilancio di esercizio 2024 di Interporto Padova
Padova
Ricavi in crescita del +7,3%
Al via gli interventi di riqualificazione del polo agroalimentare del porto di Livorno
Livorno
Lavori del valore di sei milioni di euro
Bluferries è pronta a mettere in servizio nello Stretto di Messina la nuova ro-pax Athena
Messina
Può trasportare fino a 22 Tir o 125 autoveicoli e 393 persone
Approvato il rendiconto dell'esercizio finanziario 2024 dell'AdSP del Mar Ionio
Taranto
424,8 milioni di opere portuali realizzate nell'ultimo decennio
Kalmar registra un calo del fatturato trimestrale e un aumento dei nuovi ordini
Helsinki
Nei primi tre mesi del 2025 l'utile netto è stato di 34,1 milioni di euro (+2%)
Antonio Ranieri è il nuovo direttore marittimo della Liguria
Genova
Subentra all'ammiraglio Piero Pellizzari congedatosi dal servizio per raggiunti limiti d'età
Nel primo trimestre del 2025 la cinese CIMC ha registrato un incremento del +12,7% delle vendite di container
Hong Kong
I ricavi sono cresciuti del +11,0%
PORTI
Porti italiani:
Ancona Genova Ravenna
Augusta Gioia Tauro Salerno
Bari La Spezia Savona
Brindisi Livorno Taranto
Cagliari Napoli Trapani
Carrara Palermo Trieste
Civitavecchia Piombino Venezia
Interporti italiani: elenco Porti del mondo: mappa
BANCA DATI
ArmatoriRiparatori e costruttori navali
SpedizionieriProvveditori e appaltatori navali
Agenzie marittimeAutotrasportatori
MEETINGS
Il 23 maggio si terrà la quarta edizione del convegno nazionale “Interporti al centro”
Roma
Organizzato dalla UIR, è in programma presso l'Interporto Rivers di Venezia
Mercoledì a Roma un convegno sulle opere di ingegneria marittima e i cambiamenti climatici
Roma
Si terrà presso l'Auditorium Fondazione MAXXI
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RASSEGNA STAMPA
Proposed 30% increase for port tariffs to be in phases, says Loke
(Free Malaysia Today)
Damen Mangalia Unionists Protest Friday Against Possible Closure
(The Romania Journal)
››› Archivio
FORUM dello Shipping
e della Logistica
Relazione del presidente Nicola Zaccheo
Roma, 18 settembre 2024
››› Archivio
Lo scorso anno i ricavi del gruppo cinese CMPort sono aumentati del +3,1%
Hong Kong
Nei primi tre mesi del 2025 i terminal portuali hanno movimentato 36,4 milioni di container (+5,6%)
Approvati i rendiconti delle AdSP della Liguria Occidentale e del Tirreno Centro Settentrionale
Genova/Civitavecchia
Nei primi tre mesi del 2025 i ricavi di Konecranes sono aumentati del +7,7%
Helsinki
343 milioni di euro di nuovi ordini di mezzi portuali (+37,5%)
Primo trimestre di crescita per Kuehne+Nagel
Schindellegi
Il fatturato netto del gruppo logistico è ammontato a 6,33 miliardi di franchi svizzeri (+14,9%)
Istanza della TDT (gruppo Grimaldi) per la costruzione e gestione del 50% del Terminal Darsena Europa di Livorno
Livorno
La società ha chiesto l'estensione della durata dell'attuale concessione
Nel 2024 investiti 58 milioni per l'ammodernamento dei porti di Livorno, Piombino e dell'isola d'Elba
Livorno
Approvati il bilancio consuntivo e la relazione annuale dell'AdSP
Consulenza della BEI per rafforzare la resilienza climatica dei porti di Volos, Alessandropoli e Patrasso
Lussemburgo
Assisterà le autorità portuali nell'individuazione e nella gestione dei rischi climatici
Nel primo trimestre il porto di Valencia ha movimentato 1,3 milioni di container (+3,4%)
Valencia
Calo del traffico di transhipment
Il Comitato di gestione dell'AdSP del Tirreno Centrale ha approvato all'unanimità il bilancio consuntivo 2024
Napoli
SOS LOGistica acquisirà la qualifica di Ente del Terzo Settore
Milano
L'associazione conta oggi su 74 soci
Nei primi tre mesi del 2025 in calo il traffico delle merci nei porti di Barcellona e Algeciras
Barcellona/Algeciras
Hupac trasferisce su Novara il servizio intermodale con Padova
Chiasso
Sinora l'altro terminal era quello di Busto Arsizio
PSA SECH ha operato il primo treno da 400 metri al Parco Ferroviario Rugna
Genova
Capacità sino a 20 coppie di treni al giorno
Approvato all'unanimità il rendiconto di esercizio 2024 dell'AdSP della Liguria Orientale
La Spezia
In ultimazione la bonifica bellica propedeutica all'ampliamento del Terminal Ravano della Spezia
La Spezia
L'AdSP vi ha investito oltre 600mila euro
Francesco Rizzo designato alla presidenza dell'AdSP dello Stretto
Roma
Ha più volte denunciato l'inutilità della costruzione del ponte sullo Stretto
Aerei statunitensi hanno attaccato il porto yemenita di Ras Isa
Tampa/Beirut
38 morti e oltre cento feriti
Nel 2025 Stazioni Marittime prevede un rialzo del traffico dei traghetti e delle crociere nel porto di Genova
Rapporto del MIT sulla mobilità evidenzia un aumento della domanda sia passeggeri che merci
Roma
Nel primo trimestre il traffico delle merci nei porti russi è diminuito del -5,6%
San Pietroburgo
In calo sia le merci secche (-5,3%) che le rinfuse liquide (-5,8%)
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
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