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CENTRO INTERNAZIONALE STUDI CONTAINERS
ANNO XXXVIII - Numero 31 GENNAIO 2020
INDUSTRIA
IL GAS NATURALE LIQUEFATTO COME CARBURANTE MARINO SI È
RIVELATO PEGGIORE DELL'ORDINARIA AMMINISTRAZIONE PER IL CLIMA
Un nuovo rapporto dell'ICCT (International Council on Clean
Transportation) ha rilevato che il più diffuso motore navale
alimentato da GNL (Gas Naturale Liquefatto), in particolare per le
navi da crociera, emette fra il 70 e l'82 per cento in più
del ciclo di vita di emissioni di gas serra a breve termine rispetto
ai carburanti distillati puliti.
Lo scioccante nuovo rapporto "The climate implications
of using LNG as a marine fuel" giunge nel momento in cui il
settore del trasporto marittimo è alle prese con la propria
enorme impronta climatica e altri operatori marittimi si stanno
rivolgendo al GNL come presunta soluzione climatica.
il rapporto dell'IICT esamina il ciclo vitale delle emissioni di
gas serra derivanti dai carburanti marini, inclusa una poco compresa
in precedenza fonte di emissioni climatiche derivanti dalle navi
alimentate a GNL: l'involontario rilascio del metano superinquinante
per il clima dai motori navali, noto come sfuggita di metano.
Gli autori hanno constatato che l'uso del GNL potrebbe in realtà
peggiorare l'impatto climatico del settore del trasporto marittimo
rispetto a quello del gasolio marino se si considera il quantitativo
di calore che tali emissioni presenterebbero nel corso di un periodo
ventennale.
"Questa rivoluzionaria nuova analisi è un
imbarazzante atto di accusa climatico del GNL come carburante
marino.
Per un settore che è già uno dei maggiori
contribuenti alle emissioni di gas serra in tutto il mondo, questo
rapporto rivela che il passaggio delle navi al GNL sarebbe peggio
che non fare nulla.
Ciò dovrebbe servire quale campanello d'allarme per la
International Maritime Organization, che adesso deve darsi da fare
per assicurare di includere tutte le emissioni di gas serra
nell'ambito della propria strategia di riduzione delle emissioni"
afferma Kendra Ulrich, attivista senior per il trasporto marittimo
alla Stand.earth.
Il GNL viene osannato come soluzione climatica da molti nel
settore del trasporto marittimo: un settore che è
responsabile di più emissioni di gas serra globali di quelle
relative alle principali nazioni che inquinano il clima, fra cui la
Germania, l'Iran, la Corea del Sud ed il Canada.
Se lasciate fuori controllo in uno scenario di ordinaria
amministrazione, le emissioni di gas serra del trasporto marittimo
internazionale potrebbero salire dalla propria attuale quota di
emissioni del 3% ad uno sbalorditivo 17% di emissioni di gas serra a
livello globale da qui al 2050.
Se le navi dovessero continuare ad utilizzare il GNL come
carburante marino, le emissioni potrebbero essere ancora peggiori.
"Il rapporto dimostra la necessità dell'adozione di
politiche che possano ridurre le più ampie emissioni di gas
serra del trasporto marittimo in luogo della sola CO2, comprese le
emissioni dal pozzo al serbatoio dei carburanti navali.
Se non riuscissimo ad includere tutti i gas serra e dovessimo
concentrarci sulla sola CO2, potremmo ritrovarci con un gran numero
di navi che rispettano tutte le direttive sull'efficienza, ma dove i
risparmi in termini di gas serra sarebbero solo sulla carta"
afferma la dott.ssa Elizabeth Lindstad, responsabile scientifica per
i trasporti marittimi alla SINTEF Ocean.
Il Tavolo di Lavoro Intergovernativo sul Cambiamento Climatico
ha avvertito che le emissioni globali di gas serra devono essere
pressoché dimezzate rispetto al livello del 2017 da qui al
2030 al fine di evitare le peggiori conseguenze del cambiamento
climatico, mentre le emissioni di metano derivanti da tutte le fonti
devono essere ridotte di almeno il 35% rispetto al livello del 2010
entro il 2050.
Data questa breve tempistica per ridurre drasticamente
l'inquinamento che perturba il clima, gli autori del rapporto hanno
valutato l'impatto climatico dei carburanti marini che utilizzano
prodotti potenzialmente riscaldanti per 20 e 100 anni.
Le emissioni di metano sono particolarmente problematiche perché
il metano assorbe calore 86 volte di più rispetto allo stesso
quantitativo di carbonio nel corso di un periodo di 20 anni.
Delle 756 navi GNL attualmente in uso o sotto ordinazione, il
tipo di motore più diffuso è di gran lunga il peggior
colpevole con il più elevato tasso di metano sfuggito.
Questo motore è specialmente diffuso fra le navi da
crociera ed il settore crocieristico promuove queste navi GNL poiché
presenterebbero notevoli benefici climatici.
Recentemente a dicembre il più grande operatore di
crociere del mondo, la Carnival Corporation, ha fatto pubblicità
al suo programma GNL come esempio del proprio essere all'avanguardia
per il clima in un annuncio relativo all'adesione alla "Getting
to Zero Coalition".
Questa coalizione punta ad avere navi ad emissioni zero
operative entro il 2030.
"Il programma della Carnival Corporation finalizzato ad
incrementare il numero delle navi GNL nella propria flotta mondiale
è come passare dalla padella nella brace climatica.
Anche se la maggior parte della flotta globale della Carnival
consuma ancora uno dei carburanti fossili più sporchi -
l'olio combustibile pesante - il GNL è lungi dall'essere una
soluzione per il suo enorme problema di inquinamento del clima.
Noi spingiamo perché la Carnival smetta di alimentare le
sue navi con gli scarti della raffinazione del petrolio e metta fine
ai propri investimenti in navi LNG che compromettono il clima.
Se la Carnival vuol essere un leader ambientale, deve passare al
carburante marino disponibile più pulito - il gasolio marino
- ed investire i suoi dollari in tecnologie davvero ad emissioni
zero" afferma la Ulrich.
La sottocommissione Prevenzione e Risposte sull'Inquinamento
dell'IMO si riunirà dal 17 al 21 febbraio a Londra per quello
che è stato salutato dalla comunità internazionale
come un Summit Artico.
Alla sottocommissione sull'inquinamento sarà chiesto di
inviare forti raccomandazioni alla propria commissione-madre, la
Commissione per la Protezione dell'Ambiente Marino, riguardo alle
urgenti misure di controllo sul carbonio nero nell'Artico ed in
altri ecosistemi marini.
Sulla sua agenda ci sono anche il divieto dell'uso, nonché
del trasporto a fini di uso, dell'olio combustibile pesante
nell'Artico e il rimedio alla lacuna che consente di continuare ad
utilizzare l'olio combustibile pesante mediante l'introduzione di
più rigorosi standard per lo zolfo nel carburante se le navi
installano sistemi di "imbroglio delle emissioni"
denominati scrubber.
La Commissione per la Protezione dell'Ambiente Marino si riunirà
dal 30 marzo al 3 aprile a Londra dove, dopo due anni di stallo e
rinvii, la sua priorità principale sarà quella della
sua Strategia di Riduzione dei Gas Serra e la concertazione di
misure a breve termine per iniziare e ridurre le emissioni.
L'incarico di elaborare il rapporto è stato affidato
all'ICCT dall'organizzazione ambientalista internazionale
Stand.earth.
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