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CENTO MILIARDI IN 25 ANNI PER IL CONTAINER TERMINAL VECON DI VENEZIA
Il piano s'integra con la decisione dell'AP di prolungare la banchina del terminal di 350 metri
11 settembre 1997
Il Consiglio d'Amministrazione della VeCon spa, il container terminal del porto di Venezia, ha approvato un piano generale concernente lo sviluppo del terminal, che prevede un target a regime di 370.000 teu l'anno, sostenuto da una sommatoria di investimenti, nei prossimi 25 anni, per un importo di oltre 100 miliardi di lire che la società può finanziare.
I progetti esecutivi e le decisioni relative al piano saranno definiti in tempi successivi, d'intesa con la nuova compagne sociale che scaturirà dalla privatizzazione, i cui tempi di conclusione dovrebbero coincidere con la fine di quest'anno. (Il bando per la privatizzazione, partito nello scorso febbraio - advisor internazionale la Rotschild Italia -, prevedeva una decisione entro il 15 agosto).
Il nuovo piano s'integra con le decisioni dell'Autorità Portuale di Venezia (presidente Claudio Boniciolli) concernenti la costruzione del prolungamento dell'attuale banchina del terminal (ulteriori 350 metri che permetteranno l'ormeggio simultaneo di cinque navi portacontainer) e con l'assenso del Comune all'espansione dell'attuale area del terminal nell'area limitrofa cosiddetta Cipi-Sartori (9 ettari) che consentirà di portare a 270 metri quadrati l'area operativa del terminal.
I principali azionisti della VeCon sono l'Autorità Portuale con il 36% e la FWT (gruppo OOCL dell'armatore Tung di Hong Kong) con il 36%.
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