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RINVIATI GLI INTERVENTI DI DRAGAGGIO NEL PORTO DI GENOVA
La latitanza del ministero dell'Ambiente non permette l'autorizzazione dei lavori
2 ottobre 1997
Alla seduta odierna della Conferenza dei servizi, con all'ordine del giorno la delibera su interventi di dragaggio nel porto di Genova, erano presenti il Comune, la Capitaneria di Porto e l'Autorità Portuale di Genoa. Assente il ministero dell'Ambiente.
Una situazione già verificatasi il 4 luglio scorso e che comporta nuovamente un rinvio della decisione.
I lavori riguardano oltre 700 mila metri cubi di terreno e comprendono interventi necessari - si legge in una nota dell'Autorità Portuale - "per la sicurezza e l'operatività portuale", tra i quali:
apertura levante e ponente bacino di Sampierdarena
canale di calma di Prà
ponte dei Mille, ponti Colombo, Eritrea, Ronco levante
banchina di Voltri
Vasca terminale Polcevera
Constatato che - prosegue la nota - si tratta "dell'ultimo di una serie di comportamenti omissivi che anche recentemente sono stati denunciati al ministro dell'Ambiente e a quello dei Trasporti", l'Autorità Portuale si attiverà per tutelare le proprie competenze istituzionali. Potrebbe anche essere richiesto l'intervento diretto della presidenza del Consiglio, come prevede la legge Bassanini per lo snellimento dei procedimenti di decisione e controllo.
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