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POLEMICHE TRA PORTI NORDEUROPEI PER L'AFFARE DELLA "MUCCA PAZZA"
Le dogane del porto di Anversa accusate di non effettuare i necessari controlli sanitari
19 luglio 1997
L'affare della "mucca pazza", la carne britannica gravata d'embargo che è stato impunemente violato e che ha recentemente animato le cronache europee, ha determinato anche una rovente polemica tra porti francesi e belgi. E' soprattutto l'autorità portuale di Le Havre che è insorta contro le autorità europee, troppo remissive nei riguardi dei porti belgi. "Tutto il mondo sa che attraverso il porto di Anversa - accusa il direttore del porto di Le Havre - passano carichi di merce che invece sono rifiutati altrove. Sono anni che noi denunciamo, purtroppo invano, le pratiche poco ortodosse seguite nel porto belga nel controllo dei carichi". Il direttore del porto francese afferma che le merci passano nel porto di Anversa "come una lettera in un ufficio postale". Non vengono fatti controlli sanitari ma solo "a vista" In questo modo le merci possono poi circolare liberamente in tutta l'Europa senza alcun ostacolo. Migliaia di tonnellate di alimentari passano in questo modo attraverso i porti del nord per proseguire poi per il sud. Viene inoltre falsata la concorrenza interportuale: quegli scali nei quali i controlli vengono regolarmente effettuati sono penalizzati, perché i carichi vengono dirottati verso i porti più compiacenti. Vi sono degli operatori commerciali che per facilitare il loro lavoro aprono addirittura uffici in Belgio.
La polemica ha assunto toni brûlant. Si tratterebbe di vedere se sono le dogane francesi troppo severe o quelle belghe troppo "distratte". Ma i timori e le proteste sollevati dai consumatori di tutta l'Europa non lasciano dubbi.
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