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Due commissari chiedono al Consiglio della Commissione UE di regolamentare il ritorno a terra delle piattaforme offshore
Sono circa 600 gli impianti nei mari europei, di cui 450 nel Mare del Nord. Portarli a terra costerebbe 80 milioni di ecu l'anno
21 febbraio 1998
La Commissione Europea, per iniziativa del commissario per l'Ambiente Ritt Bjerregaard e del commissario per l'Energia Christos Papoutsis, ha inviato al Consiglio dei ministri del Parlamento europeo una comunicazione in cui si auspica che le piattaforme petrolifere e gasiere non più in uso non vengano abbandonate nei mari europei. Vi sono circa 600 installazioni che possono essere rimosse e portate a terra per essere eliminate.
Il principio che si intende introdurre è appunto la proibizione dell'abbandono di tali piattaforme in mare. Potrebbero essere esclusi da questa disposizione solo quegli impianti con un impatto ambientale molto limitato e comunque questa possibilità dovrebbe essere dimostrata con verifiche dettagliate.
Secondo le richieste dei due commissari, il Consiglio dei ministri dovrebbe discutere queste proposte nel prossimo luglio nel quadro dell'OSPAR. La convenzione OSPAR è stata firmata nel 1992 e aggiorna la Convention on the Prevention of Marine Pollution by Dumping from Ships and Aircraft di Oslo e la Convention on the Prevention of Marine Pollution from Land Based Sources firmata a Parigi.
Delle 600 installazioni offshore presenti attualmente nei mari europei, circa 100 sono grandi piattaforme d'acciaio. Queste 100 installazioni sono costituite da circa l'85 per cento di tutto l'acciaio di cui sono composti gli impianti che si trovano nel Mare del Nord e sono proprio le piattaforme oggetto della comunicazione al Consiglio dei ministri.
Si presume che circa 450 piattaforme d'acciaio presenti nel Mare del Nord vengano abbandonate per cessata attività nei prossimi 20-30 anni. Uno studio della Commissione Europea ha accertato che portare le piattaforme a terra costerebbe 80 milioni di ecu l'anno, una cifra trascurabile rispetto a tutti gli altri costi industriali.
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