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La Commissione UE ordina la restituzione di un aiuto finanziario ricevuto per la costruzione di una draga
Il mezzo navale, insieme con altri due, fu costruito in Germania per una società indonesiana e ricevette il finanziamento alla condizione che fosse impiegato in porti e in acque indonesiane. La draga è stata invece usata altrove
7 marzo 1998
La Commissione Europea ha bocciato un'iniziativa di assistenza allo sviluppo che era stata avviata nel 1994. In quell'anno il governo tedesco notificò ala Commissione la concessione di un finanziamento per la costruzione e la vendita di tre draghe da parte della Volkswerft Stralsund alla Pengerukan ("Rukindo"), un'azienda pubblica controllata totalmente dal ministero indonesiano delle Finanze. La Commissione approvò l'aiuto alla condizione che le draghe fossero impiegate solamente in porti e in acque indonesiane.
Nel 1996 l'European Dredging Association (EuDA) mise in dubbio il rispetto di quella condizione e protestò per l'utilizzo delle draghe effettuato in altre nazioni, paesi dove i membri della EuDA avevano partecipato a gare d'appalto internazionali.
Bruxelles iniziò allora la procedura d'indagine (O.J. No C 192 del 24 giugno 1997) e accertò senza ombra di dubbio che la Rukindo aveva impiegato dal 1995 una delle tre draghe, la "KK Aru II", in Malaysia per oltre 300 giorni. Un utilizzo così prolungato non poteva essere considerato eccezionale e costituiva quindi un'infrazione alle clausole stabilite per la concessione del finanziamento.
La Commissione Europea ha ora dichiarato l'aiuto incompatibile con l'articolo 4(7) della Direttiva sulle costruzioni navali e ha ordinato che il finanziamento ottenuto per quella draga venga restituito con gli interessi. Rimane sottoposta a indagine la sovvenzione relativa alle altre due draghe.
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