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Nessun accordo fra Cina e Taiwan per i collegamenti marittimi diretti
I negoziati in corso a Pechino tra le delegazioni delle "due Cine" non sembrano dare risultati positivi
28 aprile 1998
Si stanno svolgendo a Pechino negoziati tra la delegazione cinese e quella di Taiwan per stabilire collegamenti marittimi regolari tra i porti delle coste delle due nazioni. L'impressione è che sia il governo di Pechino a cercare di ottenere dei risultati positivi, desideroso evidentemente di collegare i suoi porti con quelli dell'isola, che sono tra i primi del mondo. Le delegazioni sembrano oltretutto interessate a condurre il dialogo su temi differenti: mentre i cinesi vogliono portare i negoziati su un piano politico, i rappresentanti di Taiwan insistono piuttosto su dettagli tecnici.
E, ad appena alcuni giorni dall'inizio delle trattative, i delegati si lasciano andare a dichiarazioni pessimistiche e critiche. I cinesi ad esempio affermano che "le autorità di Taiwan stanno usando tutti i mezzi per impedire il ristabilimento di collegamenti diretti, spegnendo le speranze dei compatrioti di una parte e dell'altra dello Stretto".
Attualmente navi cinesi e navi di Taiwan toccano i porti delle reciproche nazioni, ma solo dopo uno scalo intermedio in un altro Stato. Il mese scorso una nave cinese aveva effettuato il primo collegamento diretto tra Shanghai e Keelung (inforMARE del 9 marzo), mentre Taipei non si è ancora decisa ad attivare una linea diretta per la Cina: una posizione che sembra confermare le perplessità cinesi riguardo la reale intenzione di Taiwan di condurre a buon fine i negoziati.
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