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Influisce sul traffico portuale la disputa di confine tra Etiopia ed Eritrea
Intervento della banca nazionale etiopica, che ha invitato i caricatori a servirsi del porto di Gibuti anziché di quelli di Massaua e Assab
30 maggio 1998
A causa di una disputa sul confine tra Eritrea ed Etiopia, la banca nazionale etiopica ha ordinato di spedire i carichi di merce attraverso il porto di Gibuti anziché quelli di Assab e Massaua.
E' stata riportata anche una notizia secondo cui le banche etiopiche sono state invitate a non aprire lettere di credito in favore dei caricatori che si servono dei porti eritrei.
L'Etiopia aveva accusato le truppe dell'Eritrea di aver sconfinato il 12 maggio in un'area di 400 chilometri quadrati nella zona nord-occidentale della nazione e ne aveva chiesto il ritiro. Il governo eritreo aveva invece respinto l'accusa e aveva anzi impegnato i propri soldati in brevi scaramucce.
Infruttuosi sinora i tentativi di mediazione da parte di numerose nazioni e organizzazioni internazionali, che temono un inasprimento della crisi: lo ha sottolineato tra gli altri Salim-Ahmed Salim, segretario generale dell'Organization of African Unity, affermando che "solo una soluzione pacifica della disputa basata sul dialogo e il negoziato può portare a una effettiva soluzione del problema. L'alternativa è il disastro".
Anche l'Italia, di cui l'Eritrea è stata colonia, ha offerto il proprio contributo per scongiurare un'escalation armata , dichiarandosi disposta a fornire carte geografiche e altre informazioni utili a chiarire le controversie sui limiti territoriali tra i due Paesi.
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