Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
08:57 GMT+1
Privatizzazione dei porti cileni
Cinque dei dieci porti controllati dall'Emporchi sono già stati sottratti al controllo dell'ente statale. Ritardata la privatizzazione del porto brasiliano di Sepetiba
15 giugno 1998
Il presidente cileno Eduardo Frei Ruiz-Tagle ha firmato tre provvedimenti per permettere la privatizzazione di dieci porti della nazione sudamericana. Lo ha reso noto il ministro dei Trasporti e delle Telecomunicazioni Claudio Hohman ricordando che i tre provvedimenti sono ora all'esame del General General Comptroller's Office.
La nuova normativa stabilisce criteri comuni secondo cui devono essere formulate le offerte, mentre la procedura di privatizzazione attualmente in vigore viene gestita autonomamente da ogni porto.
Prima di essere privatizzati, i porti devono comunque essere sottratti al controllo di Emporchi, l'ente portuale dello Stato, come è già avvenuto per cinque dei dieci scali cileni. Il ministro Hohman ha detto che quando tutti i porti saranno indipendenti da Emporchi l'ente statale cesserà di esistere.
E' stata invece procrastinata la privatizzazione del porto brasiliano di Sepetiba, per dare più tempo alle società interessate per la formulazione delle offerte. La data entro cui dovranno essere presentate le proposte è stata spostata dall'8 giugno al 3 settembre. E' stata anche variata la procedura di privatizzazione dello scalo: in un primo tempo era stato deciso che il porto venisse assegnato al maggior offerente, ora invece - se tra le due offerte più elevate non ci sarà una differenza superiore al 10 per cento - verrà indetta un'asta pubblica.
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicito consenso dell'editore