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Glenda Jackson: i porti europei devono autofinanziarsi
Il ministro della Marina mercantile britannica auspica un inventario dei finanziamenti ai porti
22 giugno 1998
Il ministro della Marina mercantile britannica, Glenda Jackson, sostiene a spada tratta i concetti espressi nel Libro Verde sui porti della Commissione Europea, e sottolinea i seguenti punti: necessità di concorrenza tra i porti degli Stati membri dell'UE, regolamento per la sicurezza in mare, riduzione dell'inquinamento dei mari.
"Noi dobbiamo essere sicuri - ha detto - che i porti si integrino in un sistema di trasporto più efficace e più rispettoso dell'ambiente". I governi - ha aggiunto - sperano che i porti contribuiscano alla competitività delle loro regioni e che i collegamenti tra di loro avvengano per via ferroviaria e marittima, in maniera quindi più pratica ed economica.
Glenda Jackson ha parlato anche dei finanziamenti che gli Stati assegnano ai loro porti, un argomento che divide gli scali del Nord e del Sud Europa. "Noi - ha detto - sosteniamo con forza il principio secondo il quale qualsiasi potenziamento delle infrastrutture portuali debba essere finanziato su una base commerciale e che i porti recuperino il costo di queste opere con le tasse portuali. E per questo auspichiamo una rapida azione della Commissione per rendere i finanziamenti portuali più trasparenti e per creare un inventario dei finanziamenti pubblici e delle imposte nei porti dell'Unione Europea".
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