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In settembre la privatizzazione di tre porti cileni
Valparaiso, San Antonio e San Vicente verranno assegnati ai privati. L'Emporchi chiede all'Antitrust di imporre limiti alla privatizzazione
31 agosto 1998
La privatizzazione dei porti cileni è ad un passo: in settembre infatti i porti pubblici di Valparaiso, San Antonio e San Vicente verranno assegnati a società private (inforMARE del 9 dicembre 1997 e del 2 febbraio 1998). Ma il direttore del gruppo pubblico Chilean Port Company (Emporchi), Eduardo Abedrapo, ha chiesto alla Commissione Antitrust di porre restrizioni alla privatizzazione. Se non verranno presi provvedimenti per limitare "l'espansione verticale ed orizzontale" dei porti privati, l'intero sistema portuale - sostiene Emporchi - diverrà meno competitivo rendendo inutili le misure previste dalla recente legislazione per modernizzarlo.
L'appello dell'Emporchi è stato subito respinto dalla Ports and Shipping Chamber, che rappresenta gli interessi dei privati nei porti. Questo organismo sostiene invece che non esisto presupposti legali per applicare le restrizioni richieste.
Ma se l'Antitrust accettasse le richieste dell'Emporchi, gli operatori privati come la Vetanas non potrebbero avere più di un sesto dei porti di Valparaiso e San Antonio. Nello stesso modo il Matte Group, proprietario del porto di Lirquen, dovrebbe rivedere la sua partecipazione nel porto di San Vicente. I tre porti pubblici chiedono inoltre di porre restrizioni anche alla partecipazione di compagnia dedite al traffico merci che operano in più di un porto.
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