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Piano quinquennale di modernizzazione della compagnia spagnola Trasmediterranea
Il personale della società, che l'anno prossimo sarà privatizzata, passerà da 1469 a 1200 dipendenti in tre anni
7 settembre 1998
La compagnia di navigazione pubblica spagnola Trasmediterranea, che l'anno prossimo secondo i programmi governativi dovrebbe essere privatizzata, sarà sottoposta ad un piano di modernizzazione studiato per favorire il passaggio dalla proprietà pubblica a quella privata. Il piano, la cui attuazione durerà cinque anni, prevede inevitabilmente la diminuzione dei posti di lavoro, che attualmente sono 1469 e che dovrebbero scendere a 1200 in tre anni. Sarà anche modernizzata la flotta: il costo di attuazione del piano, previsto in 90 miliardi di peseta, ne destinerà 80 miliardi per l'acquisto di nove navi moderne (attualmente al compagnia possiede 26 navi). Il resto della cifra, cioè 10 miliardi di peseta, sarà impiegato in partecipazioni in società portuali, come nel caso dell'acquisto del 16% della società World Center che sta per essere concluso con l'autorità portuale di Barcellona. Ma partecipazioni del genere sono previste anche nei porti di Valencia, Cadice e Palma de Majorca.
Il fatturato della Trasmediterranea è rappresentato per il 60% dal traffico merci, il resto dal trasporto passeggeri.
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La compagnia di navigazione pubblica spagnola Trasmediterranea, che l'anno prossimo secondo i programmi governativi dovrebbe essere privatizzata, sarà sottoposta ad un piano di modernizzazione studiato per favorire il passaggio dalla proprietà pubblica a quella privata. Il piano, la cui attuazione durerà cinque anni, prevede inevitabilmente la diminuzione dei posti di lavoro, che attualmente sono 1469 e che dovrebbero scendere a 1200 in tre anni. Sarà anche modernizzata la flotta: il costo di attuazione del piano, previsto in 90 miliardi di peseta, ne destinerà 80 miliardi per l'acquisto di nove navi moderne (attualmente al compagnia possiede 26 navi). Il resto della cifra, cioè 10 miliardi di peseta, sarà impiegato in partecipazioni in società portuali, come nel caso dell'acquisto del 16% della società World Center che sta per essere concluso con l'autorità portuale di Barcellona. Ma partecipazioni del genere sono previste anche nei porti di Valencia, Cadice e Palma de Majorca. 
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