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In crisi il porto di Mombasa. Le navi scalano Dar es Salaam
Crisi economica nazionale e alte tariffe ferroviarie riducono al minimo il traffico sulle banchine del porto del Kenya
6 ottobre 1998
Il porto di Mombasa accusa una riduzione dei traffici. Nei giorni scorsi si è verificata una sensibile diminuzione degli arrivi di navi, dovuta alle alte tariffe imposte dalla Kenya Railways Corporation per carico diretto all'Uganda e al mancato ritorno delle navi che, a causa della congestione del traffico a Mombasa, erano state dirottate a Dar es Salaam; queste unità, ora che è tornata la normalità nel porto kenyano, continuano infatti a scalare solo il porto della Tanzania. La perdita di questi servizi non è stata evitata neppure con la privatizzazione della banchina n. 18 da parte della Kenya Ports Authority.
Ma le autorità kenyane spiegano la scarsa attività nel porto di Mombasa con un netto rallentamento delle esportazioni nazionali, e respingono le accuse di gonfiamento delle tariffe ferroviarie. La Kenya Railways applica una tariffa di 42 dollari la tonnellata per carico trasportato alla frontiera di Malaba, mentre la Tanzania Railways chiede 1800 dollari per vagone. Questo significa, secondo il vertice della Kenya Railways, un costo pressoché uguale sostenuto dagli spedizionieri.
Più pessimista sull'avvenire del traffico portuale il presidente degli agenti marittimi kenyani, che attribuisce lo scarso movimento a Mombasa alla depressione che soffoca l'economia nazionale. E per ora - ha sostenuto - non vi sono segnali di ripresa.
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