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Nessuna novità sulla vicenda Malpensa 2000
Lunga telefonata tra il ministro Burlando e il commissario Kinnock, ma la situazione non è stata chiarita
8 ottobre 1998
Impasse sulla vicenda Malpensa 2000. Si è svolto oggi un lungo colloquio telefonico (circa due ore) tra il ministro italiano dei Trasporti e della Navigazione, Claudio Burlando, e il commissario europeo ai Trasporti, Neil Kinnock. La portavoce di Kinnock ha riferito che "il commissario ha l'impressione che venga messo sempre in discussione ciò che prima era già stato accettato". Riferendosi al contenuto del decreto firmato da Burlando ieri, la portavoce ha detto che per giudicarne la conformità con le norme comunitarie, e in particolare l'esistenza dei criteri di proporzionalità e non discriminazione, "dobbiamo essere in possesso dell'insieme degli elementi in una combinazione chiusa". Sui tempi di scadenza la portavoce ha detto che la Commissione deve essere certa che le norme comunitarie siano rispettate "in modo che nessuna compagnia ci porti in Corte di Giustizia".
Circa il giudizio formale della commissione ha precisato che prima bisognerà applicare la legge italiana, ma la commissione nel frattempo darà indicazioni sulla conformità del decreto con le norme UE. "A quel punto nessuno può dire che cosa potrebbero fare le compagnie aeree: una situazione di confusione da evitare".
Al ministero dei Trasporti si ribadisce che l'unico interesse e impegno rimane l'apertura di Malpensa il 25 ottobre, come previsto. "L'atteggiamento italiano è serio e responsabile", si precisa al ministero.
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Impasse sulla vicenda Malpensa 2000. Si è svolto oggi un lungo colloquio telefonico (circa due ore) tra il ministro italiano dei Trasporti e della Navigazione, Claudio Burlando, e il commissario europeo ai Trasporti, Neil Kinnock. La portavoce di Kinnock ha riferito che "il commissario ha l'impressione che venga messo sempre in discussione ciò che prima era già stato accettato". Riferendosi al contenuto del decreto firmato da Burlando ieri, la portavoce ha detto che per giudicarne la conformità con le norme comunitarie, e in particolare l'esistenza dei criteri di proporzionalità e non discriminazione, "dobbiamo essere in possesso dell'insieme degli elementi in una combinazione chiusa". Sui tempi di scadenza la portavoce ha detto che la Commissione deve essere certa che le norme comunitarie siano rispettate "in modo che nessuna compagnia ci porti in Corte di Giustizia". 
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