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Multe ingiuste: le compagnie del TACA ricorrono alla Corte Europea
Gli armatori affermano di non aver infranto l'articolo 86 del trattato, relativo all'abuso di posizione dominante
29 dicembre 1998
Come previsto, le compagnie di navigazione membri del Trans Atlantic Conference Agreement (TACA) hanno fatto ricorso alla Corte Europea contro la decisione presa il 16 settembre della Commissione europea di multare con ammende pesantissime (273 milioni di ecu). Gli armatori respingono l'accusa di detenere collettivamente una posizione dominante sul mercato e di aver infranto l'articolo 86 del trattato, relativo all'abuso si posizione dominante. Gli armatori chiedono dunque alla Corte di annullare la decisione della Commissione e, quindi, le ammende che considerano del tutto immotivate.
La richiesta è stata formulata dalle compagnie del TACA dopo aver avuto dei colloqui, che sono stati definiti costruttivi, con la Commissione, e dopo che le compagnie hanno introdotto misure correttive sui loro accordi transatlantici per offrire dei contratti individuali confidenziali e per mettere fine alla lunga pratica conferenziale di tariffazione comune dei posizionamenti. Questi due ultimi temi costituiscono il "succo" delle discussioni tenute con la Commissione ed aprono la via ad un dialogo costruttivo sulla posizione delle compagnie nella conferenza transatlantica.
Intanto gli armatori si accordano per la creazione di un nuovo gruppo, che dovrà succedere al TACA. Verranno autorizzati accordi individuali confidenziali e l'accordo non potrà procedere ad una tariffazione del trasporto interno europeo. E' stato incaricato di creare la nuova conferenza Chris Rankin, presidente della Atlantic Container Line.
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